Titolo originale | Baish echuanshuo |
Anno | 2011 |
Genere | Fantastico |
Produzione | Cina, Hong Kong |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Siu-Tung Ching |
Attori | Jet Li, Vivian Hsu, Charlene Choi, Shengyi Huang, Jiang Wu, Miriam Chin Wah Yeung Suet Lam, Chapman To, Alfred Hsing, Raymond Lam, Sonija Kwok, Kar-Ying Law, Zhang Wen. |
Tag | Da vedere 2011 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 3 gennaio 2013
La classica favola cinese "Un serpente bianco" sviluppata come una storia epica e trasposta sul grande schermo.
CONSIGLIATO SÌ
|
Tra il giovane erborista Xu Xian e il Serpente Bianco, demone millenario, nasce una storia d'amore improvvisa quanto intensa. La sincerità del legame è però messa in dubbio dal monaco-stregone Fa Hai, intenzionato a imprigionare tutti i demoni che interferiscono nelle faccende degli umani.
Pur vantando una carriera senza eguali nel campo del cinema spettacolare e di arti marziali, avendo contribuito alle coreografie di tutti i capisaldi del genere, il nome di Ching Siu-tung nell'immaginario collettivo resta legato a Storia di fantasmi cinesi, inarrivabile esempio di incontro tra fantasy e wu xia, tra ghost story e melò. Ed è proprio a quello spirito e a quelle atmosfere che si riallaccia idealmente The Sorcerer and the White Snake, ancora una storia d'amore che unisce il mondo degli umani e quello degli spiriti. L'intento è chiaramente quello di realizzare, con le spaventose potenzialità che la CGI può offrire, ciò che all'epoca di Storia di fantasmi cinesi (e in special modo dei seguiti, più concentrati sul lato spettacolare che sull'intreccio) non era neanche lontanamente immaginabile. Corpi che si smaterializzano e si ricompongono, aure magiche che si fanno concrete come la visualizzazione del potere che il Buddha regala al monaco taoista Fa Hai e che gli permette di difendere il monastero, in uno showdown memorabile per visionarietà, dalla furia vendicatrice del Serpente Bianco. Innovazione visiva e libertà senza freni, ma anche un approccio originale al mito ricorrente del monaco e della donna-serpente (Green Snake di Tsui Hark, proprio per citare un grande film minato da effetti speciali artigianali). Il Fa Hai incarnato da Jet Li, superuomo ammazza-spiriti, emerge più come un inquisitore rigido fino all'intolleranza che come l'eroe della situazione; intento a stroncare il demone, ossia l'altro da sé, in tutte le sue forme, finisce per sottovalutare testardamente un sentimento che non riesce a comprendere, un amore così forte da riuscire a superare ogni diversità. Una favola wuxia-melò che per più di un verso rappresenta un'innovazione iconografica e narrativa con cui molti saranno costretti a fare i conti; antico vizio - quello del pioniere e dello sperimentatore - che Ching Siu-tung non sembra aver smarrito per strada.
vorrei sapere perche'non'esce in italia