Anno | 2006 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia, Svizzera, Germania |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Alessandro Rossetto |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Delicato viaggio nella vita di un grande personaggio della storia italiana.
CONSIGLIATO SÌ
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Nel 1972 a Segrate, nei pressi di Milano, viene ritrovato un corpo accasciato
sotto un traliccio della corrente elettrica. È il cadavere di
Giangiacomo Feltrinelli, il fondatore della famosa casa editrice. Si
tratta di suicidio o di omicidio? Al regista del documentario su questo
"grosso personaggio" - come titolarono allora i quotidiani - non
interessa la questione.
Alessandro Rossetto racconta di un uomo, chiuso
e complesso, ricco e colto, che orienta le proprie scelte professionali
(editoriali) e tutta la propria esistenza in funzione delle convinzioni
politiche: Giangiacomo Feltrinelli, infatti, sosteneva i movimenti di
estrema sinistra, cercando, nello stesso tempo, di divulgare la
letteratura.
Seguendo oggi il lavoro del figlio Carlo, la pellicola intreccia la
personalità e l'operato del fondatore della Feltrinelli con le parole,
i ricordi, le testimonianze dei suoi amici e collaboratori, giornalisti
e scrittori a cui alterna interventi di grandi nomi della letteratura: Amos Oz, Doris Lessing, Maurizio Maggiani. Le riprese sono realizzate quasi
in punta di piedi: spesso l'obiettivo della cinepresa si ferma dietro
la nuca delle persone che parlano e rivivono il passato come per pudore,
o punta sui loro primissimi piani, o ancora si sofferma sugli
oggetti: occhiali, manoscritti, sigarette. La macchina diventa come una
penna che descrive, commenta e racconta. Ogni tanto solo qualche nota
di una raffinata musica jazz accompagna le immagini che si fermano
anche su persone comuni, intente a sfogliare pagine in libreria. Perché
ogni individuo porta con sé una storia da condividere.