angelus2001
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giovedì 17 maggio 2012
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splatter religioso
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Il più grande film splatter della storia. Questo è “la Passione” di Gibson. Gesù viene passato al tritacarne, non gli viene risparmiato nulla, il tutto condito da un cattivo gusto ignobile (una scena su tutte è quella del ladrone e del corvo), con la scusa “è cosi che è successo realmente”, e i fondamentalisti esultano. Gibson, però, è anche un “autore” quindi fa recitare il tutto in aramaico e latino, scelta in realtà pretenziosa, ma in molti abboccano (vedi Farinotti). Film non religioso dove i romani sono rappresentati come dei nazisti sadici al limite dell’inverosimile e dove gli ebrei sono i veri colpevoli (ma per questo bisogna incolpare la Bibbia e non Gibson, forse).
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Il più grande film splatter della storia. Questo è “la Passione” di Gibson. Gesù viene passato al tritacarne, non gli viene risparmiato nulla, il tutto condito da un cattivo gusto ignobile (una scena su tutte è quella del ladrone e del corvo), con la scusa “è cosi che è successo realmente”, e i fondamentalisti esultano. Gibson, però, è anche un “autore” quindi fa recitare il tutto in aramaico e latino, scelta in realtà pretenziosa, ma in molti abboccano (vedi Farinotti). Film non religioso dove i romani sono rappresentati come dei nazisti sadici al limite dell’inverosimile e dove gli ebrei sono i veri colpevoli (ma per questo bisogna incolpare la Bibbia e non Gibson, forse). In conclusione da vedere solo se amanti dello splatter, per gli altri consiglio Pasolini.
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[+] quelli che... un iceberg è alto 3 millmetri
(di inthescarlet)
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elpedronero
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domenica 1 aprile 2012
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la mia idea su the passion (qualche anno dopo)
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Una piccola riflessione su una pellicola che, a distanza di qualche anno, continua a dividere gli spettatori di cinema.
A mio parere questo film costituisce il segno più lampante della deriva pornografica alla quale siamo ormai soggetti negli ultimi anni: in questo caso si parla della pornografia della violenza. Di esempi di pornografia della violenza ne vediamo spesso in tanti film che descrivono meccanismi di tortura in modi sempre più realistici e insopportabili; questa pellicola si differenzia da queste altre unicamente per il fatto che parla di una figura, Gesù, che viene venerata da mezzo mondo.
Io non sono credente ma rispetto e amo questo personaggio per tutti gli insegnamenti morali che alla sua figura sono associati e che ritengo essere di fondamentale importanza per poter condurre un'esistenza giusta.
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Una piccola riflessione su una pellicola che, a distanza di qualche anno, continua a dividere gli spettatori di cinema.
A mio parere questo film costituisce il segno più lampante della deriva pornografica alla quale siamo ormai soggetti negli ultimi anni: in questo caso si parla della pornografia della violenza. Di esempi di pornografia della violenza ne vediamo spesso in tanti film che descrivono meccanismi di tortura in modi sempre più realistici e insopportabili; questa pellicola si differenzia da queste altre unicamente per il fatto che parla di una figura, Gesù, che viene venerata da mezzo mondo.
Io non sono credente ma rispetto e amo questo personaggio per tutti gli insegnamenti morali che alla sua figura sono associati e che ritengo essere di fondamentale importanza per poter condurre un'esistenza giusta. Ritengo che questo film offenda profondamente la figura di Gesù e i credenti.
Si legge spesso il fatto che questa pellicola "è la rappresentazione più realistica della Passione di Cristo". Evidentemente ci si dimentica spesso che il cinema non è la realtà ma è un tipo di rappresentazione di essa: chi fa cinema dovrebbe tenerlo a mente e in questo caso Mel Gibson se n'è dimenticato del tutto. Il realismo non è un dettame di chi fa cinema perché il cinema dovrebbe filtrare la realtà come se fosse la fotografia di una fotografia.
Il problema di questo film è forse proprio questo: non è cinema, non c'è alcun momento di cinema in questa pellicola; è solo una carneficina, antisemita per giunta, senza alcun pregio, cinematograficamente parlando, e senza alcun rispetto per la figura di Gesù Cristo che, per alcuni di noi (paradossalmente non compreso il sottoscritto che sta qui a difenderla), è anche santa e sacra.
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riccardo76
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giovedì 22 settembre 2011
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la passione condivisa dallo spettatore
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Uno dei film che ha fatto più discutere nella storia del cinema, tanto amato, quanto odiato dal pubblico e dalla critica, La Passione di Cristo è senza dubbio il capolavoro di Mel Gibson, la sua opera più complessa e ambiziosa, in cui ha messo veramente l'anima. L'intento del regista è quello di riprodurre in tempo reale la Passione di Gesù con una ricerca maniacale del realismo. A tal proposito l'elemento che risalta maggiormente è l'idea di utilizzare la lingua autoctona dell'epoca, girando l'intero film in aramaico e latino, e costringendo così sceneggiatore ed attori ad un duro lavoro di preparazione; un'operazione mai vista prima nella storia del cinema, finora ripetuta soltanto dallo stesso Gibson in Apocalypto, con l'utilizzo della lingua Maya.
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Uno dei film che ha fatto più discutere nella storia del cinema, tanto amato, quanto odiato dal pubblico e dalla critica, La Passione di Cristo è senza dubbio il capolavoro di Mel Gibson, la sua opera più complessa e ambiziosa, in cui ha messo veramente l'anima. L'intento del regista è quello di riprodurre in tempo reale la Passione di Gesù con una ricerca maniacale del realismo. A tal proposito l'elemento che risalta maggiormente è l'idea di utilizzare la lingua autoctona dell'epoca, girando l'intero film in aramaico e latino, e costringendo così sceneggiatore ed attori ad un duro lavoro di preparazione; un'operazione mai vista prima nella storia del cinema, finora ripetuta soltanto dallo stesso Gibson in Apocalypto, con l'utilizzo della lingua Maya. Ma la ricerca del realismo è soprattutto nella rappresentazione della passione stessa, caratterizzata da scene di violenza esplicita inaudita, mai apparse prima in un film drammatico. Il regista riprende con insistenza ogni singola percossa da frusta o flagello sul corpo inerme di Gesù ed ogni singola goccia di sangue versata. Questo fatto ha portato alcuni critici a considerare il film come un horror; si è parlato addirittura di pornografia della violenza, della quale il regista si compiacerebbe. Che Gibson sia sempre stato propenso alla rappresentazione della violenza è un dato di fatto, ma questo non implica che qui essa sia fine a se stessa. Attraverso questo stratagemma egli infatti riesce a trasferire sullo spettatore il dolore provato da Cristo minuto dopo minuto, rendendolo partecipe delle inaudite e interminabili sofferenze.Tanto più il dolore è atroce e perpetrato, tanto più lo spettatore si rende conto della forza e della grandezza di Gesù, che si fa carico di tutti i peccati dell'umanità al fine di redimerla Sta proprio in ciò la straordinarietà del film: mai un regista era riuscito a far immedesimare così tanto lo spettatore in un personaggio, rendendolo partecipe delle proprie emozioni. Uscendo dal cinema il pubblico è sconvolto e provato, poiché ha vissuto sulla propria carne la Passione di Cristo.
La raffigurazione di Satana, poi, interpretato da una bravissima Rosalinda Celentano, è una delle migliori che siano mai apparse sul grande schermo. Davvero inquietante, grazie soprattutto al suo sguardo penetrante, e al "bambino" dai tratti di un vecchio che tiene in braccio. Spettacolare è la scena del grido, appena Cristo muore, simbolo di una sconfitta di gigantesche proporzioni, che determina la vittoria definitiva del bene sul male.Peccato invece per la scelta delle altre attrici italiane, che a mio avviso non sono all'altezza del resto del cast, soprattutto Monica Bellucci - che comunque qui dà il meglio di sé (che è ben poco) - e in parte anche Claudia Gerini, che non rende totalmente giustizia al suo personaggio (la moglie di Pilato). Comunque queste piccolissime pecche sono granelli di sabbia in un mare di bellezza e potenza, quale è questo film.
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95miyu
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sabato 18 giugno 2011
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stupendo
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lo adoro!!! è un po' troppo lungo e un po' troppo noioso, ma la scelta dell'aramaico e del latino, la realisticità (??) delle vicende mi piace proprio ed è un film bellissimo che guarderei all'infinito!!
[+] "realismo"
(di oblivion7is)
[ - ] "realismo"
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mondolariano
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sabato 4 giugno 2011
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la fede esaltata dalla violenza
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La passione di Gesù è più verosimile in Gibson che in certi redentori imborotalcati e crocifissi come se niente fosse. Però, la brutalità portata alle estreme conseguenze non fa altro che percorrere i binari di certo cinema di oggi: effetti speciali e violenza a tutto spiano per catturare grossolanamente l’attenzione delle masse. Sono passati i tempi in cui le emozioni potevano trasparire anche attraverso la poesia! Certo, Gesù si è fatto uomo per soffrire come un uomo ma non mi convince affatto la teoria di Gibson secondo cui la fede può essere esaltata dalla violenza; la fede non è accomunabile alla fisica. Per altro, è dubbio che un uomo ridotto in quelle condizioni abbia ancora la forza di trascinare il palo della croce; altro che cadere tre volte! Le frustate inferte dai romani sono esagerate e non si capisce da quale odio siano mosse, tanto più che non furono i romani a volere la morte di Cristo.
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La passione di Gesù è più verosimile in Gibson che in certi redentori imborotalcati e crocifissi come se niente fosse. Però, la brutalità portata alle estreme conseguenze non fa altro che percorrere i binari di certo cinema di oggi: effetti speciali e violenza a tutto spiano per catturare grossolanamente l’attenzione delle masse. Sono passati i tempi in cui le emozioni potevano trasparire anche attraverso la poesia! Certo, Gesù si è fatto uomo per soffrire come un uomo ma non mi convince affatto la teoria di Gibson secondo cui la fede può essere esaltata dalla violenza; la fede non è accomunabile alla fisica. Per altro, è dubbio che un uomo ridotto in quelle condizioni abbia ancora la forza di trascinare il palo della croce; altro che cadere tre volte! Le frustate inferte dai romani sono esagerate e non si capisce da quale odio siano mosse, tanto più che non furono i romani a volere la morte di Cristo.
Ottima idea la recitazione nelle lingue antiche originali.
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[+] la fonte di gibson
(di orion84)
[ - ] la fonte di gibson
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toty bottalla
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martedì 19 aprile 2011
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gesù secondo mel
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Avevo già visto il film prima di rivederlo stasera in tv, il mio parere è coerente, GIBSON interpreta la storia a modo suo, più che "LA PASSIONE DI CRISTO" sembra un film liberamente ispirato alla vita di GESU'. Mi viene spontaneo ricordare il "GESU' DI NAZARETH di ZEFFIRELLI del 1977, tutt'altra cosa. Qui, da apprezzare il trucco e poco altro. Saluti.
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vero2
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domenica 17 aprile 2011
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uhhhhhh....
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Bellissimissimo film, ovvio, non c'è che dire. Ma le immagini violentissime e crude... ahhhhh!
Questo film fa riflettere, ci fa capire quando Gesù ha sofferto per noi.
C'è una scena però, AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
I miei genitori sono andati al cinema a vederlo e non mi hanno portata perchè hanno detto che era troppo crudo.
Mi hanno anche detto che parecchia gente stava uscendo dalla sala!
L'ultima scena però mi ha scandalizzata, molto, molto scandalizzata.
Bravo Mel.
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riccardo76
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giovedì 14 aprile 2011
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la passione condivisa dallo spettatore
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Uno dei film che ha fatto più discutere nella storia del cinema, tanto amato, quanto odiato dal pubblico e dalla critica, La Passione di Cristo è senza dubbio il capolavoro di Mel Gibson, la sua opera più complessa e ambiziosa, in cui ha messo veramente l'anima. L'intento del regista è quello di riprodurre in tempo reale la Passione di Gesù con una ricerca maniacale del realismo. A tal proposito l'elemento che risalta maggiormente è l'idea di utilizzare la lingua autoctona dell'epoca, girando l'intero film in aramaico e latino, e costringendo così sceneggiatore ed attori ad un duro lavoro di preparazione; un'operazione mai vista prima nella storia del cinema, finora ripetuta soltanto dallo stesso Gibson in Apocalypto, con l'utilizzo della lingua Maya.
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Uno dei film che ha fatto più discutere nella storia del cinema, tanto amato, quanto odiato dal pubblico e dalla critica, La Passione di Cristo è senza dubbio il capolavoro di Mel Gibson, la sua opera più complessa e ambiziosa, in cui ha messo veramente l'anima. L'intento del regista è quello di riprodurre in tempo reale la Passione di Gesù con una ricerca maniacale del realismo. A tal proposito l'elemento che risalta maggiormente è l'idea di utilizzare la lingua autoctona dell'epoca, girando l'intero film in aramaico e latino, e costringendo così sceneggiatore ed attori ad un duro lavoro di preparazione; un'operazione mai vista prima nella storia del cinema, finora ripetuta soltanto dallo stesso Gibson in Apocalypto, con l'utilizzo della lingua Maya. Ma la ricerca del realismo è soprattutto nella rappresentazione della passione stessa, caratterizzata da scene di violenza esplicita inaudita, mai apparse prima in un film drammatico. Il regista riprende con insistenza ogni singola percossa da frusta o flagello sul corpo inerme di Gesù ed ogni singola goccia di sangue versata. Questo fatto ha portato alcuni critici a considerare il film come un horror; si è parlato addirittura di pornografia della violenza, della quale il regista si compiacerebbe. Che Gibson sia sempre stato propenso alla rappresentazione della violenza è un dato di fatto, ma questo non implica che qui essa sia fine a se stessa. Attraverso questo stratagemma egli infatti riesce a trasferire sullo spettatore il dolore provato da Cristo minuto dopo minuto, rendendolo partecipe delle inaudite e interminabili sofferenze.Tanto più il dolore è atroce e perpetrato, tanto più lo spettatore si rende conto della forza e della grandezza di Gesù, che si fa carico di tutti i peccati dell'umanità al fine di redimerla Sta proprio in ciò la straordinarietà del film: mai un regista era riuscito a far immedesimare così tanto lo spettatore in un personaggio, rendendolo partecipe delle proprie emozioni. Uscendo dal cinema il pubblico è sconvolto e provato, poiché ha vissuto sulla propria carne la Passione di Cristo.
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alex_23
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lunedì 21 febbraio 2011
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crudo, crudo, crudo
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E' un gran film, non c'è che dire. Ma la crudezza di certe immagini mi rimarranno in mente per sempre.
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peppe97
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venerdì 18 febbraio 2011
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una pellicola "religiosa a tutti gli effetti"
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Un film che non può essere giudicato dal punto di vista della trama,visto che la sua è una storia realmente accaduta a cui il regista ha portato solamente qualche ritocco per renderla più comprensibile.Veramente geniale,da parte di Gibson,utilizzare l'aramaico,perchè secondo me così la storia viene resa più reale per coloro non credenti.Un cast "umile" che riesce lo stesso ad impressionare.
Un film da CONSIDERARE più storico che religioso,data la trama,dato l'ambiente e,soprattutto,l'interpretazione biblica,originale come al solito!
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