La passione di Cristo |
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Un film di Mel Gibson.
Con Jim Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano.
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Titolo originale The Passion of the Christ.
Religioso,
durata 126 min.
- USA, Italia 2004.
MYMONETRO
La passione di Cristo
valutazione media:
3,21
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La Passione di Cristo.di Paolo CiarpagliniFeedback: 0 |
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giovedì 27 dicembre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non sono un credente, ci tengo a precisarlo, ma Gesù è storia. Se giudichiamo l'opera di Gibson da un punto di vista artistico, è ineccepibile. Fotografia, montaggio, regia, cast niente da dire. Caviezal è poi uno dei miei preferiti. Quando lo vidi per la prima volta in 'Frequency', pensai immediatamente:"questo ragazzo farà strada". Come si può giudicare violento il film davanti a ciò che ogni giorno accade nella realtà?. Se poi preferite non vedere, perchè "occhio non vede, cuore non duole" allora appartenete alla categoria dei menefreghisti o peggio dei parac...., che magari parlano dei malanni del mondo ma che appena vi si trovano faccia a faccia, fuggono o storgono la bocca. Personalmente credo a poco di ciò che i quattro vangeli 'riconosciuti', riportano. Ciò che è certo è che Gesù fù ucciso perchè un 'uomo', politicamente scomodo. Rabbrividite davanti alle sferzate che lo scarnificano, però c'è chì non pensa alle migliaia di bimbi che ogni giorno, muoiono di fame e sete. Vi assicuro che quella è un tipo di morte che non ha 'eguali' in natura, molto, molto peggiore di ciò che neppure riusciamo ad immaginare. Quando qualcuno salta fuori con le stigmate alle mani!! (Gesù fù inchiodato ai polsi!!!!), tutti gridano 'al miracolo, è un santo!'. Questa contraddizione a mio avviso colossale, ma chissà per quale motivo 'ignorata completamente', fa decadere ogni teoria religiosa, che lega le due piaghe alla figura di Gesù. In chiesa la domenica vi inchinate davanti al simulacro che lo ritrae crocifisso, INCHIODATO!, con una corona in fil di ferro conficcata a forza sulla testa. Ma nessuno sembra scandalizzarsi. Non è forse un modo questo per ricordare la violenza, il disprezzo con cui venne ucciso?. I soldati romani, come ogni soldato dell'epoca, state pur certi non aveva lo stomaco debole. Non si domina e conquista mezzo mondo per sei secoli, donando fiorellini, ma con la sola, pura forza e spietatezza. Sopprimendo sistematicamente (come è accaduto per millenni in tutti gli imperi) i ribelli, senza tanti scrupoli, ne riguardo. Non condivido alcune scelte fatte dal regista, troppo irreali per essere ipotizzabili. L'effetto 'attack' dell'orecchio al romano è un tantino troppo. Ma ammiro il coraggio di Gibson che si è spinto, la dove nessuno osava, calato nella vicenda in tutte le sue sfumature anche le più crudeli. Un film da vedere, le imprecisioni e discrepanze puramente politiche non mi interessano, sono stupidate. Le stesse che vedono i popoli ancora oggi scannarsi per motivi religiosi, o peggio per interessi. Roba da manicomio, ma il mondo va così... tutti mormorano ma quando passa il 'principale' la maggioranza si ammutisce e china la testa. Mhà..che dire se non povero mondo.
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