Hell - Scatena l'inferno

Kyle Le Blanc è un ingegnere americano trasferitosi temporaneamente in Russia, insieme alla moglie, per seguire un progetto di lavoro. Sentendosi in colpa nei confronti della bella consorte, che non riesce ad ambientarsi e vorrebbe il marito più presente, Kyle le promette un weekend al mare. Ma, proprio mentre parlano al telefono - lungo il tragitto che l'uomo percorre in automobile per rincasare - la donna viene aggredita da un depravato violento, che la stupra e poi la uccide. Scoperto l'assassino, Kyle spera di ottenere giustizia, ma il folle appartiene a una famiglia potente e viene assolto per insufficienza di prove. Terminata la lettura della sentenza, il vedovo oltraggiato si vendica, ammazzando l'omicida della moglie con la pistola sottratta a una guardia all'interno del tribunale. Viene, così, condannato all'ergastolo e rinchiuso nel carcere di Kravavi, un inferno sceso in Terra.
Terza collaborazione all'insegna dell'action tra l'attore Jean-Claude Van Damme e il regista cinese Ringo Lam, Hell - Scatena l'inferno rappresenta un'opera atipica nella densa filmografia dell'interprete belga che ha riscosso successo negli Stati Uniti a suon di botte e colpi di karate. Trampolino di lancio per molti registi di Hong Kong decisi a farsi conoscere negli States (come John Woo e lo stesso Lam), Van Damme prova qui a tirare fuori un'inusuale corda drammatica e introspettiva. Supportato da un regista che dimostra una certa capacità immaginifica - in particolare nelle sequenze dell'allenamento del protagonista in carcere e in quelle della personificazione della falena - Van Damme mostra una maggiore intensità rispetto a molte altre interpretazioni monocorde. Ma questo non basta a riscattare un film minato da un eccesso di stereotipi e ambizione.
Volendo sfruttare il pretesto dell'action per imbastire un dramma carcerario, Ringo Lam pecca di presunzione e non risulta convincente in nessuno dei due generi. I fan dell'action duro e puro risentiranno di una certa moralità da legge del taglione, mentre coloro che apprezzano generi più impegnati faranno fatica a digerire l'insistenza, spesso gratuita, su ogni genere di aberrazione. Dagli stupri alle torture fisiche, passando per una notevole quantità di botte da orbi, niente è risparmiato allo spettatore, che deve fare i conti con una visione disturbante, per di più non filtrata da una confezione autoriale. Hell - Scatena l'inferno non ha l'impatto drammatico e l'altezza morale de Le ali della libertà, ma neppure il ritmo sostenuto dalla spettacolarità e la corrosività politica del più recente Cella 211.
Tornando a confrontarsi con il filone carcerario - dopo il più riuscito Prison on Fire del 1987 - Lam esagera nella rappresentazione del carcere come concentrato dei mali della società. Terreno di coltura degli istinti più beceri della specie umana, la prigione è vista come il luogo dove la depravazione, la meschinità, l'egoismo e la sete di sopraffazione hanno libero sfogo. Non solo tra i detenuti, ma anche e soprattutto tra i carcerieri, anime corrotte che si eccitano al cospetto della violenza.
L'agone in cui Van Damme combatte contro gli altri prigionieri, per il divertimento delle guardie che li osservano dall'alto scommettendo sul più feroce, è un'idea in stile Gladiatore, che dovrebbe garantire spettacolarità e implicazioni morali. Peccato che nessuno possa uscirne vincitore, in un mondo in cui il vuoto di giustizia è colmato dall'odio e in cui l'unica alternativa alla violenza è altra violenza. 