joe80
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giovedì 28 dicembre 2006
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impossibile da giudicare
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E' stato il film di maggior discussione degli ultimi anni.
Al centro di numerose critiche, LA PASSIONE DI CRISTO, di Mel Gibson, ha fatto un gran parlare di sè, ancor prima della sua uscita.
Contestato da molti, amato da pochi... Ma LA PASSIONE DI CRISTO, è un vero capolavoro.
La cronaca fedele delle ultimi dodici ore di Cristo sulla terra, sono raccontate con una minuziosa precisione da Gibson, che si conferma a tutti gli effeti un maestro di regia.
Ci aveva già inchiodati alla poltrona con il suo magnifico BREAVHEART, ma è con LA PASSIONE, che raggiunge il massimo livello.
Un vero e proprio capolavoro, impossibile da giudicare proprio per la sua particolarità.
Due ore, di pura violenza e sadismo, che vengono consumate su un uomo, la cui unica ragione di vita era portare pace e fraternità al mondo.
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E' stato il film di maggior discussione degli ultimi anni.
Al centro di numerose critiche, LA PASSIONE DI CRISTO, di Mel Gibson, ha fatto un gran parlare di sè, ancor prima della sua uscita.
Contestato da molti, amato da pochi... Ma LA PASSIONE DI CRISTO, è un vero capolavoro.
La cronaca fedele delle ultimi dodici ore di Cristo sulla terra, sono raccontate con una minuziosa precisione da Gibson, che si conferma a tutti gli effeti un maestro di regia.
Ci aveva già inchiodati alla poltrona con il suo magnifico BREAVHEART, ma è con LA PASSIONE, che raggiunge il massimo livello.
Un vero e proprio capolavoro, impossibile da giudicare proprio per la sua particolarità.
Due ore, di pura violenza e sadismo, che vengono consumate su un uomo, la cui unica ragione di vita era portare pace e fraternità al mondo.
Due ore, di pura analisi spirituale, due ore di angoscia e commozzione, questi è LA PASSIONE, un unico imperdibile viaggio nel proprio essere, nella propria anima.
Benche costellato di sequenze di inaudita violenza, LA PASSIONE, aldilà di quelli che molti hanno frainteso, è un analisi a tutti gli effetti dell'essere umano, ci chiama ad interrogarci su noi stessi.
Ho veramente rispetto per la vita? Ne valeva la pena soffrire tanto per noi?
Le domande che ci attraversano l'anima, che ci dilaniano con le risposte che non arrivano, sono un autentica prova di forza, che Gibson ci chiama ad affrontare.
Gesù ha sofferto per noi, ma è risorto. E noi siamo veramente meritevoli di vivere?
Il film è stupendo, una magnifica prova d'autore di un Mel Gibson, ispirato più che mai.
Una fotografia da urlo, e delle interpretazioni magistrali- su tutte Jim Caviezel/ Gesù e Maia Morgenstern/ Maria- ci regalano un film degno di essere visto.
E infine la colonna sonora, è un qualcosa di mai provato prima d'ora.
Ti attanaglia già dalla prima sequenza, soffri insieme al Salvatore, ti condanni per le tue debolezze, ti interroghi sulle tue fragilità.
Un crescendo di crudezza e violenza, che ti lacerano l'anima. Soffriamo, e soffriamo sempre di più, persino li ultimi 30 secondi di Risurrezzione, non sono sufficienti a farci alzare di morale. No, perchè abbiamo assistito a troppo, troppa violenza ai danni, del figlio di Dio, che era venuto da noi, solo per mostrarci la via...
Magnifico.
Mel Gibson, si supera, si conferma maestro di cinema, maestro di regia.
Un film impossibile da giudicare.
Impossibile dire, bello o brutto, va visto, va seguito per quello che è.
A parer mio, un autentico vero e proprio capolavoro.
Il capolavoro dei capolavori.
LA PASSIONE DI CRISTO- firmato Mel Gibson
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tuttle
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sabato 9 dicembre 2006
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spazzatura
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Pura e semplice spazzatura violenta, il trionfo del sensazionalismo. Nel cinema la rappresentazione della violenza, piaccia o non piaccia, è uno strumento espressivo, ma in quanto tale deve essere giustificato; qui come si giustificano le due ore di efferatezze? come mosse da un puntiglio realistico? non credo proprio, perchè l'estetica effettistica del film, piena di stilemi mirati ad enfatizzare la violenza (ralenti, cinepresa a spalla, effetti sonori amplificati, dettagli) è quanto di più lontano ci possa essere da un disincantato e distaccato realismo. Quale è, allora, la ragione? cioè, in altre parole, perchè Mel Gibson ha premuto così tanto sul pedale del grandguignol? le risposte possibili sono tre: 1) gusto sado-masochistico per l'efferatezza 2) fanatismo cristiano preconciliare (no perchè altrimenti non si spiegano autentiche bestemmie come il corvo he strappa un occhio al ladrone cattivo) 3) consapevole intento di spettacolarizzazione della violenza col fine di fare scalpore (e di incassare, e infatti ci è riuscito benissimo), una manovra commerciale insomma.
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Pura e semplice spazzatura violenta, il trionfo del sensazionalismo. Nel cinema la rappresentazione della violenza, piaccia o non piaccia, è uno strumento espressivo, ma in quanto tale deve essere giustificato; qui come si giustificano le due ore di efferatezze? come mosse da un puntiglio realistico? non credo proprio, perchè l'estetica effettistica del film, piena di stilemi mirati ad enfatizzare la violenza (ralenti, cinepresa a spalla, effetti sonori amplificati, dettagli) è quanto di più lontano ci possa essere da un disincantato e distaccato realismo. Quale è, allora, la ragione? cioè, in altre parole, perchè Mel Gibson ha premuto così tanto sul pedale del grandguignol? le risposte possibili sono tre: 1) gusto sado-masochistico per l'efferatezza 2) fanatismo cristiano preconciliare (no perchè altrimenti non si spiegano autentiche bestemmie come il corvo he strappa un occhio al ladrone cattivo) 3) consapevole intento di spettacolarizzazione della violenza col fine di fare scalpore (e di incassare, e infatti ci è riuscito benissimo), una manovra commerciale insomma. Io protendo per quest'ultima tesi, ma anche le altre due, la seconda soprattutto, mi sembrano abbastanza fondate. In ogni caso, sostanziandosi il film tutto nelle truculenze, il giudizio non può che rimanere assolutamemte negativo.
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nello
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venerdì 10 novembre 2006
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indecente
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E' veramente difficile trovare le parole per descrivere un obrobrio del genere... A questo squallido manifesto alla violenza che durante il film azzanna continuamente gli occhi e la mente è possibile reagire in due modi: il primo, che è quello più diretto e più impulsivo, spinge a immedesimarsi nel personaggio; il secondo, più lucido e razionale, spinge a rimanere distanti dal personaggio. Il primo, per forza di cose, costringe a una sofferenza viscerale, che rende ciechi di fronte a tutta la marea di indecenze che il film mostra. Il secondo, fissa nella mente la convinzione che si stia assistendo ad un film che, come tutti i film, mostrano solo un punto di vista della vicenda. Andiamo dunque ad analizzare questo punto di vista, che non è altro che quello di un bigotto piccolo, chiuso e pericoloso, che non fa altro che esaltare il deicidio da parte degli ebrei per giustificare in ogni modo l'odio profondo che ha verso di essi.
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E' veramente difficile trovare le parole per descrivere un obrobrio del genere... A questo squallido manifesto alla violenza che durante il film azzanna continuamente gli occhi e la mente è possibile reagire in due modi: il primo, che è quello più diretto e più impulsivo, spinge a immedesimarsi nel personaggio; il secondo, più lucido e razionale, spinge a rimanere distanti dal personaggio. Il primo, per forza di cose, costringe a una sofferenza viscerale, che rende ciechi di fronte a tutta la marea di indecenze che il film mostra. Il secondo, fissa nella mente la convinzione che si stia assistendo ad un film che, come tutti i film, mostrano solo un punto di vista della vicenda. Andiamo dunque ad analizzare questo punto di vista, che non è altro che quello di un bigotto piccolo, chiuso e pericoloso, che non fa altro che esaltare il deicidio da parte degli ebrei per giustificare in ogni modo l'odio profondo che ha verso di essi. Egli, non si limita a trattare il Nuovo Testamento come il Vecchio Testamento, ma abusa della violenza a tal punto da risultare disgustoso. Chiarisco questo ultimo punto; la violenza fa parte della vita e mostrarla è un atto dovuto. Il fatto è però che quel tipo di violenza non è fisica, perchè se a subire tutte quelle pene fosse stato un ladro o un altro uomo qualsiasi, nessuno avrebbe reagito in maniera così impulsiva e irrazionale come invece hanno fatto quasi tutti. Mostrare la violenza in questo modo è di una scorrettezza catastrofica, perchè in sostanza si fa leva su questa ondata emotiva dello spettatore per convicerlo di una tesi che, almeno a me, sembra tanto palese quanto criminale. Fino ad ora, mancava la prova oggettiva di ciò che alcuni da un pezzo sostengono, cioè che Mel Gibson sia un porco antisemita, ma qualche tempo fa, questa prova si è manifestata in tutta la sua chiarezza. Mi riferisco all'episodio, risalente a non molto tempo fa, in cui questo signore si è reso protagonista di una vicenda vergognosa, in cui ha accusato un poliziotto, che lo aveva fermato, di essere uno sporco ebreo, per poi continuare con una serie di altri pesantissimi insulti verso questi ultimi. Salvo poi indire una conferenza stampa in cui attribuiva tutta la colpa del fatto, al suo stato di ebrezza. Poi si può discutere quanto si vuole di Dio e della validità del Nuovo Testamento, ma ciò non significa avallare qualsiasi tesi a suo favore, soprattutto se proviene da un bigotto.
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ida
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lunedì 23 ottobre 2006
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per non dimenticare
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Dai Vangeli, dalla "lettura" della Sindone, dai mistici vari, abbiamo saputo che Gesù ha accettato di soffrire per noi, per riscattarci, e non so perchè, con la "valuta" della sofferenza.E ha pagato lui, con la SUA sofferenza! Gli strumenti di tortura,bè, non erano frustini di carnevale..Anzi!!C'è tutta una documentazione sugli oggetti che usavano e su come erano fatti! E'un film che aiuta a ricordare per rivedere un po' se stessi difronte a questo sacrificio. Ognuno può dire :" L'hai fatto anche per me..ed io.."
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m@tt 12
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sabato 30 settembre 2006
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la passione di cristo
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Il terzo film di Mel Gibson (Braveheart, L'uomo senza volto) è un kolossal di straordinaria violenza, in cui le scene cruente non si contano. Dov'è finito il Cristo descritto dalla Bibbia? Sembra che, anzichè il sacrificio con cui ci ha salvati, bisogni notare il supplizio a cui è stato sottoposto. Per carità, è più che risaputo che il Messia è stato fragellato e schernito, ma a tutto c'è un limite. E poi... Che ci fa il Diavolo in mezzo alla folla, mentre Gesù è colpito da Romani con l'aria da dementi?
Jim Caviezel (La sottile linea rossa, High Crimes), che sembra provare gusto a farsi picchiare davanti alla macchina da presa (ricordate le frustate in Montecristo?), è bravissimo a interpretare un ruolo non facile, ed è affiancato da un ottimo cast, tra cui spiccano Monica Bellucci (Agents Secrets), Claudia Gerini (Viaggi di nozze) e Rosalinda Celentano (Poco più di un anno fa-diario di un pornodivo).
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Il terzo film di Mel Gibson (Braveheart, L'uomo senza volto) è un kolossal di straordinaria violenza, in cui le scene cruente non si contano. Dov'è finito il Cristo descritto dalla Bibbia? Sembra che, anzichè il sacrificio con cui ci ha salvati, bisogni notare il supplizio a cui è stato sottoposto. Per carità, è più che risaputo che il Messia è stato fragellato e schernito, ma a tutto c'è un limite. E poi... Che ci fa il Diavolo in mezzo alla folla, mentre Gesù è colpito da Romani con l'aria da dementi?
Jim Caviezel (La sottile linea rossa, High Crimes), che sembra provare gusto a farsi picchiare davanti alla macchina da presa (ricordate le frustate in Montecristo?), è bravissimo a interpretare un ruolo non facile, ed è affiancato da un ottimo cast, tra cui spiccano Monica Bellucci (Agents Secrets), Claudia Gerini (Viaggi di nozze) e Rosalinda Celentano (Poco più di un anno fa-diario di un pornodivo).
I preparativi del film sono durati 10 anni, mentre le riprese sono state caratterizzate da strani episodi: narrasi di una presenza sul set che qualcuno (sembra l'autore della colonna sonora) ha riconosciuto nel Diavolo, di un fulmine che ha colpito un tecnico lasciandolo illeso, di messaggi con minacce inviati al regista.
La visione del film, la cui cruentezza è quasi paragonabile a Saw, è consigliata ad un pubblico adulto; l'Italia è l'unico paese al mondo che non lo censura vietato ai minori.
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fabby
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lunedì 4 settembre 2006
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una schifezza
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Questo film è una schifezza perchè usa il sangue per far risaltare l'attenzione ad un argomento a cui altriemnti non avrebbe interessato nessuno.
Inviterei il sig.(eufemismo)MEL GIBSON di non fare più questi film orrendi anzi di interessarsi a bere di menoe a curarsi.
Credo che il sopracitato signore abbia alzato un po' il gomito quando scriveva la sceneggiatura
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sa
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sabato 1 luglio 2006
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un film che fa riflettere
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questo film si basa su una storia realmente accaduta non di certo ad un uomo però il coraggio che emerge in questo film è sicuramente superiore a tutto l'eroismo smielato presente in molti altri.
il personaggio meglio rappresentato secondo me è il diavolo, che si muove nell'ombra e non parla se non con gli occhi...stupendo!
secondo me questo è un film che merita di essere visto...
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signoredeisogni
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martedì 16 maggio 2006
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mel gibson e il golgota dei media negli anni 2000
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Mel Gibson si autoproduce un film da integralista religioso, ammiccando alle tecniche cinematografiche di moda - sia per la regia che il mecccanismo dei flashback- e proponendo concetti di sacralità cristiana con dogmi all'americana.
Il film non convince. La salvezza dell'umanità passa nella sofferenza di un uomo per il golgota dei media del millennio.
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mako-2501
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martedì 18 aprile 2006
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così lontano così vicino...
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Cosa succede quando un comune mortale come noi (leggi: non milionario) si interessa intensamente alla religione? Pratica nei luoghi di culto, consulta libri in biblioteche o sulla rete, si immerge nello studio delle personalità narrate nella bibbia. Quando invece ciò succede a una superstar come Mel Gipson cosa fa? Gira un film in grande stile sulla passione del Cristo con attori famosi, sangue a volontà e campagna pubblicitaria martellante su scala globale. Risultato? Tutto il mondo va a vederlo...
Considero questo film una momentanea alienazione feuerbachiana di Gipson sul mistero della passione di Gesù Cristo e niente più. Un film girato come si deve non ha bisogno di mostrare per ore un corpo orrendamente torturato e sanguinante per mostrare il calvario che subì il figlio di Dio fino alla crecefissione.
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Cosa succede quando un comune mortale come noi (leggi: non milionario) si interessa intensamente alla religione? Pratica nei luoghi di culto, consulta libri in biblioteche o sulla rete, si immerge nello studio delle personalità narrate nella bibbia. Quando invece ciò succede a una superstar come Mel Gipson cosa fa? Gira un film in grande stile sulla passione del Cristo con attori famosi, sangue a volontà e campagna pubblicitaria martellante su scala globale. Risultato? Tutto il mondo va a vederlo...
Considero questo film una momentanea alienazione feuerbachiana di Gipson sul mistero della passione di Gesù Cristo e niente più. Un film girato come si deve non ha bisogno di mostrare per ore un corpo orrendamente torturato e sanguinante per mostrare il calvario che subì il figlio di Dio fino alla crecefissione. Un esempio agli antipodi? Ne "L'uomo senza sonno", quando il protagonista stà finalmente per addormentarsi ma viene svegliato dal rumore del libro che teneva in mano che cade lo spettatore prova un tale senso di fastidio e di compassione per quel corpo martoriato che non può dormire superiore a quello suscitato da tutte le frustate inferte nel peplum di Gipson messe insieme. Siamo sul gratuito più totale per abbindolare quanti più sprovveduti possibile in modo che non rimpiangano i soldi spesi per il biglietto: vediamolo tutto questo sangue versato, ho pagato per questo!
Cosa dovrebbe poi dimostrare il far recitare gli attori nelle lingue del tempo e presentare il film coi sottotitoli? Una precisione storica? Piuttosto una ridicola puntigliosità registica.
Unico aspetto del film che lo salva dalla mediocrità è l'interpretazione di Caviezel, davvero coinvolgente e sentita. In attesa che passi l'isteria di massa provocata da questo film vedrò per l'ennesima volta "L'ultima tentazione di Cristo", probabilmente mai visionato dall'attore australiano.
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miski
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martedì 21 febbraio 2006
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cosi cosi'
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METTO TRE STELLE A UN FIL , CHE FRANCAMENTE NON SO GIUDICARE TOTALMENTE.
MI E PIACIUTO? NON SAPREI
IL REGISTA E RIUSCITO A SCONVOLGERMI? SI
CREDO CHE QUESTO FIL M PASSERA ALLA STORIA NON SAPREI DIRE SE IL REGISTA HA VOLUTO SEMPLICEMENTE RAPPRESENTARE QUEST ORGIA DI SOFFERENZA DI CRISTO
SOLO PER SCOPI COMMERCIALI O PER DELLE MOTIVAZIONI MORALI , FOSE VOLEV A RAPPRESENRTARE LE VERE SOFFERENZE DI NOSTRO SIGNORE, E DEVO DIRE CHE LA POTENZA DELLE IMMAGINI SONO RIUSCITE AD ARRIVARE A NOI, O ALMENO A ME , IN CERTI MOMENTI FACEVO FATICA A GUARDARE , AVEVO QUASI LA SENZAZIONE DI DOLORE FISICO.
sONO RIMASTO DECISAMENTE SCOSSO , A FREDDO HO PENSATO ANCHE A UNA MANCANZA DI RISPETTO DI GIBSON, IL GIORNO DOPO HO ALMENO CERCATO DI ANDARE OLTRE.
[+]
METTO TRE STELLE A UN FIL , CHE FRANCAMENTE NON SO GIUDICARE TOTALMENTE.
MI E PIACIUTO? NON SAPREI
IL REGISTA E RIUSCITO A SCONVOLGERMI? SI
CREDO CHE QUESTO FIL M PASSERA ALLA STORIA NON SAPREI DIRE SE IL REGISTA HA VOLUTO SEMPLICEMENTE RAPPRESENTARE QUEST ORGIA DI SOFFERENZA DI CRISTO
SOLO PER SCOPI COMMERCIALI O PER DELLE MOTIVAZIONI MORALI , FOSE VOLEV A RAPPRESENRTARE LE VERE SOFFERENZE DI NOSTRO SIGNORE, E DEVO DIRE CHE LA POTENZA DELLE IMMAGINI SONO RIUSCITE AD ARRIVARE A NOI, O ALMENO A ME , IN CERTI MOMENTI FACEVO FATICA A GUARDARE , AVEVO QUASI LA SENZAZIONE DI DOLORE FISICO.
sONO RIMASTO DECISAMENTE SCOSSO , A FREDDO HO PENSATO ANCHE A UNA MANCANZA DI RISPETTO DI GIBSON, IL GIORNO DOPO HO ALMENO CERCATO DI ANDARE OLTRE.
L' ARAMAICO FORSE NON ERA NECESSARIO,MA D' ALTRONDE . SE QUESTA NON FOSSE STATA UN OPERA UNICA E CONTRO OGNI LOGICA L AVREBBERO. PRODOTTA PRIMA
FACCIO COMUNQUE I MIEI COMPLIMENTI A GIBSON, IN OGNI CASO A RAGGIUNTO L ATTENZIONE E LO SCONVOLGIMENTO EMOTIVO DI TUTTI, POI OGNUNO INTERPRETERA LE SUE INTENZIONI IN VARIE MODI, MA IL CINEMA E EMOZIONE PRIMA ANCORA DI MESSAGGIO(A VOTLE NON SO NEANCHE SE CE) E LUI CI HA SCONVOLTI
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