Titolo originale | Pieds nus sur les limaces |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Fabienne Berthaud |
Attori | Diane Kruger, Ludivine Sagnier, Denis Ménochet, Reda Kateb, Gaëtan Gallier Arnaud Duléry, Côme Levin, Anny Romand, Grigori Manukov, Anne Benoît, Mathias Melloul, Jacques Spiesser, Brigitte Catillon, Jean-Pierre Martins. |
Distribuzione | da definire |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 maggio 2010
CONSIGLIATO SÌ
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La madre di Lily e Clara muore in auto per un infarto e Lily resta per un'ora a guardarla senza chiedere soccorso. La ragazza soffre infatti di un ritardo mentale che la colloca nell'ambito dei diversamente dotati. La sorella, sposata con l'avvocato Pierre, lascia temporaneamente il lavoro presso lo studio del marito per assistere Lily che vive in campagna. Lily è però troppo creativa nella sua follia per poter pensare di contenerla.
Fabienne Berthaud mentre girava il suo primo lungometraggio Frankie ha incontrato in una clinica per malattie mentali una ragazza la cui innocenza e libertà interiore l'hanno colpita al punto di farla divenire protagonista di un romanzo che ora si trasforma in film per mano della stessa autrice. È un fatto che succede raramente ma che, almeno in questa occasione, ha dato i suoi frutti. Perchè la scelta delle due protagoniste è di quelle che si possono definire senza timore di smentita assolutamente riuscite. Ludivine Sagnier (scoperta da Alain Resnais e portata al successo da François Ozon in Gocce d'acqua su pietre roventi) ha sempre offerto la sua fisicità a personaggi complessi la cui apparente libertà di costumi sottendeva problematiche psicologiche. Lo fa anche in questo caso regalando a Lily una vitalità, una freschezza, una spudorata innocenza che la collocano tra i personaggi del grande schermo che difficilmente si dimenticano. Al suo fianco trova una Diane Kruger altrettanto efficace nel disegnare il personaggio della sorella maggiore che ha dovuto precocemente responsabilizzarsi per risarcire la famiglia del vulnus di una figlia dalle reazioni non controllabili. L'attrice di origine tedesca sa far attraversare a Clara la molteplicità di reazioni (dall'affetto profondo alla rabbia) che chi ha rapporti con disabili mentali può aver provato, talvolta reprimendoli e talaltra lasciandoli emergere. Tutto questo in un film che sa far sorridere ma anche riflettere (senza ricorrere alla retorica) sui codici di comportamento sociale e sulla ipocrisia che talvolta li determina.