Strade perdute

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Un film di David Lynch. Con Bill Pullman, Patricia Arquette, Balthazar Getty, Robert Blake.
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Titolo originale Lost Highway. Thriller, durata 134 min. - USA 1996. - Cineteca di Bologna uscita lunedì 16 gennaio 2023. - VM 14 - MYMONETRO Strade perdute * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
figliounico venerdì 25 novembre 2022
pirandelliano Valutazione 4 stelle su cinque
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E’ un gioco perverso del regista con lo spettatore, l’uomo comune affamato di senso, ma, oltre le immagini e la colonna sonora, il senso della narrazione e l’immedesimazione con il protagonista, sempre affannosamente ricercate in un film, sono crudelmente, sadicamente negate da Lynch, che offre alla fine un surrogato di significato nella chiusura a loop, tuttavia ancora insoddisfacente, anzi angosciosamente diviso tra infinite spiegazioni incarnate nel volto trasmutante di Bill Pullman, che sta per assumere un ennesimo inquietante aspetto, forse il nostro. Lynch incornicia i personaggi nelle inquadrature che ci si aspetta per un noir, colora la scena con il rosso acceso delle tende ed il nero delle lenzuola, rappresenta la libido sotto le sembianze erotiche dell’avvenente vamp, Patricia Arquette, che nelle immagini proiettante sul grande schermo si rivela pura squallida pornografia, camuffa la violenza cieca degli istinti bestiali nei delitti di un usuale thriller poliziesco, mentre la realtà appare in bianco e nero nelle videocassette che riproducono i ricordi di ciò che verrà rappresentato nella finzione, i ricordi dell’autore, ossia il suo alter ego, il demone ubiquo impersonato da Robert Blake, di entrambe le storie, che si intrecciano e si sovrappongono, ovvero di un’unica storia che si sdoppia nella memoria, per poi riunirsi come in un sogno ad occhi aperti. [+]

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biscotto51 mercoledì 19 agosto 2020
incomprensibile Valutazione 1 stelle su cinque
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E' come guardare una scultura astratta con qualche buco qua e là nel marmo, o un quadro di un solo colore con qualche taglio nella tela: per qualcuno fuori di testa significherà forse qualcosa, ma per l'uomo normale cosa mai vorrà dire? Quale è il significato, il messaggio che si vuole trasmettere?
In questo film non si distingue il vero dall'immaginato, il passato dal presente, il sogno dalla realtà, un personaggio dall'altro, che si scambiano continuamente posto e ruolo. Ne viene fuori un minestrone, un brutto sogno dove tempi e piani diversi si intrecciano, si scambiano, si confondono e confondono le idee allo spettatore. Parafrasando Macbeth, questo film è il racconto narrato da un povero idiota, pieno di rumore e di furore, che non significa nulla. [+]

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wathan lunedì 29 giugno 2020
l''abito fa il monaco. Valutazione 2 stelle su cinque
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Ieri pomeriggio ho visto un bel film di un regista italiano. Spesso, quando rimango soddisfatto di un acquisto, vado a "spulciare" perbenino anche i contenuti speciali. Voglio sapere tutto quello che c'è da sapere, ed infatti ecco una bella intervista al regista. Cavolo quanta enfasi mi sono chiesto... Costùi si che mi piace: sa esprimere in modo chiaro e dotto, ma al tempo stesso senza tralasciare un linguaggio semplice e comprensibile, le sue riflessioni sul film.
Poi mi sono venute in mente quelle idee malsane ma che, secondo me, si rivelano sempre azzeccate e ho fatto la stessa cosa con Strade Perdute. Avete capito bene, mi sono sorbito un'altra volta questa quasi completa "tavanata" dell'illustre regista americano. [+]

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toty bottalla mercoledì 3 giugno 2020
l'ambiguità di lynch! Valutazione 3 stelle su cinque
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Lo stile di David Lynch in una storia surreale, ambigua e inafferrabile, è inutile affrontare la visione sperando in un lieto fine o semplicemente in un finale comprensibile e definito, un lavoro complicato che ogniuno può vedere a modo suo, c'è del noir, dell'horror e una drammaticità psicologica che in qualche modo ci costringe a guardarci dentro per scoprire lati inesplorati o che istintivamente preferiamo nascondere, non a caso la polizia, le indagini e la giustizia stanno ai margini del racconto come qualcosa che però dev'esserci, che riporta alla realtà seppure confusa. Un film che ti invita a una seconda visione per captare particolari sfuggiti al primo impatto, è infondo il segreto dei film importanti, quelli impegnativi che non ammettono distrazioni! Saluti. [+]

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stupidlove mercoledì 13 maggio 2020
delusione totale Valutazione 2 stelle su cinque
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Premetto che sono un'amante dei thriller psicologici ed ero partita con molte aspettative su questo film, date le recensioni e per essere considerato un capolavoro del genere. In realtà l'ho trovato molto lento e incasinato. Non si capisce nulla e il regista sembra abbia preso cose a caso e buttate nel film in un mischione di scene che non portano nemmeno a un finale degno, dato che anche quello non si capisce. La trasformazione del protagonista alla fine poi... Non mi è piaciuta per niente. Quindi boccio mio malgrado questo film, perché va bene la confusione del thriller psicologico, ma così la trovo esagerata.

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lucaguar lunedì 2 dicembre 2019
esperienza onirica o dilemma da risolvere? Valutazione 5 stelle su cinque
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Commentare un film di D. Lynch è sempre complicato in quanto si deve rendere "a cose fatte" un tipo di esperienza sensibile che, proprio in quanto esperienza, non è invece nell'ordine del razionalizzabile, dell'analisi. Tuttavia dobbiamo tentare, perchè questo fa parte di noi umani, ed è forse proprio in questa tensione, in questo doppio fuoco tra reale e virtuale, tra scoperta e mistero, tra conscio ed inconscio che le opere di Lynch vivono e si rafforzano. Ovviamente il primo fuoco si riferisce all'esperienza vissuta mentre si sta guardando il film e il secondo a ciò che stiamo tentando di fare adesso ovvero, una volta visto, tentare di venire a capo, secondo qualsivoglia categoria, del crogiuolo di fenomeni che Lynch ci presenta e che frantumano via via sempre più i nessi temporali e spaziali man mano che si procede con il film. [+]

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amokubrik domenica 13 gennaio 2019
settima arte ai massimi livelli Valutazione 5 stelle su cinque
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Una meraviglia, più unico che raro. Lode a Lynch

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elgatoloco mercoledì 8 agosto 2018
lost highway lost sense fot the people Valutazione 0 stelle su cinque
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"Lost Highway"(David Lynch, 1996)di Lynch, ossia di un grande autore del cinema di oggi(certo Lynch non è in alcun modo "restringibille"al campo filmico, essendo notoriamente attivo in vari altri settori, ma nel cinema si è espresso e si esprima compiutamente da decenni), è opera non facile per quel grande pubblico che vuole"buoni sentimenti", azione a più non posso, qualche sciocchezza che faccia ridere etc.Il"common sense"da un film come questo, ma invero da tutti quelli di Lynch(compreso"Blue Velvet", forse in qualhce modo il più"Leggibile")esce-non solo materialmente dal cinema, ovvio...- sconcertato , non trovando quel fil rouge cui ci ha abituato la sequenzialità spazio-temporale del cinema"buon consumo". [+]

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paolp78 venerdì 27 luglio 2018
regia virtuosa, film mediocre Valutazione 2 stelle su cinque
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David Lynch è un regista che apprezzo molto per il talento indiscutibile, espresso in alcune grandi pellicole (su tutte “Velluto Blu”, un vero capolavoro); tuttavia spesso le sue opere sono rovinate dalla poca chiarezza della trama, a cui spesso si fatica a stare dietro.
"Strade perdute" è affetto proprio da questo difetto. Lynch eccede troppo nella ricerca del complesso e dell’enigmatico, a discapito della buona riuscita del film, la cui trama risulta incomprensibile e sconclusionata.
Intendiamoci bene, non dubito che ci sia un filo logico seguito dal regista, tuttavia questo è tenuto troppo nascosto. Nel mio caso devo confessare di averci capito ben poco. [+]

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123daniel lunedì 25 settembre 2017
quando il noir incontra il surreale Valutazione 5 stelle su cinque
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Quando Il Noir Incontra Il Surreale

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