Titolo originale | Desu nôto |
Anno | 2006 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | Giappone |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Shusuke Kaneko |
Attori | Tatsuya Fujiwara, Ken'ichi Matsuyama, Asaka Seto, Shigeki Hosokawa, Erika Toda Shunji Fujimura, Takeshi Kaga, Yu Kashii, Shido Nakamura. |
MYmonetro | 2,67 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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Uno studente universitario giapponese (Tatsuya Fujiwara) sogna di seguire le orme del padre (Takeshi Kaga) all'interno del corpo di polizia, ma quando trova del tutto casualmente un taccuino nero che sembra essere caduto dal cielo la sua esistenza cambierà irrimediabilmente. Guidato da uno shinigami (un dio della morte), scoprirà che quel quaderno nero ha il potere sovrannaturale di poter uccidere qualsiasi persona sia iscritta all'interno delle sue pagine e a quel punto penserà di poter realizzare l'utopica realtà di un mondo senza criminali, almeno fino a quando sul suo progetto non si frapporrà l'anomalo e misterioso L (Ken'ichi Matsuyama), che lo considera più un assassino che un giustiziere.
Il piccolo divo di Battle Royale, Tatsuya Fujiwara, passa dal suo solito personaggio super impacciato e perbene a un ragazzo super brillante, con in mano il sogno di ogni uomo che vorrebbe giocare a fare Dio. Il problema principale del film è una sceneggiatura un po' troppo nervosa e veloce, in cui nessun personaggio è introspettivamente descritto come si dovrebbe (curiosamente, proprio lo smorfioso protagonista Light Yagami alla fine sembra il peggiore di tutti gli altri, dimostrando paradossalmente di essere la mente migliore al mondo). Senza contare tutta la carne buttata al fuoco (la fidanzatina bella e ingenua, il detective impiccione, la compagna di questi che è ancora più impicciona di lui, il misterioso L che non mangia altro che dolci, il suo canuto e misterioso maggiordomo), davvero troppa per essere cotta al punto giusto. Shusuke Kaneko fa quel che può con la materia che ha in mano, vale a dire l'omonimo manga giapponese di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata da cui è tratto. Dopo i vari live action Boogiepop Phantom (2000) e Devilman (2004), i giapponesi continuano a sfruttare il filone del thriller soprannaturale sull'abusato topos del superuomo tratteggiato dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, colui che si pone al di sopra del Bene e del Male, anche se stanno raschiando il fondo del barile. Sul mercato la pellicola è rimasta in cima al box office giapponese per due settimane.
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Diverte questo adattamento cinematografico di Shūsuke Kaneko dell’omonima serie dei manga e poiché è un film giapponese e non americano, pur essendo un prodotto commerciale destinato all’intrattenimento, veicola significati che vanno oltre il plot per ragazzi, tipico del genere fantasy adolescenziale cui il film appartiene, facendo riflettere sulle radici [...] Vai alla recensione »
L'ho visto per curiosità su Amazon, mi sono incuriosito dal titolo e dalla trama che raccontava di un ragazzo che trova un quaderno magico in grado di uccidere chiunque scrivendone il nome, non sapevo nemmeno che fosse originariamente un fumetto ma l'ho trovato gradevole, a me è piaciuto. Premetto che a me i film giapponesi o Koreani piacciono, mi incuriosicono, hanno delle trame [...] Vai alla recensione »
Sono una grandissima fan di Death Note. Ho amato alla follia sia anime che manga, è uno dei pochi appartenenti al genere Seinen che sia riuscito davvero a tenermi col fiato sospeso, dal primo all'ultimo episodio. Sinceramente, non credo che una trasposizione cinematografica fosse necessaria. Alcuni aspetti sono ben fatti (Ryuk, lo Shinigami del protagonista Light Yagami, è [...] Vai alla recensione »
Visto sul grande schermo perde tantissimo fascino, tuttavia gli autori sono rimasti estremamente fedeli al manga sia nella trama che nella caratterizzazione, fisica e psicologica, dei personaggi, e questo fa accettare di buon grado molte scelte di regia piuttosto pacchiane (prima fra tutte lo shinigami Ryuk creato interamente con la CG, falso come non mai) che comunque non intaccano i buoni propositi [...] Vai alla recensione »