Titolo originale | Sib/La pomme |
Anno | 1998 |
Genere | Commedia |
Produzione | Iran |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Samira Makhmalbaf |
Attori | Massoumeh Naderi, Zahra Naderi, Ghorbanali Naderi . |
MYmonetro | 2,00 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Due ragazzine iraniane dodicenni scoprono la curiosità attraverso una mela appesa e un filo. La regista Samira è giovanissima ed è figlia di Moshen, r...
CONSIGLIATO NÌ
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Due ragazzine iraniane dodicenni scoprono la curiosità attraverso una mela appesa e un filo. La regista Samira è giovanissima ed è figlia di Moshen, regista a sua volta. Il film è stato presentato a Cannes. Piccolo e forse anche inutile.
Ha esordito l'anno scorso a Cannes nella regia, appena diciottenne, la figlia di uno dei maestri del cinema iraniano: Samira Makhmalbaf, figlia di Moshen. Ed ha esordito con un piccolo film "al femminile", dove gli sguardi curiosi e stupefatti di due ragazzine dodicenni vagano negli scorci di un "esterno" che per loro si è appena dischiuso, affascinate da una mela appesa a un filo.
Immaginate un film firmato Makhmalbaf che assomiglia a un film di Kiarostami. È, in soldoni, il risultato di un'operazione di famiglia che vede alla regia di La mela l'allora (lo scorso anno) diciottenne Samira Makhmalbaf, su una sceneggiatura - da una storia vera - del papà, Moshen, con montaggio del medesimo. Il risultato è più sincero e toccante dell'ultimo Makhmalbaf padre, Il silenzio, e più acerbo [...] Vai alla recensione »
Il film più "piccolo" del 1998 si intitola La mela ed è quello che, in proporzione, ha avuto l'esito più grande. Diretto da Samira Makhmalbaf, figlia del famoso regista iraniano Mohsen Makhmalbaf, è stata l'opera prima che maggiormente ha fatto parlare di sé durante l'anno scorso. Presentato in anteprima a Cannes, ha successivamente, battuto ogni record di partecipazione ai festival.
Le strade vuote, i cancelli, le case assolate chiuse dalle grate di ferro, i cortili segregazionisti di Tehran sono tutti di Samira Makhmalbaf, diciottenne iraniana che gira - libera - nel paese di Khatami la storia vera di due "piccole donne" come lei. Due zombie incapucciate, claudicanti, stordite fino all'idiozia dal sole che per la prima volta dopo dodici anni le abbaglia.
Zahra e Massoumeh sono gemelle. Le due protagoniste di La mela, di Samira Makhmalbaf, hanno dodici anni, vivono in un quartiere povero di Teheran, segregate in casa dalla nascita. I genitori, però, non sono dei mostri. E l'ignoranza la loro malattia: un'ignoranza che alimenta la paura, il terrore del mondo esterno da cui le bambine devono essere in ogni modo protette.
Un nuovo, piccolo "Miracolo a Teheran", narrato con tutta la trasparenza di cui può essere capace una regista che, si stenta a crederlo, ha solo diciotto anni. Figlia d'arte, però: il padre, che ha curato sceneggiatura e montaggio, è uno dei maggiori cineasti iraniani, autore fra gli altri del bellissimo Pane e fiore. Sdraiate fra i ciottoli d'un giardino pubblico di Teheran, quattro ragazzine guardano [...] Vai alla recensione »