caligari
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domenica 4 novembre 2007
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-w-ater lacrimarum
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Cosa sia successo a Dario Argento in questi anni rappresenta un mistero inedito e strabiliante nella storia del cinema.
Si tratta di un fenomeno da studiare, perché credo abbia implicazioni esistenziali e psicologiche piuttosto che puramente creative, e penso che le opere da lui dirette negli ultimi anni siano soltanto l’emanzione di un suo cambiamento profondo.
Non si spiegherebbe altrimenti una tale radicalità nell’involuzione del linguaggio filmico, tanto che dobbiamo fare appello ai titoli di testa per ricordarci che si tratta di lui.
Per “La terza madre” addirittura, parlare di calo non è sufficiente, perché a fine proiezione si ha la percezione drammatica che tutto sia ormai irrecuperabile.
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Cosa sia successo a Dario Argento in questi anni rappresenta un mistero inedito e strabiliante nella storia del cinema.
Si tratta di un fenomeno da studiare, perché credo abbia implicazioni esistenziali e psicologiche piuttosto che puramente creative, e penso che le opere da lui dirette negli ultimi anni siano soltanto l’emanzione di un suo cambiamento profondo.
Non si spiegherebbe altrimenti una tale radicalità nell’involuzione del linguaggio filmico, tanto che dobbiamo fare appello ai titoli di testa per ricordarci che si tratta di lui.
Per “La terza madre” addirittura, parlare di calo non è sufficiente, perché a fine proiezione si ha la percezione drammatica che tutto sia ormai irrecuperabile.
Argento sembra finito.
Rivedendo quel capolavoro della pura paura che è Suspiria, ma anche l’altro gioiello sperimentale, Inferno, si avverte tutt’oggi intatta l’angoscia e la magia della messa in scena, la maniacale cura dell’inquadratura, dei dettagli e di tutto ciò che è cinema d’autore. L’estetica della morte diventa un canto funebre e inesorabile, gli umani e le cose fanno parte di una ipercolorata e macabra sinfonia violenta, le dimore sono corpi in putrefazione ed i corridoi i labirinti della mente. Ogni fotogramma fa paura, ogni movimento di macchina mette in guardia, l’assenza di logica narrativa è addirittura funzionale a questo delirio visivo.
Non so con quale coraggio, al festival di Roma, abbiano proiettato prima de La terza madre quei due gioielli, perchè il paragone non solo è sadico e crudele ma anzi, è del tutto inutile visto che si fatica davvero a ricondurre le opere allo stesso autore.
Sono passati 18 anni da Inferno, il linguaggio del cinema è cambiato e l’artista è soggetto al cambiamento ma in questo ultimo episodio della trilogia non c’è neppure un lontanissimo barlume delle opere precedenti.
Qui si assiste ad una tremenda involuzione, tale da tramutare un horror in uno spassosissimo film comico. Qualche segnale arrivava già dalla locandina, dozzinale come poche, mentre sono graficamente superbe le altre due. Poi si spengono le luci e si inizia malissimo, con quell’effetto speciale degno del peggiore horror omologato americano, col demone che appare (con suono annesso) nella lente della macchina fotografica, per non parlare del cimitero meno cupo, meno inquietante e più ridente dell’intero cinema del terrore.
Perché maestro, perché?
Poi entra in scena Asia, per la quale nutro una naturale simpatia, ma che sembra sempre meno assimilabile al concetto di recitazione. Passano brividi di imbarazzo tutte le volte che apre bocca, e pure la fisicità, in alcuni passaggi, ha qualcosa di dilettantesco.
A stupire negativamente è anche la fotografia, dozzinale quando rivela uno sforzo, desolante quando ritrae svogliata la Roma più piatta che abbia mai visto. La luce del giorno è così banale ed impersonale da ricordare molto da vicino le peggiori fiction televisive, come anche i dialoghi ed i personaggi che si muovono in una sceneggiatura che scricchiola in continuazione.
Gente che indaga, gente che parla con gente, non si sa chi fugga da chi e perché. Ed Asia impegnata in una lotta che avanza a forza di situazioni forzate, ridicole, messe lì tanto per far continuare la storia.
Stupefacente poi l’apparizione della defunta Nicolodi in mezzo alla cipria, per non parlare del risvolto familiare e dei dialoghi agghiaccianti che ricordano da vicino Gandalf e Frodo Baggins o Guerre Stellari. Senza dim
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ale70
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sabato 8 marzo 2008
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dario vai in pensione! asia vai a lavorare!
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Ho visto il film ieri sera in DVD. Che dire? Paragonarlo ai suoi due predecessori SUSPIRIA e INFERNO è veramente impossibile. Quelli erano capolavori dell'horror, avevano un' atmosfera inquietante, ottimi attori, invenzioni registiche e un'ottima colonna sonora. LA TERZA MADRE è una scemenza splatter di quart'ordine. Un film che non ha alcun pregio ma solo enormi difetti. Ma andiamo con ordine. L'inizio, col ritrovamento dell'urna e la conseguente maledizione, è assolutamente dozzinale (ricordate WISHMASTER? Praticamente uguale). Il resto della trama con la protagonista che viene a sapere dei suoi poteri e della vera morte dei suoi genitori sembra presa pari pari da HARRY POTTER. La recitazione di Asia Argento poi è veramente pietosa, il suo registro espressivo va dalla A alla B (ci si chiede perché suo padre Dario continui a volerla in quasi tutti i suoi ultimi film).
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Ho visto il film ieri sera in DVD. Che dire? Paragonarlo ai suoi due predecessori SUSPIRIA e INFERNO è veramente impossibile. Quelli erano capolavori dell'horror, avevano un' atmosfera inquietante, ottimi attori, invenzioni registiche e un'ottima colonna sonora. LA TERZA MADRE è una scemenza splatter di quart'ordine. Un film che non ha alcun pregio ma solo enormi difetti. Ma andiamo con ordine. L'inizio, col ritrovamento dell'urna e la conseguente maledizione, è assolutamente dozzinale (ricordate WISHMASTER? Praticamente uguale). Il resto della trama con la protagonista che viene a sapere dei suoi poteri e della vera morte dei suoi genitori sembra presa pari pari da HARRY POTTER. La recitazione di Asia Argento poi è veramente pietosa, il suo registro espressivo va dalla A alla B (ci si chiede perché suo padre Dario continui a volerla in quasi tutti i suoi ultimi film). I dialoghi sono banali così come anche i personaggi che risultano mal costruiti e senza nessuno spessore psicologico. Arriviamo alla nota dolente: le scene paurose (splatter) sono veramente di cattivo gusto e cosi eccessive da risultare ridicole (che bisogno c'era di strangolare Coralina Cataldi Tassoni con le sue stesse viscere dopo averle aperto la pancia? O di impalare in quel modo la povera Valeria Cavalli dopo un'inutile scena lesbo?) Chiudiamo infine con l'apparizione di Mater Lachrimarum nel finale, l'unica strega della storia del cinema con le tette rifatte! Come fare per distruggerla? Semplice, basta lasciarla nuda e il gioco è fatto. Ma dico si può essere cosi idioti da escogitare una trovata del genere? Ebbene Dario lo è stato. Queste sono solo alcune delle scelte sbagliate che fanno perdere (molti) punti ad un film che forse sarebbe stato meglio non fare. P.S. Nonostante questa mia recenzione negativa ci tengo a dire che amo i film di Dario Argento ma solo quelli che vanno da L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO (1970) ad OPERA (1987). I suoi film successivi sono tutti da dimenticare.
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carry_75
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giovedì 1 novembre 2007
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la terza... bufala!!!!!!!
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Sono dell'opinione che quando un regista non ha più nulla da dire è meglio che taccia e sparisca dalle scene prima di diventare la parodia di se stesso.
Argento ha alle spalle film di grande spessore che lo annoverano tra i migliori registi di genere del film italiano, ma già i primi segnali di decadenza si riscontravano ne il cartaio, il fantasma dell'opera e non ho sonno ma quest'ultimo è veramente il peggio che potesse fare. degno del peggior splatter, in alcune sequenze non è possibile non ridere di gusto per delle scene che di terrificante hanno ben poco ( nella sala cinematografica dove sono andata la gente non finiva di ridere e fare battute). meglio non parlare della sceneggiatura,veramente penosa, e di una recitazione (anche la povera asia non ha potuto migliorare la situazione)da compania amatoriale, immagini e personaggi caratterizzate dalla più consolidata tradizione iconografica( il fantasma avvolto da un'aurea azzurra) le streghe vestite da hallowee che viaggiano, attenzione non con le scope, ma con treni e aerei.
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Sono dell'opinione che quando un regista non ha più nulla da dire è meglio che taccia e sparisca dalle scene prima di diventare la parodia di se stesso.
Argento ha alle spalle film di grande spessore che lo annoverano tra i migliori registi di genere del film italiano, ma già i primi segnali di decadenza si riscontravano ne il cartaio, il fantasma dell'opera e non ho sonno ma quest'ultimo è veramente il peggio che potesse fare. degno del peggior splatter, in alcune sequenze non è possibile non ridere di gusto per delle scene che di terrificante hanno ben poco ( nella sala cinematografica dove sono andata la gente non finiva di ridere e fare battute). meglio non parlare della sceneggiatura,veramente penosa, e di una recitazione (anche la povera asia non ha potuto migliorare la situazione)da compania amatoriale, immagini e personaggi caratterizzate dalla più consolidata tradizione iconografica( il fantasma avvolto da un'aurea azzurra) le streghe vestite da hallowee che viaggiano, attenzione non con le scope, ma con treni e aerei..... insomma se è vero come afferma argento che il film lo ha scritto da solo nella sua casa al mare evidentemente lo avra fatto dopo un paio di canne e litri di vino! ragazzi se volete un consiglio noleggiate, se non lo avete ancora visto profondo rosso o suspiria o la sindrome di stendhal quelli si che erano copolavori!
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(di terzo padre)
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horrordrome
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giovedì 8 novembre 2007
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madre del trash
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Uno dei film piu' brutti che abbia mai visto,per i primi cinque minuti era abbastanza passabile poi tutto inizia a crollare e soprattutto si comincia a ridere..addirittura nella scena in cui viene gettato il bambino nel fiume si vede benissimo che nella caduta si stacca un braccino di plastica al fantoccio lanciato...vengono sbagliati i nomi dei personaggi,ad esempio si fa riferimento alla protagonista di suspiria che si chiamava susy benner e che qui viene chiamata susy benning!!!!!...scene lesbo fuori luogo senza alcun senso..un asia argento tanto malconcia quanto confusa si muove attraverso questo film senza alcuna storia dando prova di una pessima recitazione contribuita da colpi di scena degni di un film fantasy anni 80 (asia che diventa invisibile sudando per lo sforzo mentale)daria nicolodi ridotta ad apparire in una nuvola di borotalco tra l altro veramente ingrassata e bruttina condita da effetti di computer grafica veramente pessimi e fuori luogo .
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Uno dei film piu' brutti che abbia mai visto,per i primi cinque minuti era abbastanza passabile poi tutto inizia a crollare e soprattutto si comincia a ridere..addirittura nella scena in cui viene gettato il bambino nel fiume si vede benissimo che nella caduta si stacca un braccino di plastica al fantoccio lanciato...vengono sbagliati i nomi dei personaggi,ad esempio si fa riferimento alla protagonista di suspiria che si chiamava susy benner e che qui viene chiamata susy benning!!!!!...scene lesbo fuori luogo senza alcun senso..un asia argento tanto malconcia quanto confusa si muove attraverso questo film senza alcuna storia dando prova di una pessima recitazione contribuita da colpi di scena degni di un film fantasy anni 80 (asia che diventa invisibile sudando per lo sforzo mentale)daria nicolodi ridotta ad apparire in una nuvola di borotalco tra l altro veramente ingrassata e bruttina condita da effetti di computer grafica veramente pessimi e fuori luogo .Infine la terza madre che sembra Nadia Cassini ,personaggio veramente mal riuscito(e mal vestito,notate le scarpe con la zeppona bianche accostato ad una tunica medievale,la classica strega)non ho parole...
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(di caligari)
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frankie goes
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giovedì 1 novembre 2007
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tra trash e "nonsense",il ritorno di dario argento
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Che a Roma strisce blu,ausiliari del traffico,buche nell'asfalto e autobus perennemente in ritardo creino tensione e trasformino il vivere nella capitale in un'esperienza da incubo,lo sapevamo tutti da un pezzo.Che le uniche streghe rimaste in circolo invece,dopo aver visto un ex valletta di Carlo Conti nei panni della somma madre delle lacrime,si siano murate vive in qualche polveroso maniero lo abbiamo scoperto grazie a questa pessimo polpettone confezionato e sistemato nel reparto "frattaglie in offerta"da un ingiustificabile Dario Argento.Uno stuolo di attori imbarazzanti doppiati ancora peggio.Un'Asia cantilenante ( bad girl ormai redenta,almeno da quel che h dichiarato alla stampa)che recita come ai tempi del saggio di Natale in collegio.
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Che a Roma strisce blu,ausiliari del traffico,buche nell'asfalto e autobus perennemente in ritardo creino tensione e trasformino il vivere nella capitale in un'esperienza da incubo,lo sapevamo tutti da un pezzo.Che le uniche streghe rimaste in circolo invece,dopo aver visto un ex valletta di Carlo Conti nei panni della somma madre delle lacrime,si siano murate vive in qualche polveroso maniero lo abbiamo scoperto grazie a questa pessimo polpettone confezionato e sistemato nel reparto "frattaglie in offerta"da un ingiustificabile Dario Argento.Uno stuolo di attori imbarazzanti doppiati ancora peggio.Un'Asia cantilenante ( bad girl ormai redenta,almeno da quel che h dichiarato alla stampa)che recita come ai tempi del saggio di Natale in collegio.Una capitale in subbuglio tra ammazzamenti,suicidi e madri snaturate che ci ricorda gags di un film di Vanzina dei tempi d'oro.Con chi diavolo stai lottando Asia?Con una creatura che ,solo indossando una tunichetta di lino che le copre a malapena il fondoschiena,sconvolge mezza Roma?Al di la della poca credibilità del nemico,il film manca di un"film"...Sceneggiatura,cast,effetti speciali,musiche,trovate registiche e perfino il make up inducono anche lo spettatore più disattento e meno preparato a gridare allo scandalo.Profanato lo stile Argento degli anni ruggenti,questo pietoso guazzabuglio di sangue posticcio e budella "sbudellate"fa venire i brividi per il solo fatto di essere arrivato nelle sale cinematografiche.Santa madre!Mai titolo sarebbe stato più appropriato.
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[+] di argento rimane solo il cognome
(di francesco)
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blackiara
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sabato 10 novembre 2007
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la terza madre: delusione delle delusioni
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Prima di entrare al cinema per vedere La terza madre mi ero preparata psicologicamente a non dormire per almeno un paio di giorni. Così non è stato, il film non regge il confronto con Inferno e Suspiria: la trama viene svelata nei primi venti minuti di film e per tutto il resto vediamo solo una Asia Argento con una recitazione che lascia a desiderare, probabilmente per colpa del doppiaggio terrificante a cui è stato sottoposto il film, correre in giro per una Roma in preda al caos più totale.
Se l'idea di partenza era originale e ha risvegliato il mio interesse poi tutto è sfumato nel vedere che mancavano gli elementi fondamentali dei capolavori firmati Argento: suspence ridotta al minimo (siamo saltati sulle sedie sì e no due volte), dell'atmosfera tenebrosa e cupa (come dimenticare la New York di Inferno e le prime inquadrature dell'accademia di Suspiria?)non restano che pochissimi richiami, e la musica che nei primi due film è parte integrante della trama e elemento importantissimo per creare coinvolgimento e paura diventa solo colonna sonora di cui non resta ricordo.
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Prima di entrare al cinema per vedere La terza madre mi ero preparata psicologicamente a non dormire per almeno un paio di giorni. Così non è stato, il film non regge il confronto con Inferno e Suspiria: la trama viene svelata nei primi venti minuti di film e per tutto il resto vediamo solo una Asia Argento con una recitazione che lascia a desiderare, probabilmente per colpa del doppiaggio terrificante a cui è stato sottoposto il film, correre in giro per una Roma in preda al caos più totale.
Se l'idea di partenza era originale e ha risvegliato il mio interesse poi tutto è sfumato nel vedere che mancavano gli elementi fondamentali dei capolavori firmati Argento: suspence ridotta al minimo (siamo saltati sulle sedie sì e no due volte), dell'atmosfera tenebrosa e cupa (come dimenticare la New York di Inferno e le prime inquadrature dell'accademia di Suspiria?)non restano che pochissimi richiami, e la musica che nei primi due film è parte integrante della trama e elemento importantissimo per creare coinvolgimento e paura diventa solo colonna sonora di cui non resta ricordo.
Poteva essere un capolavoro Argentiano ma è evidente l'intervento di Adam Gierasch e Jace Anderson gli sceneggiatori che hanno realizzato il film nella prima fase.
Il film è fondamentalmente un bel horror ma il paragone con Inferno e Suspiria lo sminuiscono e lo rendono ordinario.
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raptus
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sabato 10 novembre 2007
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caro dario, che delusione...
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Ero andato abbastanza fiducioso, pensavo che il riallacciarsi all'esoterico che aveva avuto discreto successo con Suspiria ed Inferno permettesse al regista di "resuscitare". Ma purtroppo non e' stato cosi'. 10 minuti iniziali sufficenti e poi si piomba in un film che fa del pressapochismo recitatorio il suo must. Asia Argento recita come peggio non potrebbe. Daria Nicolodi si e' candidata per una delle prossime puntate di " Chi l'ha visto", unico attore che poteva alzare il livello, Philip Noiret, ridotto ad un ruolo talmente marginale da non risultare incisivo.Forse l'unico attore che si salva e'... la scimmietta ;-) Si usano effetti alla Venerdi' 13 ( demone che schizza fuori da letto ) per ravvivare un po' la trama.
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Ero andato abbastanza fiducioso, pensavo che il riallacciarsi all'esoterico che aveva avuto discreto successo con Suspiria ed Inferno permettesse al regista di "resuscitare". Ma purtroppo non e' stato cosi'. 10 minuti iniziali sufficenti e poi si piomba in un film che fa del pressapochismo recitatorio il suo must. Asia Argento recita come peggio non potrebbe. Daria Nicolodi si e' candidata per una delle prossime puntate di " Chi l'ha visto", unico attore che poteva alzare il livello, Philip Noiret, ridotto ad un ruolo talmente marginale da non risultare incisivo.Forse l'unico attore che si salva e'... la scimmietta ;-) Si usano effetti alla Venerdi' 13 ( demone che schizza fuori da letto ) per ravvivare un po' la trama. Ma siccome lo splatter oramai e' a livelli massimali ( The Hostel, Saw solo per citare i piu' famosi ) quello che il buon Argento ci propina ha tanto il sapore del " so fare solo quello ", la mannaia e' la stessa di Profondo Rosso ma li fu a dir poco scioccante, qui annoiante. Gli altri effetti sono comunque abbastanza " gia' visti". La trama e' piena di buchi, uno per tutti Susan scappa contemporanemente dalle streghe e dalla polizia, ma ancora non sa che e' ricercata dalla polizia. Per tutto il film si sbandiera che Susy ha i poteri della madre, strega bianca del passato, unica in grado di sconfiggere il male, e lei come te lo sconfigge il male ? Con una astuzia degna di Pierino quando tutti , o almeno io, ci aspettavamo un duello modello uno degli ultimi Harry Potter contro il famigerato cattivo senza faccia.
E invece no, qui basta un astuzia e tutto si risolve, oltretutto con una grassa risata finale, che mi da tanto di " vi ho fregato anche stavolta"
Alla prossima
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pink
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giovedì 6 marzo 2008
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stavolta dario è riuscito a scioccarmi
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Semplicemente scioccante!!! Un horror vero e proprio. Come si possano produrre film così orribili resta un mistero pari a quello della magia nera. Guardando i titoli di testa ero speranzoso: effetti speciali di Sergio Stivaletti, musiche di Claudio Simonetti. Ma già dalla caduta della scavatrice nella buca, si inizia a capire che qualcosa qui non va. Recitazione pari a quella delle soap opera, doppiaggio imbarazzante, musiche sottoutilizzate. Avrò riconosciuto nell film 3 o 4 movimenti di macchina alla "Argento". Si salta sulla sedia non più di 2 volte. La scena migliore del film è forse quella con Asia nuda sotto la doccia, d'altronte è da quando o visto "Scarlett Diva" che sostengo che dovrebbe fare film solo con Tinto Brass o Rocco Siffredi.
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Semplicemente scioccante!!! Un horror vero e proprio. Come si possano produrre film così orribili resta un mistero pari a quello della magia nera. Guardando i titoli di testa ero speranzoso: effetti speciali di Sergio Stivaletti, musiche di Claudio Simonetti. Ma già dalla caduta della scavatrice nella buca, si inizia a capire che qualcosa qui non va. Recitazione pari a quella delle soap opera, doppiaggio imbarazzante, musiche sottoutilizzate. Avrò riconosciuto nell film 3 o 4 movimenti di macchina alla "Argento". Si salta sulla sedia non più di 2 volte. La scena migliore del film è forse quella con Asia nuda sotto la doccia, d'altronte è da quando o visto "Scarlett Diva" che sostengo che dovrebbe fare film solo con Tinto Brass o Rocco Siffredi. Udo Kier emarginato in un cammeo, Daria Nicolodì poteva fare il fantasma anche senza aura (mamma mia come si è conciata), Moran Atias che forse pensava che la "terza" del titolo si riferisse alle protesi al seno. Streghe caricaturali. Montagne di errori: la protagonista del suo capolavoro horror (Secondo me il suo capolavoro in assoluto resta Profondo rosso) era Susy Benner, non Susy Brennant; quando viene svuotata l'urna nel primo piano delle mani è Carolina Cataldi Tassoni che passa i demoni ad Asia Argento, mentre nella ripresa frontale e Carolina che appoggia le statue sul tavolo. La scena dell'incendio della Chiesa fa rabbrividire, ma per altri motivi. Cosa centrano la scena lesbo e il fumetto? Finale sbrigativo e frettoloso. Insomma un film nel quale il non-sense la fa da padrone. Non si capisce neanche cosa volesse fare Argento: un film horror degno di "Suspiria"? Mancano le musiche raccapriccianti e angoscianti, i piani sequenza tipici della sua regia, paura, tensione. Forse voleva fare un torture-porn (tipo Hostel, Saw ecc... ecc..)? Manca la convinzione! Il sadismo di Argento ha sempre il "braccino" in questo film. Gli squartamenti e uccisioni varie sono abbozzatti, non c'è l'impietoso sguardo della machina sulle vittime. Manca anche il sadismo di Saw. Menchemeno quello del suo "Opera", a mio parere il suo ultimo film vicino all'ottimo, con gli aghi sulle palpebre per costringere a guardare. Gli ultimi suoi film "Il cartaio", "Non ho sonno", "Ti piace Hitchcock?", "Trauma" (già meglio) erano anche quelli tecnicamente insufficienti, però la trama era di tutto rispetto. Un remake americano di "Non ho sonno" o di "Trauma" sarebbe un sicuro successo. Qui siamo più verso "La sindrome di Stendhal" o "Il fantasma dell'opera" a mio modesto parere i suoi film meno riusciti. Anche "Inferno" non mi ha mai entusiasmato proprio per quel suo non-sense, ma rivisto dopo questo credo che lo rivaluterò; almeno faceva un pò di paura. Sembra quasi che Argento abbia a disposizione budget ridotti per cui gli effetti speciali fatti bene siano un lusso. Qui c'è una computer grafica credibile come Topolino in un film hard. Ottenere una qualità dell'immagine, della recitazione e del doppiaggio degna del nome Dario Argento costa; forse non ha a disposizione tutti questi soldi. Non so. Non chiedo un nuovo "Profondo Rosso" perchè sarebbe chiedere la luna, però un ritorno alla trilogia degli animali sarebbe già ottimo. Ha fatto di meglio anche quando ha fatto i film tv (La porta sul buio) o commedie storiche (Le cinque giornate).Ha fatto recitare Celentano (Le cinque giornate) e Bud Spencer (4 mosche di velluto grigio) in modo esauriente, possibile che non ci riesca con sua figlia?Alla prossima Dario.Sai fare meglio
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(di io)
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piernelweb
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lunedì 10 marzo 2008
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la cirsi irrecuperabile di dario
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Per uscire dalla crisi artistica, documentata dalla lunghissima serie di mediocri e pessime produzioni inanellate negli ultimi 20 anni, Argento prova a tornare sulle tracce dei suoi horror esoterici più noti (Suspiria e Inferno), cercando di ritrovare quel feeling con il pubblico che non ha mai smesso di elogiarlo. Non c'era una vera esigenza di completare la trilogia; l'operazione è interpretabile più come l'ennesima opportunità che il regista si concede nel tentativo di ritrovare una nuova creatività all'altezza della sua fama e all'altezza dei tempi. Eccezion fatta per i titoli di testa e qualche inquadratura indovinata, purtroppo, in "La Terza Madre" non c'è niente, davvero niente, che meriti di essere ricordato.
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Per uscire dalla crisi artistica, documentata dalla lunghissima serie di mediocri e pessime produzioni inanellate negli ultimi 20 anni, Argento prova a tornare sulle tracce dei suoi horror esoterici più noti (Suspiria e Inferno), cercando di ritrovare quel feeling con il pubblico che non ha mai smesso di elogiarlo. Non c'era una vera esigenza di completare la trilogia; l'operazione è interpretabile più come l'ennesima opportunità che il regista si concede nel tentativo di ritrovare una nuova creatività all'altezza della sua fama e all'altezza dei tempi. Eccezion fatta per i titoli di testa e qualche inquadratura indovinata, purtroppo, in "La Terza Madre" non c'è niente, davvero niente, che meriti di essere ricordato. Il riciclaggio di Suspiria è spinto ai limiti della decenza, ma la constatazione più grave è che tutta la pellicola risulta scontata e spesso involontariamente ridicola, non concedendo nemmeno un sussulto o un momento di vera tensione. A peggiorar le cose contribuisce un' Asia Argento davvero inguardabile che fa rimpiangere la classica biondina da postal market scollata protagonista dei film di genere americani. A conti fatti, con molta onestà e rammarico, non si può che sancire il definitivo tracollo artistico di un regista che non è stato capace di rinnovarsi e che ormai da troppo tempo collezionando figure da ultimo della classe (mentre negli anni 70 era il primo), rischia di cancellare il ricordo dei suoi lavori migliori.
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cer
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mercoledì 21 novembre 2007
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il maestro c'è.. a metà!!!
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Dario torna al genere horror, e lo fa concludendo la triologia delle madri cominciata nel 1977 con suspiria. Il film non è completamente riuscito. Argento riesce a provocare terrore grazie a un'ottima colonna sonora, a cupe atmosfere e a omicidi veramente crudi. Purtroppo il film non è solo questo. Durante la visione, ci tocca assistere a effetti speciali pessimi che portano alla risata (il cicciobello lanciato nel fiume, la chiesa che brucia e il palazzo che si distrugge), a evidenti falle e obbrobriose trovate nella sceneggiatura (la scena lesbo e daria che appare a modi madonna) e a un finale troppo sbrigativo, povero e insulso. L'idea di arruolare nuovamente Asia come interprete principale non è stata del tutto sbagliata, è evidente che la ragazza è migliorata rispetto ad anni fà (peggio era veramente dura!!!) e gli altri attori se la cavano egregiamente a parte i due poliziotti che sono penosi.
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Dario torna al genere horror, e lo fa concludendo la triologia delle madri cominciata nel 1977 con suspiria. Il film non è completamente riuscito. Argento riesce a provocare terrore grazie a un'ottima colonna sonora, a cupe atmosfere e a omicidi veramente crudi. Purtroppo il film non è solo questo. Durante la visione, ci tocca assistere a effetti speciali pessimi che portano alla risata (il cicciobello lanciato nel fiume, la chiesa che brucia e il palazzo che si distrugge), a evidenti falle e obbrobriose trovate nella sceneggiatura (la scena lesbo e daria che appare a modi madonna) e a un finale troppo sbrigativo, povero e insulso. L'idea di arruolare nuovamente Asia come interprete principale non è stata del tutto sbagliata, è evidente che la ragazza è migliorata rispetto ad anni fà (peggio era veramente dura!!!) e gli altri attori se la cavano egregiamente a parte i due poliziotti che sono penosi. La scelta più azzeccata rimane Madre Lacrimarum interpretata dalla bella e perfida Moran Atias. Alla fine.. Dario è tornato? Direi di no. Dario ha toppato ancora? No. Il film rimane in un limbo, non incanta e non fa uscire dalla sala delusi. Sicuramente è la migliore pellicola da 16 anni a questa parte, il maestro ritorna a far sentire la mano che credevamo defunta, ma questo non basta a creare un film d'impatto che terrorizzi dall'inizio alla fine. Comunque qualche emozione la provoca, e non è una cosa di poco conto visto che il genere horror ci ha abituati oramai a splatter inutili e senza spessore. L'importante è che Argento continui su questa strada, dimenticando completamente le precedenti opere (il fantasma dell'opera su tutte) che ci avevano fatto pensare a una sua completa disfatta. Dario sta risalendo dagli inferi... (forse!) VOTO: 6-
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