Titolo originale | Iki Cizgi |
Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Turchia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Selim Evci |
Attori | Gülcin Santircioglu, Kaan Keskin . |
MYmonetro | 3,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Selin e Mert vivono insieme e si amano di un amore tiepido. L'incomunicabilità li sta pian piano allontanando: distesi di notte, l'uno al fianco dell'altra, sono separati da una linea fisica e invisibile.
CONSIGLIATO SÌ
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Selin e Mert vivono insieme e si amano di un amore tiepido. L'incomunicabilità li sta pian piano allontanando: distesi di notte, l'una al fianco dell'altro, sono separati da una linea fisica e invisibile. Per noia o per desiderio, Mert riprende di nascosto la vita di due vicine di casa per poi riguardarla in slow motion nella sua camera oscura. Durante una gita al mare in macchina, soccorre le due donne rimaste a secco di benzina, suscitando il risentimento di Selin che, per rivalsa, si fa accompagnare da uno sconosciuto alla stazione del gas quando lei e il compagno rimangono a loro volta fermi per strada. Il suo gesto farà scattare qualcosa in Mert.
Nell'esordire in lungo, dopo un passato come regista di cortometraggi, documentarista e insegnante di cinema, Selim Evci sceglie di raccontare il suo paese, la Turchia, attraverso la metafora della coppia in crisi. Come già era stato messo in risalto nel contemporaneo Süt, del compatriota Semih Kaplanolu, anche in Due linee appare evidente che ci sia una certa urgenza da parte degli autori mediorientali di riflettere sul caos culturale e sociale in cui si trova il popolo turco. Se il più anziano collega aveva preferito utilizzare un'ambientazione bucolica e poetica, Evci sposta la scena nella moderna e cosmopolita Istanbul, dove il traffico e l'inquinamento acustico degli esterni si contrappone ai silenzi e alla stasi degli interni. Selin e Mert non si parlano perché non hanno niente da dirsi. Lui vive con disagio l'autonomia della compagna. Ancorato alle regole e alla tradizione, vede la donna come un oggetto da ammirare e "controllare", basti notare che c'è sempre la distanza di un mezzo - che sia una telecamera o una macchina fotografica - tra l'uomo e l'elemento femminile, e la possibilità di riprendere l'oggetto del desiderio per poterlo (ri)guardare a piacimento. Selin è bella, forte e sicura di sé e sembra lasciare errare il compagno perché conscia del fatto che torni da lei. Ad avere il potere tra Selin e Mert è perciò senza dubbio lei, tant'è che proprio a inizio film, quando sveglia il compagno per avvertirlo che nel loro appartamento si è introdotto un ladro, lui appare il più turbato. Sebbene Due linee non sia privo di pecche - si tratta di un film da interpretare povero com'è di dialoghi - la lettura trasversale e la bella regia ne sollevano le sorti.