Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Grecia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Alexandros Avranas |
Attori | Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliopi Zontanou Constantinos Athanasiades, Chloe Bolota, Maria Skoula, Giorgos Gerontidakis, Maria Kallimani, Anna Koutsaftiki, Rafika Chawishe, Stefanos Kosmidis, Christos Loulis. |
Uscita | giovedì 31 ottobre 2013 |
Distribuzione | EyeMoon Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,46 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 28 gennaio 2015
Un suicidio incrina la patina di normalità di una famiglia borghese che lentamente si rivela un inferno di violenza e oppressione. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Miss Violence ha incassato 51,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Nella famiglia di Angeliki tutto sembra andare per il verso migliore se non fosse che la bambina, il giorno del suo 11esimo compleanno, a sorpresa si suicida buttandosi dalla finestra. Lo smarrimento che segue è inusualmente cauto, l'annuncio di una serie di altre stranezze che lentamente riveleranno l'inferno familiare vissuto dalla bambina e che ora vivono gli altri membri della famiglia. Il massimo della pulizia del perbenismo borghese che il patriarca mantiene infatti è solo una patina.
Appartenente alla scuola di Michael Haneke, Alexandros Avranas mette il pubblico nei panni degli anelli più deboli del suo film e li vessa dall'inizio alla fine, ne tortura e umilia spirito e animo molto prima della carne (di violenza vera in Miss violence ce n'è pochissima), ma a differenza del regista austriaco sembra non avere una motivazione per tanta distanza e freddezza dai suoi protagonisti.
L'intuizione migliore del film così pare essere quella per la quale lungo tutto il corso della pellicola si fatica a comprendere i ruoli della famiglia. Le parentele sono svelate lentamente e con un continuo ribaltamento di senso, mostrando con i fatti e non con le parole lo smarrimento umano di quel nucleo e aumentando, di scoperta in scoperta, la sensazione di disumana oppressione.
È il punto in cui culmina tutto questo lento costruire a deludere allora. La chiusa di una storia che sembra non avere speranze sceglie una via peculiare, asseconda il titolo, non concilia nè terrorizza davvero ma riesce solo a rendere ancor più fastidiosi e insulsi i personaggi, la cui mancanza di dignità non è mai affrontata, spiegata o solo comunicata. Così, quando è finita, la parabola di Miss Violence e tutta la distanza che il regista prende dai personaggi nel metterli in scena, generano una profonda disaffezione e pochissima partecipazione anche ai drammi più ingiusti che senza empatia risultano artificiosi.
Vista la situazione economica della Grecia non è difficile trovare paragoni, metafore o possibili allegorie con la storia del film, tuttavia l'impressione è che tale aderenze esistano più negli occhi di chi vuole vederle che nel film in sè.
MISS VIOLENCE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€14,99 | – | |||
€14,99 | – |
“Cosa le ha dato lo spunto per la storia raccontata”, chiede un giornalista in sala stampa ad Alexandros Avranas; “Ci siamo ispirati a una storia realmente accaduta in Germania, ben peggiore di quella raccontata”. Silenzio. Sarebbe stato meglio non aver chiesto; sarebbe stato meglio non aver sentito, perché aver saputo cambierà inevitabilmente il modo di guardare dello spettatore.
Intenso ed emotivamente violento, anche se mai (o quasi) nelle immagini. La freddezzza del regista è perfettamente funzionale al racconto, permette allo spettatore di entrare lentamente in questo baratro di orrore senza capire troppo velocemente quali sono le regole del gioco. E quando ci si è entrati si resta con addosso questa sensazione di dolore e di consapevolezza.
Capolavoro assoluto di mise en scene, di interpretrazione e di fotografia. Avranas sceglie di raccontare il contenuto attraverso la forma, usa la forma cinematografica come mezzo di comunicazione di una emozione e di una tensione costante. Lunghi piani fissi, tesi, pochi ed eleganti movimenti di macchina, nè virtuosistici ne pretenziosi, ma strettamente funzionali, piano sequenza delicati e [...] Vai alla recensione »
Film in cui viene raccontato il suicidio senza un'apparente giustificazione di una ragazzina nel giorno del suo undicesimo compleanno. Da questo tragico episodio, attraverso piano piano la presentazione dei vari componenti della famiglia a cui ella apparteneva, ne verrà svelata la motivazione e reso manifesto l'orrore morale ed abissale imperante nella casa.
La sconvolgente storia non lascia lo spettatore tranquillo nemmeno un attimo, perché il crescendo sarà micidiale ed eventi e personaggi saranno sviscerati in modo perfetto, sempre in disaccordo con la nostra coscienza che non vorrà ammettere. Ma non è solo il soggetto forte a sconvolgere: Alexandros Avranas fa centro con uno stile minimalista di regia, essenziale nei contenuti [...] Vai alla recensione »
Un pugno nello stomaco. Shoccante. Violento. E' già stato definito in molti modi diversi questo film, tutti veri e nessuno che riesca però a far giustizia al senso di oppressione che riesce a instillare dentro vederlo. E' come salire su una brutta giostra che non si ferma mai e che mano a mano che passa il tempo ti fa sempre più paura e ti da sempre più fastidio. Si [...] Vai alla recensione »
Il film più chiacchierato di Venezia 2013 promette faville, o meglio vi regala un posto in prima fila dritto all'inferno, benchè non sia un horror e la vista del sangue esigua, vi tiene inchidiodati alla poltrona per tutti i suoi 99'. A firmarne la regia è un regista misconosciuto greco, esordiente anni orsono e poi finito nel dimenticatoio, che trova il suo riscatto nel [...] Vai alla recensione »
Film nauseante, delirante, un pugno nello stomaco.. in una parola: bellissimo (purtroppo). Sullo sfondo della crisi greca e dentro l'inferno delle tranquille mura domestiche, un padre/nonno/padrone violento pragmatico e metodico all'inverosimile tiene sotto plagio l'intera famiglia, composta da moglie figlie e nipoti dei quali all'inizio si stenta a capire il legame, in una sorta di sindrome di Stoccolma [...] Vai alla recensione »
Un film raro, un livello recitativo che non si vede piu al cinema da tanti anni, un pugno allo stomaco che ti costringe a pensare e a metterti in gioco e non ti permette di sottrarti al tuo dovere di spettatore. Mai sguardi in macchina (togliendo chaplin) sono stati piu efficaci e "imbarazzanti", quello sguardo davanti al quale vorresti solo abbassare gli occhi pieni di vergogna.
“Miss Violence” del giovane regista greco Alexandros Avranas non ha certo deluso le speranze di chi, come me, andando al cinema, si aspettava di godere di una pellicola di livello, visti il Leone d'Argento per la regia e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile ottenuti a Venezia 2013. La precisione interpretativa e la cura maniacale che Avranas dona a ogni sua singola [...] Vai alla recensione »
Crudo e penetrante, colpisce a sangue freddo, non avverte, fa intuire il peggio concretizzandosi invece in qualcosa che va al di là, scendendo in un inferno tangibile, pienamente reale nel suo apparente parossismo. Alexandros Avranas si inserisce con prepotenza nella schiera di questo cinema ellenico moderno, pieno di vita nel descrivere la morte, capace di fotografare una realtà comune, [...] Vai alla recensione »
Mi sembra ancora di essere lì, all’interno dell’abitazione e assistere, involontariamente, ai terribili soprusi di un padre-padrone su moglie e figlie innocenti. Incredibile abilità del giovane regista greco Alexandros Avranas nel dirigere un attore protagonista, Themis Panou, che è stato in grado di interpretare in maniera eccellente la figura negativa e dèspo [...] Vai alla recensione »
Miss Violence ovvero come rappresentare gli orrori di un microcosmo familiare disfunzionale. Il regista Alexandros Avranas (facente parte di quella sparuta rappresentanza di operatori del cinema ellenico) sceglie di accompagnare lo spettatore con una sceneggiatura essenziale ma affilata come la lama di un coltello ed una ambientazione claustrofobica che è l'appartamento-prigione dove la famiglia vive [...] Vai alla recensione »
Diffidare di chi mette troppa cura nel sistemare il nodo alla cravatta, di chi si mostra oltremodo compassato e gentile fuori dalla famiglia, dell’uomo che non vuole che alcuna cosa gli sfugga di ciò che avviene in casa sua, dal controllo di quanti cornflakes vengono consumati a che i nipotini (o figli?) svolgano tutti i compiti.
Miss violence offre lo spunto per diverse interpretazioni. Teorema in forma di piece teatrale, che utilizza un caso estremo, in modo paradigmatico, per dimostrare che il male si nasconde tra le pieghe del tranquillo, insospettabile tran tran borghese, vive alla porta accanto ed ha il sorriso del buon vicino premuroso, tema caro a Polanski. Analisi sociologica del potere assoluto, personificato [...] Vai alla recensione »
Una festa di compleanno, una finta e stentata allegria che non si spiega e poi un gesto, il più terribile ed inaspettato, che stride con il momento di festa e la giovanissima età della vittima. Cosa può spingere una bambina di 11 anni a porre fine ai suoi giorni? Non lo si capisce da subito, benché qualcosa sicuramente non va in questa famiglia in cui i ruoli [...] Vai alla recensione »
Un padre, tre figlie, due nipoti e una moglie. Il giorno del suo 11° compleanno la figlia più piccola si suicida gettandosi dal balcone di casa. I servizi sociali indagano tra le mille reticenze di una famiglia che sembra chiusa in se stessa e con un padre padrone che dietro l'apparente normalità borghese, mantiene sotto il proprio giogo le fragili psicologie femminili che sembrano [...] Vai alla recensione »
Ne avevamo bisogno? Un film dove l’apparenza borghese di una famiglia è segnata da un’apparente quanto ingiustificato tragico lutto: il suicidio di una ragazzina nel giorno del suo undicesimo compleanno. Allo sconcerto dei familiari, la sconvolta madre e l’ancor più incredulo padre, seguirà un lungo flashback tramite il quale noi spettatori, senza alcuna remora, siamo messi di fronte dinanzi all’orrore [...] Vai alla recensione »
Eh sì, proprio un bel film, forse il migliore di questa Venezia del 2013, un po’ deludente. Tra tanti dubbi lasciati da lungometraggi in pole position, “Miss Violence” si è aggiudicato il Leone d’Argento e la qualifica di “film rivelazione”, a pieno merito. Il cinema greco è poco presente nel panorama europeo, ma quei pochi che riescono [...] Vai alla recensione »
Una famiglia e un pesante lutto. Prova registica straordinaria, sembra poco a dirlo così, un conto però è fare un gran film con location su location, effetti speciali e magari anche qualche sparatoria, un altro è farne uno all’altezza con un decimo dei mezzi. Si perché se lo svolgersi del tutto avviene nel giro di un’ora e mezza, su questa ci sarà [...] Vai alla recensione »
Miss Violence del regista greco Alexandros Avranas racconta il dramma di una famiglia di 6 persone dove la mancanza assoluta di relazioni la violenza e gli abusi sono il leit motiv quotidiano. Ed è un sistema dove tutti i componenti colludono, se non altro per mancanza di alternative, e che grazie a questo si perpetua nel tempo. E’ certamente efficace lo stile descrittivo, la fotografia [...] Vai alla recensione »
Miss Violence è un film molto particolare e molto diverso da cio che siamo abituati a vedere: spiazzante nel modo di raccontare, delicato nell'affrontare tematiche a dir poco spinose, dà angoscia riuscendo tuttavia a farti fare dei sorrisi agghiacciati. Nonostante il tema è un film che si vede con gran piacere, sia per un cinefilo come me (per la splendida messa in scena, [...] Vai alla recensione »
Il trailer ben racconta cio che si vedrà sullo schermo: una situazione ambigua, uno straniamento brechtiano che tiene lo spettatore a contatto ma contemporaneamente lontano da cio che vede, un'atmosfera fredda e impermeabile. La piccola Angelika si uccide sorridendo il giorno del suo undicesimo compleanno e nessuno apparentemente sa spiegarsi il perche.
Il film e' un autentico pugno nello stomaco. La vicenda trae il suo inizio dal suicidio di una ragazza di 11 anni (Angeliki), in un contesto familiare apparentemente normale. Da questo evento si dipanano le vicende (assistenti sociali) narrate, incentrate sulle indagini sul "perché" del suicidio. A mano a mano, come piccoli fiori nascenti su un prato, affiorano quelle che sembrano [...] Vai alla recensione »
Bellissimo! Ho visto Miss Violence al Savoy per “Venezia a Roma” e mi ha davvero entusiasmato. Emotivamente è molto doloroso, ma mai gratuitamente, è garbato nella narrazione facendo leva su uno stile davvero molto bello e molto personale. Ricorda un po' “Il giardino delle vergini suicide” ma, a differenza del film della Coppola, è un lavoro davvero [...] Vai alla recensione »
Ho visto il trailer prima che il film venisse presentato a Venezia ed è da due mesi che aspetto incuriosita di vederlo (a maggior ragione dopo che ha fatto incetta di premi al festival!). Ebbene, finalmente stasera mi sono tolta questo “dente” e...che dire? Nonostante le aspettative altissime che avevo il film si rivela assolutamente superiore a ciò che promette: stile [...] Vai alla recensione »
Il film e' un autentico pugno nello stomaco. La vicenda trae il suo inizio dal suicidio di una ragazza di 11 anni (Angeliki), in un contesto familiare apparentemente normale. Da questo evento si dipanano le vicende (assistenti sociali) narrate, incentrate sulle indagini sul "perché" del suicidio. A mano a mano, come piccoli fiori nascenti su un prato, affiorano quelle che sembrano [...] Vai alla recensione »
Il tema è di quelli molto scomodi; inizialmente non si riesce a valutare il film perchè si rimane presi dalla storia.La regia è magistrale;in molte scene le immagini parlano da sole,descrivendo,attraverso tanti dettagli,il clima da regime e l'orrore morale nella famiglia protagonista.È un film che forse due volte è troppo ma una,ogni tanto,ci vuole.
Ottimo film , storia più realistica di quanto non si possa disperare! violenza genera violenza, Angeliki resta un ANGELO perchè la zia la ama e la rende consapevole!!!!!!!! un film che mi ha fatto sentire colpevole vs tutte le situazioni che potrei nella mia vita aver sfiorato senza capire, senza dare l'allarme, rendendomi chissà, spero di NO, complice di violenza di sistema! che si abbia sempre [...] Vai alla recensione »
Violenza in famiglia, dinamiche familiari che vengono piano piano alla luce. Violenza, tanta, ma niente di più.
Un po' lenta l'introduzione e forse un po' sbrigativo l'esito. Nel complesso, comunque, molto bello il dispiegarsi della trama e degl intrecci che legano i personaggi in un crescendo di emozioni e sentimenti contrastanti. Ottima mano registica, ottimi gli attori (sopratutto il padre, la molgie e la figlia grande).
Grecia oggi. Una ragazzina si è appena suicidata. Viveva sotto lo stesso tesso con genitori, due sorelle più grandi e i due figli della prima sorella. Entrambi avuti da uomini diversi che l'hanno abbandonata. Il padre va avanti chiedendo sussidi sociali ed è talmente ossessionato dal mantenere l'ordine familiare, al punto di perdere il lavoro appena trovato presso una piccola ditta come commercialista. [...] Vai alla recensione »
Atmosfera cupa e misteriosa durante tutto il film. Una famiglia numerosa in cui il nonno perverso esercita una schiacciante oppressione (fisica e psicologica) su ogni membro. All' inizio l'uomo sembra essere solamente un "Padre" eccesivamente severo ed esigente con le proprie figlie/i, ma col progredire del film, egli dimostrerà tutta la sua terribile perversione e malvagità [...] Vai alla recensione »
Miss violence e un film sconvolgente. Interpretato in maniera sbalorditiva e diretto con maestria. E come se il regista prenda per mano lo spettatore per poi farlo immergere con l'inganno pian piano nell'agghiacciante verità. In pratica un viaggio nelle profondità dell'inferno. la scena iniziale della festa di complenno accompagnata dal tema musicale di Leonard Cohen e davvero [...] Vai alla recensione »
. LA CINEMATOGRAFIA GRECA CONTEMPORANEA E’SEMPRE STATA MOLTO ATTENTA AI FENOMENI SOCIALI E POLITICI DELLA PATRIA NAZIONE SOPRATTUTTO , POICHE ’ LA CULTURA GRECA HA CONTATO SULLA PRESENZA E L’OPERA DI INTELLETTUALI DI GRANDE RESPIRO INTERNAZIONALE , COME I REGISTI ANGELOPULOS [...] Vai alla recensione »
Difficile arrivare al termine della visione ... a metà circa lo stomaco è sconbussolato e la sensibilità dello spettatore duramente messa alla prova ... Forse ha ottenuto il consenso della critica perchè è catartico... certo se quel tipo di aberrazione ti appartiene può essere catartico... Personalmente mi è mancata una qualsiasi mediazione artistica.
Una storia di oppressione e di bieco sfruttamento dei propri familiari viene narrata dal regista greco con uno stile asettico e una distanza siderale dai personaggi, che subiscono sempre tutto passivamente, quasi non avessero vita. Questa scelta di non coinvolgere lo spettatore e di non fargli nemmeno capire bene i legami che tengono insieme i componenti della famiglia toglie potenza alla storia e [...] Vai alla recensione »
A farmi entrare al cinema sono stati il trailer curioso ed i commenti entusiastici del pubblico. Non ho mai visto un film più noioso e mi domando se non faccia male al cinema premiare cose come questa. Non ho trovato una sola cosa da segnalare, compresa regia e attore protagonista premiati entrambi al festival di Venezia. Mi domando per l'ennesima volta a cosa servano i festival se poi sul [...] Vai alla recensione »
Un film sconvolgente, avvitato in un crescendo di sin troppo studiata abilità che all'ultima Mostra di Venezia ha colpito sia i media sia la giuria (Leone d'argento al film e Coppa Volpi al protagonista Panou). L'opera seconda del regista Avranas riprende e amplifica la lezione del cinema della crudeltà - più l'Haneke di «Funny Games» e «La pianista» che Pasolini - svelando a poco a poco i segreti [...] Vai alla recensione »
Alexandros Avranas entra in una casa greca nel giorno dell'undicesimo compleanno di una bella bambina tutta di bianco vestita. Intorno alla torta, solo la famiglia: tre generazioni di donne e un uomo di mezza età. L'uomo, che è quanto di più opaco e laido lo stereotipo di un piccolo borghese possa dare, ha, in più del fisico repellente, un sorriso da infame stampato sulla faccia, ghigno che diventa [...] Vai alla recensione »
Grecia, oggi. Una bambina, nel giorno del suo 11° compleanno, si getta dalla finestra. Un gesto che spalanca la visione terribile di una famiglia dove emergono soprusi e violenze da parte di un nonno orco. Un film cupo, cimiteriale e forsennatamente squallido, dai toni opachi e smorti, più vicino a Seidl che Haneke, per il modo crudo di rappresentare la realtà, troppo a tesi.
Il film shock per niente sciocco dell'ultima Mostra di Venezia. In una famiglia greca perfetta, dove si balla allegramente sulle note di Leonard Cohen, una ragazza dal viso angelico si getta dal balcone. Suicida sul colpo. Perché? Lo scopriremo dopo una chirurgica narrazione che incide come un bisturi. Entreremo sempre più a fondo nei misteri di una famiglia dove nessuno è quello che sembra.
Quante volte, negli ultimi mesi, abbiamo letto di un film che era "inquietante", "scioccante", destinato a "suscitare polemiche"? Ebbene, Miss Violence (a differenza di tanti altri annunciati come tali) è un film inquietante per davvero. Lo è fin dalla prima scena: in cui l'undicenne Angeliki, mentre festeggia il compleanno assieme alla famiglia, si lancia dal balcone.