great steven
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martedì 20 dicembre 2016
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spudorata esibizione di violenza anticristiana.
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LA PASSIONE DI CRISTO (USA, 2003) diretto da MEL GIBSON. Interpretato da JAMES CAVIEZEL, MAIA MORGENSTERN, MONICA BELLUCCI, CLAUDIA GERINI, ROSALINDA CELENTANO, HRISTO SHOPOV, HRISTO JIVKOV, TONI BERTORELLI, SERGIO RUBINI, MATTIA SBRAGIA, FRANCESCO CABRAS, GIOVANNI VETTORAZZO
Distribuito in tutti i Paesi del mondo con la medesima versione (coi sottotitoli adeguati per la relativa nazione) parlata in latino e aramaico, premiato con due Nastri d’Argento ai costumi (Maurizio Millenotti) e alla scenografia (Francesco Friggeri) e molto meno meritatamente con un successo mondiale al box office, è un film che è stato definito in tutti i modi, osannato apertamente da un lato e criticato con estrema asprezza dall’altro, ma di certo gli si può negare senza troppi torti la denominazione di "cristiano".
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LA PASSIONE DI CRISTO (USA, 2003) diretto da MEL GIBSON. Interpretato da JAMES CAVIEZEL, MAIA MORGENSTERN, MONICA BELLUCCI, CLAUDIA GERINI, ROSALINDA CELENTANO, HRISTO SHOPOV, HRISTO JIVKOV, TONI BERTORELLI, SERGIO RUBINI, MATTIA SBRAGIA, FRANCESCO CABRAS, GIOVANNI VETTORAZZO
Distribuito in tutti i Paesi del mondo con la medesima versione (coi sottotitoli adeguati per la relativa nazione) parlata in latino e aramaico, premiato con due Nastri d’Argento ai costumi (Maurizio Millenotti) e alla scenografia (Francesco Friggeri) e molto meno meritatamente con un successo mondiale al box office, è un film che è stato definito in tutti i modi, osannato apertamente da un lato e criticato con estrema asprezza dall’altro, ma di certo gli si può negare senza troppi torti la denominazione di "cristiano". Perché il suo messaggio non ha proprio la più minuscola briciola di essenza religiosa. Raccontare le ultime dodici ore della vita di Gesù di Nazareth, col prologo nel Getsemani immerso in un’oscurità lugubre e maestosa (ma tutt’altro che poetica), una parte centrale che sembra interminabile – soprattutto per l’esposizione gratuita e senza filtri di una violenza pazzesca, enorme e ingiustificabile – cui spetta il compito di narrarne il sofferente calvario, e un miserabile minuto finale che funge da epilogo, nel quale vien mostrata la Resurrezione. E pensare che non son mancate personalità influenti e di moralità non facilmente destrutturabile come alcuni attuali cattolici da Controriforma, nemici (vescovi inclusi) del Concilio Vaticano II e seguaci di Monsignor Lefebvre che, esaltandosi e commuovendosi, han raccomandato questo film splatter sulla passione del Messia. Ora, a prescindere dalla sensibilità di ogni critico o spettatore considerato singolarmente, e anche accantonando un momento il comune senso del pudore per esprimere un giudizio obiettivo, quali sentori di cristianità e religione (quantomeno in senso stretto) si possono percepire in una pellicola che, per tre quarti della sua durata, passa al tritacarne il suo protagonista, compiacendosi di mostrare i ripetuti e sempre più efferati metodi di tortura e colluttazione che riceve da volgari legionari romani, senza contare le ancora più numerose umiliazioni verbali di cui lo stesso diventa bersaglio nelle tappe dell’ultimo tratto della sua vita? Che, fra l’altro, risulta soave e istruttiva per come viene narrata nelle Sante Scritture durante una qualsivoglia celebrazione eucaristica, mentre qui appaiono soltanto come i punti obbligati consecutivi di un gioco al massacro che cancella con ossessione, e magari pure in maniera non intenzionale, ogni traccia di purezza, perdono e consolazione. Storicamente inattendibile, esteticamente indegno, tutto fuorché strappalacrime nella sua ricerca maniacale di un dolore immenso da raffigurare, è un’opera talmente brutta, e non solo per il discorso della violenza, che anche recriminarne la mancanza di buongusto, gli errori storici e l’inadeguatezza del come è recepita la rappresentazione della tortura, altro non è che uno spreco di tempo da cui si può trarre, come unico beneficio, il pensiero che un simile scempio cinematografico poteva essere fatto centomila volte meglio e che magari è venuto così contrariamente alle aspettative dei suoi autori (Gibson è anche sceneggiatore, coadiuvato da Benedict Fitzgerald). Da notare che i registi consapevoli si pongono da sempre il tema della tortura, attuale malgrado lo scorrere del tempo, reale e filmico, e soprattutto i modi per rappresentarla. L’attore-regista australiano s’è convinto di dover fornire una parola religiosa prendendo ad esempio e modello la storia più dolorosa, straziante ed educativa che i testi sacri continuano a raccontare nonostante i cambiamenti d’epoca nella stessa struttura ecclesiastica dell’intero pianeta, ma mescolando la discutibilità dei cenni storici (un Ponzio Pilato così garbato e condiscendente non stona certo poco) con l’istupidimento adoperato nei confronti degli Antichi Romani (considerati all’unanimità da personalità storiche di rilievo come i nazisti dell’antichità, e qui ritratti con una brutalità inattendibile), perde di vista l’obiettivo e finisce solamente per imbastire un obbrobrio antisemita, anticristiano e opposto ad ogni logica di creatività, coerenza, monitoraggio e valore artistico di un prodotto. Come se non bastasse, i censori italiani non hanno nemmeno posto il divieto di visione ai minori di diciotto anni, reputandolo un film proponibile anche ai bambini, e qui è utile stendere un pietoso velo su possibili sperequazioni. Consolano unicamente le interpretazioni degli attori, in particolar modo gli italiani: la Maria Maddalena della Bellucci (più intensa ed espressiva del solito), il Dimaco di S. Rubini (molto risicato, ma che riesce a ritagliarsi un piccolo e fruttifero angolo di espressione), il Satana di R. Celentano (che avanza come un macabro fantasma nero a sottolineare gli istanti più carichi di tensione e suspense), la Claudia della Gerini (moglie accorata del governatore della provincia palestinese Ponzio Pilato, maldisposta verso la flagellazione di colui che si proclama re dei Giudei) e, fra gli stranieri, una Maria abbastanza credibile (Morgenstern abile nel riprodurre sul suo volto l’ansia opprimente e il dolore incommensurabile della Madre di Gesù) e, suo malgrado, anche il Jeoshua di Caviezel, cui donano i rari occhi giallognoli. Totalmente girato in Italia, fra Roma e Matera, come specificato anche nei titoli di coda.
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qisoneb
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domenica 24 gennaio 2016
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col 100% jesus non s'offende l'altrui credere cmq
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guardando il film si possono dire molte
cose, partendo dal titolo, sei passionale gesù?
cmq non sembra meritare le 5 stelline..., non che sia
brutto o che cosa, ha quel che di
aramaico che pare dimostri troppo spesso la
passione loro..., e vi accorgete magari
anche che, un 'fratello' che non
paga con le sofferenze, secondo loro..., è buono
e bravo? e cos'avrebbe di buono? quando uno migliore... ha
pagato per quelli..., delinquenti ladroni e anche
finti giudici del caso, ecco perchè a
corto di qualche argomento vi danno del cristo magari, chissà,
relegano a qualche samaritano non il potere d'esere influente e accolto,
quello di prenderele e essere rinnegato, perchè il potere e i soldi
terreni sono il nostro interesse, verità, peccato che parliamo di
due lire.
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guardando il film si possono dire molte
cose, partendo dal titolo, sei passionale gesù?
cmq non sembra meritare le 5 stelline..., non che sia
brutto o che cosa, ha quel che di
aramaico che pare dimostri troppo spesso la
passione loro..., e vi accorgete magari
anche che, un 'fratello' che non
paga con le sofferenze, secondo loro..., è buono
e bravo? e cos'avrebbe di buono? quando uno migliore... ha
pagato per quelli..., delinquenti ladroni e anche
finti giudici del caso, ecco perchè a
corto di qualche argomento vi danno del cristo magari, chissà,
relegano a qualche samaritano non il potere d'esere influente e accolto,
quello di prenderele e essere rinnegato, perchè il potere e i soldi
terreni sono il nostro interesse, verità, peccato che parliamo di
due lire..., ecco cosa non va,
forse non ricordano però che al
fianco di quel miserabile e poverino cristo
'piccolo' e pescato chissà
dove vi erano i due ladroni.... almeno, così è la storia, ora
chi soffre poi di più in croce così è ben difficile dirlo, ovvio
che con quei sensi il signore si sia accorto per primo
delle sofferenze, poi potrebbe aver escalamato,
da chissàdove, non temete... perchè
voi care pecore del gregge sarete in croce con me... forse
con sofferenze peggiori... rispetto al gesù minuto, però
con quel qualcosa di più, tante
persone guardandolo lo vedevano come il
sacrificato... in croce come, un bersaglio e secondo loro, cosa può
guardandoli aver pensato il creatore? quanti bei chiodi?
fate comodo... e siete simpatici?
se i fratelli ti fanno ciò, il mondo creato non è riuscito
al 100% ma qualcosa sembra mancare, perchè a
far 6 cose per il creatore dev'essere semplice
se poi funzioni in modo perfetto è altra cosa,
d'altra parte se in 6 giorni ha creato il tutto, il settimo mi pare
abbia forse detto andate e fatemi
vedere cose non sapete fare..., comunque,
per dire e sottolineare che,
guardandoli i film in aramaico, oltre che
incomprensibili lasciano al commento et
recensione un notevole spazio alla fantasia,
però ci si potrebbe chiedere, perchè non fa
niente...? per non soffrire, non si poteva evitare
un massacro del genere? le risposte sono
forse nei misteri dove sembra dimorare il redentore,
però forse con tante botte, il significato unico possibile
forse incosapevole è che il signore non comprendendo
cosa volesse dire tutto quell'afetto incomprensibile,
poi vedendo anche due ladroni... di turno che ci mettono del
loro..., abbia interpretato la croce a modo proprio, in effetti
sembra che le sue parole in croce non fosse che un
grozzoviglio di nemeri e parole ai più incomprensibili delle
cui e quale potesse servire oltre duemila... anni, per un significato.
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alberto pezzi
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domenica 3 gennaio 2016
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capolavoro totale
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CREDO CHE QUESTO FILM SIA UN CAPOLAVORO ASSOLUTO. HO LETTO DIVERSE RECENSIONI E CON TUTTO RISPETTO, QUELLE NEGATIVE NON HANNO APPIGLIO. PER CHI CREDE IN DIO, QUESTO FILM E’ UNA PIETRA MIGLIARE. NON ESISTE PELLICOLA PIU’ VICINA ALLA REALTA’ DEI FATTI CHE FURONO. HO LETTO DI TROPPA VIOLENZA, DI TROPPO SANGUE. QUALCUNO DI NOI CREDE CHE LA PASSIONE DI GESU’ CRISTO SIA STATA UNA PASSEGGIATA?? SE QUALCUNO CREDE VERAMENTE CHE LA SOFFERENZA DI GESU’ SIA STATA CONTENUTA, SI RENDA CONTO CHE VIVE NEL MONDO DEI SOGNI. CAPOLAVORO INFINITO. TOTALE. DALLA SCELTA DELLE LINGUE ORIGINALI DI RECITAZIONE, AGLI SCENARI, AL CAST. UN MEL GIBSON STREPITOSO DIRIGE FORSE IL PIU’ GRANDE FILM MAI GIRATO SULLA VERA PASSIONE DI GESU’.
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CREDO CHE QUESTO FILM SIA UN CAPOLAVORO ASSOLUTO. HO LETTO DIVERSE RECENSIONI E CON TUTTO RISPETTO, QUELLE NEGATIVE NON HANNO APPIGLIO. PER CHI CREDE IN DIO, QUESTO FILM E’ UNA PIETRA MIGLIARE. NON ESISTE PELLICOLA PIU’ VICINA ALLA REALTA’ DEI FATTI CHE FURONO. HO LETTO DI TROPPA VIOLENZA, DI TROPPO SANGUE. QUALCUNO DI NOI CREDE CHE LA PASSIONE DI GESU’ CRISTO SIA STATA UNA PASSEGGIATA?? SE QUALCUNO CREDE VERAMENTE CHE LA SOFFERENZA DI GESU’ SIA STATA CONTENUTA, SI RENDA CONTO CHE VIVE NEL MONDO DEI SOGNI. CAPOLAVORO INFINITO. TOTALE. DALLA SCELTA DELLE LINGUE ORIGINALI DI RECITAZIONE, AGLI SCENARI, AL CAST. UN MEL GIBSON STREPITOSO DIRIGE FORSE IL PIU’ GRANDE FILM MAI GIRATO SULLA VERA PASSIONE DI GESU’. JIM CAVIEZEL E’ SUPERBO NELLA SUA INTERPRETAZIONE, IL RESTO LO SCRIVE E LO DICE LA STORIA. DAL MIO PUNTO DI VISTA, QUESTO FILM RAPPRESENTA UNA GRANDE POSSIBILITA’, PER TUTTI NOI. RAPPRESENTA L’ OCCASIONE DI GUARDARE LA CROCE IN MODO DIVERSO, DI NON IGNORARLA, DI OSSERVARLA CON RISPETTO E GRANDE DEVOZIONE, DI CHINARE LA TESTA DI FRONTE A TANTO POTERE. HO LETTO RECENSIONI CHE NEGANO, ADDIRITTURA RIFIUTANO IN SOTTOFONDO SOLTANTO LA POSSIBILITA’ CHE DIO ESISTA. NON SONO UN CRITICO CINEMATOGRAFICO, RISPETTO OGNI OPINIONE, MA INVITO CHIUNQUE DEBBA SCRIVERE QUALCOSA SU QUESTO FILM, A RISPETTARE DIO E LA STORIA, SENZA LANCIARSI IN INUTILI E DEMENZIALI CAMPAGNE ANTI-CREDO. CHI NON CREDE, CHI ANCORA NON APRE GLI OCCHI E NON VUOLE CREDERE, SI LIMITI A GUARDARE IL FILM E TENGA PER SE’ LE PROPRIE TEORIE. DI FRONTE A QUESTO CAPOLAVORO, SOLO SILENZIO, PREGHIERA E RISPETTO. GRANDE MEL GIBSON, GRANDE FILM, GRANDE CINEMA.
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bebarenzimonini
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sabato 2 gennaio 2016
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gibson-the butcher
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"Nessun uomo può portare questo fardello" dice Satana all'inizio del film.
E in effetti un uomo normale sarebbe schiattato prima ancora di arrivare davanti al sommo sacerdote.
Ma Gesù non è un uomo come tutti noi e Gibson, il macellaio, ce lo vuole dimostrare, vuole farci vedere cosa è capace di sopportare il suo Gesù.
Gibson si serve di un tema "alto" come la Passione per propinarci una delle pellicole più basse e ripugnanti della storia del cinema,
un "torture porn" che non ha nulla da invidiare a "Saw", "Hostel" et similia (questi film, perlomeno, fanno onestamente il loro dovere, e cioè
intrattenere gli amanti del genere "horror", come la sottoscritta).
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"Nessun uomo può portare questo fardello" dice Satana all'inizio del film.
E in effetti un uomo normale sarebbe schiattato prima ancora di arrivare davanti al sommo sacerdote.
Ma Gesù non è un uomo come tutti noi e Gibson, il macellaio, ce lo vuole dimostrare, vuole farci vedere cosa è capace di sopportare il suo Gesù.
Gibson si serve di un tema "alto" come la Passione per propinarci una delle pellicole più basse e ripugnanti della storia del cinema,
un "torture porn" che non ha nulla da invidiare a "Saw", "Hostel" et similia (questi film, perlomeno, fanno onestamente il loro dovere, e cioè
intrattenere gli amanti del genere "horror", come la sottoscritta).
Ora io non so se quello che ci viene mostrato corrisponda al vero, ( in un dibattito televisivo un sacerdote disse che le torture che vediamo nel film sono solo
una pallida idea delle sofferenze che subì realmente Gesù...vabbè... sorvoliamo) quello che proprio non digerisco è il modo in qui il regista ci mostra tutto ciò.
Quì ci troviamo di fronte a un film subdolo e rivoltante, intriso di cattiveria, di sadismo compiaciuto, di torture e violenze fini a se stesse.
E anche quando ci dà un attimo di tregua (i flashback con la madre), quando ci sembra di tirare un po' il fiato, Gibson è lì pronto a colpire basso
più di prima e meglio di prima, e quando finalmente, esausti, si giunge al Calvario uno pensa:"Vabbè, adesso lo inchiodano alla croce e finiamo di soffrire
pure noi..."
Vi piacerebbe eh? Invece è proprio per questa sequenza che il regista ci ha riservato il meglio e si accanisce in un crescendo di sadismo oltre ogni limite
sul suo povero Gesù (il braccio tirato e slogato per poter inchiodare correttamente la mano e successivo ribaltamento della croce per ribattere i chiodi
e...basta...non ho parole...).
Un film che ha la pretesa di restituirci la realtà storica del tempo (gli attori che parlano in aramaico e latino...e anche quì sorvoliamo...),
ma non rinuncia ai più triti e ritriti cliché hollywoodiani (musica ridondante nelle scene madri, ralenty, effettoni sonori...).
Un film in cui non vi è sicuramente alcun senso religioso, nessun sentimento di pietà, in cui c'è solo tristezza, sofferenza,disprezzo per l'essere umano
e nessuna redenzione (il finale con la resurrezione poteva evitarlo).
In Italia non fu vietato ai minori, potevano vederlo pure i bambini (ma sì, due ore di sano intrattenimento per tutta la famiglia).
All'uscita del cinema un amico disse che questo era un film blasfemo.
Non posso dargli torto, è veramente una bestemmia e un insulto all'intelligenza dello spettatore.
Peccato per Mel...come attore mi era anche simpatico.:-)
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paolo73
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domenica 27 settembre 2015
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capolavoro mel
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CAPOLAVORO...NIENTE DA AGGIUNGERE
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edstc
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martedì 16 dicembre 2014
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la passione di gibson
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Ottima regia di Mel Gibson, ottimi attori, in particolare Rosalinda Celentano. Montaggio sonoro perfetto. Molto violento, ma molto efficace, sia visivamente che emotivamente. Più potente di Braveheart.
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edstc
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martedì 16 dicembre 2014
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la passione di gibson
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Uno tra i film più chiacchierati di sempre. Terzo film dietro alla macchina da presa per Mel Gibson, premio Oscar per la regia di Braveheart. Di grande impatto, sia visivo che emotivo, accompagnato da ottime musiche e da un ottimo montaggio sonoro. La scelta di girare il film in aramaico e latino non fa che aumentare il realismo. Non è un film per tutti, soprattutto per chi è facilmente impressionabile dalla vista del sangue. Regia curatissima e attori che recitano meolto bene, particolarmente brava Rosalinda Celentano.
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luigi chierico
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martedì 1 luglio 2014
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la verita'
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SILENZIO: QUESTO CAPOLAVORO DI TUTTI I TEMPI SI COMMENTA DA SOLO,OSSERVA,MEDITA,PREGA.
chibar22@libero.it
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lore64
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venerdì 25 aprile 2014
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schifezza americana
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Dai grossolani svarioni storici al dozzinale e soporifero splatter che pervade l'intera pellicola bisognerebbe riempire pagine per documentare gli errori/orrori di questa vergognosa porcata. E' tuttavia possibile riassumerla in una sola frase: un degno prodotto della cinematografia più stupida (e quindi più apprezzata dal popolo, cioè dai cretini) del mondo, quella statunitense. Un altro buon motivo per trascinare nella rovina la civiltà anglosassone.
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(di paolo73)
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fufa78
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martedì 22 aprile 2014
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un film molto particolare
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Allora, se Gibson ha messo in mostra tutta quella violenza e ha puntato sulla figura di Gesù solo per promovuere una grossa impresa commerciale, condanno immediatamente questo film perchè non si può speculare sulla figura di Gesù in modo così volgare; se invece il registra lo ha fatto con l'intento di mettere in scena la Passione di Cristo, per far capire, anche a costo di esagerare, quello che Gesù può aver sofferto per portare a compimento la sua opera di redenzione dell'umanità, dico semplicemente che il film assume dei tratti singolarissimi e che non va letto diversamente da come si fa con le tante opere d'arte che nei secoli hanno cercato di "fotografare" i momenti salienti della vita di Cristo, chi meglio chi peggio, a seconda dei gusti.
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Allora, se Gibson ha messo in mostra tutta quella violenza e ha puntato sulla figura di Gesù solo per promovuere una grossa impresa commerciale, condanno immediatamente questo film perchè non si può speculare sulla figura di Gesù in modo così volgare; se invece il registra lo ha fatto con l'intento di mettere in scena la Passione di Cristo, per far capire, anche a costo di esagerare, quello che Gesù può aver sofferto per portare a compimento la sua opera di redenzione dell'umanità, dico semplicemente che il film assume dei tratti singolarissimi e che non va letto diversamente da come si fa con le tante opere d'arte che nei secoli hanno cercato di "fotografare" i momenti salienti della vita di Cristo, chi meglio chi peggio, a seconda dei gusti.
Certo, è un film molto crudo e io stessa non ho praticamente retto lo spettacolo della flagellazione che ritengo inutilmente crudele o la bestialità dei romani che fino alla fine si accaniscono con sadismo inaudito sul povero Cristo ( in tutti i sensi). Ad ogni modo va anche detto che nei Vangeli si parla dei soldati romani che posero la corona di spine sul capo di Gesù( non quindi una coroncina di cartapesta con una stellina) e lo schernirono, colpendolo a turno, quindi è chiaro che non ci dev'essere stato un assoluto distacco emotivo da parte dei suoi aguzzini, senza contare che è storicamente dimostrato che i condannati alla crocefissione venivano spintonati e colpiti per tutto il percorso fino al luogo del supplizio e che questa pena veniva comminata con disprezzo solo a criminali e schiavi; tanto era dispregiativa e crudele che non poteva essere inflitta a cittadini romani ; i soldati cercavano di prolungare l'agonia del condannato con tutti i modi possibili, offrendo anche punti di appoggio dove farlo sedere in modo che il soffocamento sopraggiungesse il più tardi che mai. Sono torture che al giorno d'oggi non sono comprensibli ( e fortuntamente) ma chi ci dice che in effetti Gesù non abbia patito qualcosa di molto simile a ciò che viene presentato da questo film?
Si parla di Horror per la presenza del Diavolo e dei bambini indemoniati. Mah, quando l'ho visto la prima volta questa interpretazione inedita del senso di colpa di Giuda mi ha molto impressionata, ma non ho pensato affatto di essere davanti a un horror. Nei Vangeli c'è scritto che Giuda si suicidò. Insomma, non credo sia arrivato a ciò cantando e ballando sulle punte e Gibson non fa altro che interpretare, appunto, a modo suo ( come del resto fa ogni artista) quelli che dovevano essere i laceranti rimorsi di coscienza del traditore di Gesù.
La presenza del Diavolo inventata. Scandalo! Io direi invece che qualcuno ha finalmente avuto il coraggio di infilarci anche questo lato della medaglia! Gesù fu tentato dal Diavolo nel deserto e anche se i Vangeli non ce ne parlano, è ovvio che qui, durante la Passione , il Diavolo rappresenti la possiblità costante che Cristo, in quanto uomo anche, ceda alla tentazione di rinnegare sè stesso, di rinunciare alla sua missione divina piegato dalle indicibili sofferenze, non a caso subito dopo la morte di Gesù si vede il Diavolo urlante e imbestialito per essere stato sconfitto: Cristo ha vinto e quell'immagine rende benissimo; si prova immediatamente un senso di sollievo. Lo sguardo del centurione mentre si toglie l'elmo sembra esprimere l'idea dove voleva condurci fin dall'inizio tutta quella sofferenza che alla fine è sembrato di avvertire anche a noi tanto è stata intensa: era veramente figlio di Dio, ce l'ha fatta, ha vinto la sua fragilità umana e ci ha salvati. Questo concetto è espresso benissimo da quella strana, irreale quiete che viene subito dopo mentre Gesù viene finalmente tolto dalla croce ( cosa che fa sentire meglio anche noi) e vengono più volte inquadrati gli strumenti del suo patimento: i chiodi e la corona di spine, che rappresentano il simbolo di quanto quest'uomo abbia dovuto sofftrire per portare a termine il suo compito.
Detto tutto questo ritengo sia obiettivo dire che se la violenza ossessiva del film disturba, allora è bene non guardarlo, come io non guardo l'Esorcista perchè altrimenti non ci dormo la notte. Certamente sconsigliato ai bambini per lo stesso motivo.
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