il predicatore
|
mercoledì 2 aprile 2008
|
basta fare gli scolaretti
|
|
|
|
basta fare i copioni dal vangelo siete tutti bravi scolaretti ma non avete capito proprio nulla di questo forum...
|
|
[+] lascia un commento a il predicatore »
[ - ] lascia un commento a il predicatore »
|
|
d'accordo? |
|
fè...
|
domenica 30 marzo 2008
|
fantastico
|
|
|
|
Questo film è fantastico, il miglior film che narra la morte di Cristo,e a chi dice il contrario gli brucia... a buon intenditore poche parole
[+] se tu sei un intenditore...
(di m)
[ - ] se tu sei un intenditore...
|
|
[+] lascia un commento a fè... »
[ - ] lascia un commento a fè... »
|
|
d'accordo? |
|
anonimo
|
venerdì 28 marzo 2008
|
leggete i vangeli!
|
|
|
|
Leggete i Vangeli, non andate a vedere questo film pornografico (la pornografia della violenza regna su tutto, ormai) paragonabile solo ad hostel. Oltre ad essere antisemita, è un film fascista e ultraviolento. In Italia è uscito con il visto PER TUTTI. Sono dei criminali! I cristiani dovrebbero scandalizzarsi per questo, non per le stronzate di Caos calmo!
[+] concordo con te bravissimo
(di albatros 73)
[ - ] concordo con te bravissimo
|
|
[+] lascia un commento a anonimo »
[ - ] lascia un commento a anonimo »
|
|
d'accordo? |
|
nano
|
giovedì 27 marzo 2008
|
da vedere se si è stanchi di essere cristiani
|
|
|
|
Questo film non va visto per un semplice fatto: Mel Gibson non può fare un film su Cristo. Come Alvaro Vitali non può far un film su Maometto
|
|
[+] lascia un commento a nano »
[ - ] lascia un commento a nano »
|
|
d'accordo? |
|
ziogiafo
|
giovedì 27 marzo 2008
|
la passione di cristo ?
|
|
|
|
ziogiafo - La Passione di Cristo - Italia,USA - 2004 - Un film mediocre, dall'inizio alla fine, privo totalmente di spiritualità, inutilmente truculento fino alla nausea. Un'offesa al Cinema e alla delicata tematica trattata, assenza totale di regia. Dozzinale l'approccio alle disorientanti sequenze filmiche senza spessore, a vantaggio di uno squallido splatterismo degno delle peggiori rappresentazioni pulp di terza serie. Il film è stato girato interamente in Italia (questo e uno dei pochi meriti), a Cinecittà e a Matera per le scene della crocifissione. La storia procede in un lento e noioso progredire di sadismo e violenza straziante, scene che sfociano in un estenuante martirio fine a se stesso, ed allontanano totalmente lo spettatore dal tema dominante.
[+]
ziogiafo - La Passione di Cristo - Italia,USA - 2004 - Un film mediocre, dall'inizio alla fine, privo totalmente di spiritualità, inutilmente truculento fino alla nausea. Un'offesa al Cinema e alla delicata tematica trattata, assenza totale di regia. Dozzinale l'approccio alle disorientanti sequenze filmiche senza spessore, a vantaggio di uno squallido splatterismo degno delle peggiori rappresentazioni pulp di terza serie. Il film è stato girato interamente in Italia (questo e uno dei pochi meriti), a Cinecittà e a Matera per le scene della crocifissione. La storia procede in un lento e noioso progredire di sadismo e violenza straziante, scene che sfociano in un estenuante martirio fine a se stesso, ed allontanano totalmente lo spettatore dal tema dominante. Infatti, se proviamo a sostituire nel film la figura di Gesù Cristo con un uomo qualsiasi, il film potremmo intitolarlo tranquillamente "Sangue" o "Il grande massacro". Anche il "cast" lascia molto a desiderare... salvando giusto la "pace" di qualcuno, pur con l'interessante idea del "parlato" in aramaico-latino non si evidenziano particolari "performance" all'altezza del compito, essendo stati scelti per la maggior parte tanti bravi attori ma da fiction televisiva, con l'aggravante di essere mal diretti. Sono d'accordo con chi dice che non è un'opera d'arte ma un semplice film, che ha rappresentato male la "passione di Cristo". Sicuramente Jim Caviezel ha fatto il suo dovere di bravo attore fino in fondo, sottoponendosi stoicamente all'interminabile calvario impostogli dal regista, ma ciò ha dato forza solo ed esclusivamente alla cosiddetta "passione di Gibson". Il trionfo della macchina commerciale ha premiato ampiamente la produzione con incassi da record, ma sul Golgota è salito un cinema da quattro soldi, che ha confermato il clamoroso fallimento del regista Gibson, che invece, ha dato sempre il meglio di sè in passato come bravo attore. Attendiamo una più alta rappresentazione dei "Vangeli" sul grande schermo, magari anche con pochi effetti speciali ma con un'intensa dimensione spirituale ed una coinvolgente emozione che renda tutto più consono al messaggio universale di Cristo. Non è facile me ne rendo conto... non esiste la formula per confezionare dei capolavori, ma è anche vero che "se tanto mi dà tanto", questi sono i risultati. Dietro i grandi capolavori c'è sempre stata gente all'altezza del compito. Ed è da quì che bisognerebbe sempre partire, almeno su questo non si dovrebbe barare. Un grande regista di chiara fama, un cast di attori di alto calibro e un commento musicale scritto ad hoc da un maestro della colonna sonora... Questi devono essere i requisiti minimi da cui partire, per poter intraprendere un serio cammino verso la realizzazione di un'opera cinematografica di valore. Cordialmente, ziogiafo
[-]
[+] completamente d'accordo con te
(di m)
[ - ] completamente d'accordo con te
|
|
[+] lascia un commento a ziogiafo »
[ - ] lascia un commento a ziogiafo »
|
|
d'accordo? |
|
flegiàs tn
|
mercoledì 26 marzo 2008
|
quanti...mah e molti dubbi.
|
|
|
|
The Passion è un film indiscutibilmente violento, esageratamente violento, che è riuscito ad arrivare nelle sale, almeno in quelle italiane, senza nemmeno essere vietato ai minori. È un film fatto d’immagini di una crudezza assoluta. Le parole sono poche, incomprensibili, almeno quelle in aramaico, e comunque inutili, scontate, perché note a tutti, perché tratte per la maggior parte dal Vangelo secondo Giovanni.
L’uso della lingua parlata al tempo di Cristo potrebbe suggerire che anche la violenza sia espressione d’una volontà artistica d’avvicinarsi, quanto più fedelmente possibile, alla passione di Cristo. Questo "realismo" esasperato dovrebbe allora ispirarsi al Nuovo Testamento e ai documenti storici coevi alla vita di Cristo, ma sembra piuttosto essere liberamente tratto dai macabri resoconti delle torture medioevali.
[+]
The Passion è un film indiscutibilmente violento, esageratamente violento, che è riuscito ad arrivare nelle sale, almeno in quelle italiane, senza nemmeno essere vietato ai minori. È un film fatto d’immagini di una crudezza assoluta. Le parole sono poche, incomprensibili, almeno quelle in aramaico, e comunque inutili, scontate, perché note a tutti, perché tratte per la maggior parte dal Vangelo secondo Giovanni.
L’uso della lingua parlata al tempo di Cristo potrebbe suggerire che anche la violenza sia espressione d’una volontà artistica d’avvicinarsi, quanto più fedelmente possibile, alla passione di Cristo. Questo "realismo" esasperato dovrebbe allora ispirarsi al Nuovo Testamento e ai documenti storici coevi alla vita di Cristo, ma sembra piuttosto essere liberamente tratto dai macabri resoconti delle torture medioevali.
La scena della flagellazione è una delle più crude e lunghe: lo spettatore deve assistere a più di un centinaio di frustate, alla progressiva distruzione del corpo di Cristo e al sadismo compiaciuto dei carnefici romani e dei giudei. Nei Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni la flagellazione è invece riassunta nella parola stessa (Mt. 27, 26; Mc. 15, 15; Gv. 19, 1) ed in quello di Luca non è nemmeno menzionata.
Anche per descrivere la crocifissione gli apostoli si servono di un’unica frase (Mt. 27, 35; Mc. 15, 24-25; Lc. 23, 33; Gv. 19, 18). Giovanni, citando le scritture, riporta: "Poiché questo è avvenuto affinché si adempisse la scrittura: "Nessun osso di lui sarà spezzato"" (Gv. 19, 36); e in The Passion questa affermazione non viene smentita: come in Giovanni a Cristo viene trafitto il costato con una lancia mentre ai due malfattori vengono spezzate le gambe (Gv. 19, 32-34), ma durante la crocifissione a Cristo viene lussata una spalla affinché le sue mani raggiungano i buchi nell’asse preparati per i chiodi. Si è, in questa scena, tanto al limite della contraddizione da sfiorare il ridicolo.
La forza delle immagini sembrerebbe derivare più dall’Antico che dal Nuovo Testamento. Nei Libri Profetici, Isaia scrive: "Maltrattato, si lasciò umiliare/e non aprì la sua bocca;/era come agnello condotto al macello,/come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,/e non aprì la sua bocca./Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;/chi si affligge per la sua sorte?/Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,/per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte." (Isaia 53, 7-8). Sono frasi suggestive, potenti, ma si tratta per lo più di metafore, il profeta non ha bisogno di descrivere ciò che avverrà solo su di un piano reale perché la potenza delle sue metafore è superiore.
Nei Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni viene riservato maggior spazio alla scena in cui Cristo viene rivestito con un manto color porpora ed una corona di spine e, con una canna, simboleggiante il suo scettro, gli viene percosso il capo: è la scena in cui i soldati romani lo scherniscono, lo schiaffeggiano e gli sputano addosso (Mt. 27, 28-31; Mc. 15, 17-20; Gv. 19, 2-5). Alla derisione del Cristo, che leggendo il Nuovo Testamento, sembrerebbe quasi prevalere sulla sua tortura fisica, non viene invece riservato nel film uno spazio altrettanto rilevante.
L’intreccio di The Passion è attraversato da una figura androgena che incarna il diavolo, in particolare la tentazione: compare nella prima scena, ossia nell’orto dei Getsemani, dove prende le sembianze di un serpente, mentre nella scena della flagellazione culla il figlio mostruoso. Questa figura non sembra trovare la propria giustificazione né nello sviluppo logico e artistico dell’intreccio, né nelle fonti: sembra essere forzatamente intercalata nel continuum delle immagini, un po’ come quei fotogrammi in Fight Club (David Fincher, 1999) che però, alla fine, trovano, nella mente degli spettatori, una loro spiegazione logica. Nel Nuovo Testamento il diavolo non compare: nel Vangelo di Matteo ed in quello di Marco Cristo afferma, sul monte degli ulivi: "Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi" e "lo spirito è pronto, ma la carne è debole" (Mt. 26, 39-41; Mc. 14, 36-38); nel Vangelo di Luca alle preghiere del Figlio, il Padre risponde con l’apparizione di un angelo "per rafforzarlo" (Lc. 22, 41-43). Prima di morire, nei Vangeli di Matteo e di Marco, Cristo afferma: "Eloì, Eloì lamà sabactàni?" (Mt. 27, 46; Gv. 15, 34). Questi sono gli unici due momenti in cui il Figlio sembra temere d’essere stato abbandonato dal Padre. La rappresentazione del diavolo incrementa la vendibilità di The Passion portando con sé una serie di significati e immagini noti allo spettatore perché già riccamente elaborati in film famosi (come L’Esorcista (William Friedkin, 1973) e L’Avvocato del diavolo (Taylor Hackford, 1997) per citarne due fra i più noti).
I dialoghi sono tratti per lo più dal Vangelo di Giovanni ed il film è, in generale, più fedele a questo apostolo anche nella fabula: in Giovanni vengono descritte maggiormente le dispute fra i sacerdoti del tempio e Pilato (Gv. 18, 28 - 19, 16); solo in Giovanni Gesù crocifisso afferma rivolto alla madre "Donna, ecco tuo figlio!" e rivolto al discepolo prediletto "Ecco tua madre!" (Gv. 15, 25-27).
Se la violenza espressa dalle immagini di questo film non può essere giustificata dal punto di vista della fedeltà alle fonti, su di un piano reale, dovrebbe almeno trovare un fondamento su di un piano metaforico, ossia dovrebbe essere il mezzo attraverso il quale trapeli il messaggio divino. Ma The passion non sembra dare alcun significato alla crudezza, non sembra esprimere nessuna speranza di redenzione, redenzione che dovrebbe essere chiave d’interpretazione della violenza.
"Egli è stato trafitto per i nostri delitti,/schiacciato per le nostre iniquità./Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;/per le sue piaghe noi siamo stati guariti./Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,/ognuno di noi seguiva la sua strada;/il Signore fece ricadere su di lui/l’iniquità di noi tutti." (Isaia 53, 5-6). Parole come "castigo" e "piaghe" sono accompagnate da "salvezza" e "guariti" perché le prime sono condizione necessaria affinché le seconde si realizzino, le seconde sono il fine ultimo e senza di esse le prime non hanno significato. Giovanni Paolo II ne La divina Provvidenza supera il male in Gesù redentore, 11 giugno 1986, scrive: "Essa (la Sapienza), infatti, nell’intero contesto salvifico, è quella "sapienza contro la quale la malvagità non può prevalere" (cf. Sap. 7, 30). E una Sapienza piena d’amore, poiché "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito…" (Gv. 3, 16)".
In The Passion il significato ultimo della passione di Cristo viene interamente demandato al background culturale dello spettatore: è questo ultimo che durante tutto il film deve completare le scene con le nozioni cattoliche che possiede. Questo compito è troppo oneroso perché il film non fornisce allo spettatore degli spunti per richiamare alla mente il significato del sacrificio del figlio di Dio. I flashback di Gesù riguardano infatti alcuni episodi della sua vita e di conseguenza esplicitano alcuni principi della dottrina cristiana, ma non riguardano mai direttamente il suo sacrificio.
Sembra quindi che la brutalità delle scene non abbia alcuna motivazione, né dal punto di vista della fedeltà letterale ai Testi Sacri, né da quello della logica narrativa che in questo caso dovrebbe essere il messaggio che Dio ha lasciato all’umanità sacrificando il Figlio. Ma anche da un punto di vista prettamente estetico la violenza non pare trovare ragione.
Molti dei film che sfruttano il personaggio del serial-killer mostrano cadaveri mutilati e torturati, ma quasi sempre disposti con macabra cura: sono corpi morti, mostrati per pochi secondi ed estetizzati, altrimenti il film scadrebbe in uno splatter. The Passion è invece sotteso da una sorta di sadismo prolungato e compiaciuto, non estetizzato, dunque insostenibile.
Questo accanimento fisico e manifesto su di un corpo viene controbilanciato dalle scene in cui appaiono Maria, Maddalena e il discepolo prediletto da Cristo: queste sono scene esageratamente pietose, tanto struggenti e contrapposte alle altre da risultare anch’esse assurde.
Durante la flagellazione Cristo, a terra, supino, con il corpo già completamente segnato dalle frustate, vede la madre e si rialza: è questo un atteggiamento discutibile perché Gesù sembra sfidare i suoi carnefici, sembra rialzarsi per continuare a combattere come il migliore dei Rocky, peccando forse un po’ di superbia.
Ed assurda e ridicola è la scena conclusiva, quella della resurrezione: il corpo di Cristo non reca alcun segno della passione ad eccezione di un buco nella mano destra, perfettamente tondo, a mo’ di Terminator e di La morte ti fa bella (Robert Zemeckis, 1992).
The Passion è un film raccapricciante, inguardabile, la cui carenza estetica sembra ingiustificata sotto ogni punto di vista. Ma è un film che fa parlare di sé, sia per le scelte di regia, sia per l’argomento, relativamente poco sfruttato negli ultimi anni, è quindi un film di sicuro successo commerciale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flegiàs tn »
[ - ] lascia un commento a flegiàs tn »
|
|
d'accordo? |
|
ziogiafo
|
martedì 25 marzo 2008
|
la passione di cristo ?
|
|
|
|
ziogiafo - La Passione di Cristo - Italia,USA - 2004 - Un film mediocre, dall'inizio alla fine, privo totalmente di spiritualità, inutilmente truculento fino alla nausea. Un'offesa al Cinema e alla delicata tematica trattata, assenza totale di regia. Dozzinale l'approccio alle disorientanti sequenze filmiche senza spessore, a vantaggio di uno squallido splatterismo degno delle peggiori rappresentazioni pulp di terza serie. Il film è stato girato interamente in Italia (questo e uno dei pochi meriti), a Cinecittà e a Matera per le scene della crocifissione. La storia procede in un lento e noioso progredire di sadismo e violenza straziante, scene che sfociano in un estenuante martirio fine a se stesso, ed allontanano totalmente lo spettatore dal tema dominante.
[+]
ziogiafo - La Passione di Cristo - Italia,USA - 2004 - Un film mediocre, dall'inizio alla fine, privo totalmente di spiritualità, inutilmente truculento fino alla nausea. Un'offesa al Cinema e alla delicata tematica trattata, assenza totale di regia. Dozzinale l'approccio alle disorientanti sequenze filmiche senza spessore, a vantaggio di uno squallido splatterismo degno delle peggiori rappresentazioni pulp di terza serie. Il film è stato girato interamente in Italia (questo e uno dei pochi meriti), a Cinecittà e a Matera per le scene della crocifissione. La storia procede in un lento e noioso progredire di sadismo e violenza straziante, scene che sfociano in un estenuante martirio fine a se stesso, ed allontanano totalmente lo spettatore dal tema dominante. Infatti, se proviamo a sostituire nel film la figura di Gesù Cristo con un uomo qualsiasi, il film potremmo intitolarlo tranquillamente "Sangue" o "Il grande massacro". Anche il "cast" lascia molto a desiderare... salvando giusto la "pace" di qualcuno, pur con l'interessante idea del "parlato" in aramaico-latino non si evidenziano particolari "permormance" all'altezza del compito, essendo stati scelti per la maggior parte tanti bravi attori ma da fiction televisiva, con l'aggravante di essere mal diretti. Sono d'accordo con chi dice che non è un'opera d'arte ma un semplice film, che ha rappresentato male la "passione di Cristo". Sicuramente Jim Caviezel ha fatto il suo dovere di bravo attore fino in fondo, sottoponendosi stoicamente all'interminabile calvario impostogli dal regista, ma ciò ha dato forza solo ed esclusivamente alla cosiddetta "passione di Gibson". Il trionfo della macchina commerciale ha premiato ampiamente la produzione con incassi da record, ma sul Golgota è salito un cinema da quattro soldi, che ha confermato il clamoroso fallimento del regista Gibson, che invece, ha dato sempre il meglio di sè in passato come bravo attore. Attendiamo una più alta rappresentazione dei "Vangeli" sul grande schermo, magari anche con pochi effetti speciali ma con un'intensa dimensione spirituale ed una coinvolgente emozione che renda tutto più consono al messaggio universale di Cristo. Non è facile me ne rendo conto... non esiste la formula per confezionare dei capolavori, ma è anche vero che "se tanto mi dà tanto", questi sono i risultati. Dietro i grandi capolavori c'è sempre stata gente all'altezza del compito. Ed è da quì che bisognerebbe sempre partire, almeno su questo non si dovrebbe barare. Un grande regista di chiara fama, un cast di attori di alto calibro e un commento musicale scritto ad hoc da un maestro della colonna sonora...
Questi devono essere i requisiti minimi da cui partire, per poter intraprendere un serio cammino verso la realizzazione di un'opera cinematografica di valore.
Cordialmente, ziogiafo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ziogiafo »
[ - ] lascia un commento a ziogiafo »
|
|
d'accordo? |
|
ndhre
|
martedì 25 marzo 2008
|
snuffetti speciali
|
|
|
|
mi ha riportato molto negli Anni 80, solo che al posto dell'eroe ipervitaminizzato di turno c'è Gesù Cristo, che poveraccio se l'è passata male. Gli Antichi Romani sono brutti e cattivi. Cattivi romani, cattivi!
|
|
[+] lascia un commento a ndhre »
[ - ] lascia un commento a ndhre »
|
|
d'accordo? |
|
helene
|
lunedì 24 marzo 2008
|
rettifico
|
|
|
|
scusate gli orrori: "qualcuno" e "avrei"* :P
|
|
[+] lascia un commento a helene »
[ - ] lascia un commento a helene »
|
|
d'accordo? |
|
helene
|
lunedì 24 marzo 2008
|
più spettacolo,pochi messaggi
|
|
|
|
Non credo che 2ore di puro orrore e crudeltà possano realmente farci comprendere la dimensione umana di Cristo,ma piuttosto la disumanità dell'uomo che,come già qualcuna ha commentato,ha mietito nel corso dei secoli tante vittime innocenti e "agnelli sacrificali".
Sono concorde nel rendere in maniera più realistica la passione di Gesù, fino ad oggi attenuata e quasi banalizzata nel nostro immaginario, ma non approvo che venga impiantato un film solo su essa.Gibson è di certo un regista assai arguto, ha compreso che la società di oggi ama essere shockata e che essa è tendenzialmente attratta da tutto ciò che è "scabroso" e capace di dare una forte scossa al livello emotivo.
Hai preferito una pellicola che contenesse più messaggi, che si soffermasse su altri aspetti dell'umanità di Cristo,invece del solito prodotto di quell'indusria cinematografica americana che mira a stordire e strabiliare i fruitori con immagini forti.
|
|
[+] lascia un commento a helene »
[ - ] lascia un commento a helene »
|
|
d'accordo? |
|
|