Anno | 2021 |
Genere | Western |
Produzione | USA |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Potsy Ponciroli |
Attori | Stephen Dorff, Tim Blake Nelson, Richard Speight Jr., Max Arciniega, Brad Carter Trace Adkins, Scott Haze, Gavin Lewis, Kent Shelton. |
MYmonetro | 2,97 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 settembre 2021
Un contadino ospita un uomo con una borsa piena di soldi. Una banda arriva per riprenderseli. Il film è stato premiato a National Board,
CONSIGLIATO SÌ
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All'inizio del XX secolo, il vedovo Henry vive con il figlio adolescente Wyatt in una piccola fattoria coltivando la terra e allevando animali. La sua tranquillità è interrotta dal ritrovamento di un uomo gravemente ferito in una zona poco lontano dalla proprietà. Henry porta in casa l'uomo - che si chiama Curry ed è uno sceriffo in fuga - e lo cura dopo averlo legato al letto e dopo aver nascosto la borsa piena di denaro ritrovata al suo fianco. Quando gli uomini che danno la caccia a Curry, guidati dal feroce Ketchum, anch'egli un sedicente sceriffo, si presentano a casa di Henry, l'umile contadino, che forse nasconde un passato da criminale, si rifiuta di consegnare il suo ospite e si appresta a combattere l'ultima battaglia per difendere sé stesso e il figlio.
Un piccolo western tradizionale e minimalista, segnato dalla presenza di Tim Blake Nelson e dal tentativo di aggiornare il rapporto fra realtà e leggenda.
Da tempo finito come genere, oggi il western sopravvive come prodotto di serie B, relegato in piccole produzioni pensate per lo streaming (una volta avremmo scritto "straight-to-video"), e come occasione per rileggere criticamente la storia americana e il suo immaginario. Old Henry, diretto dal regista e produttore non esattamente di primo piano Potsy Ponciroli, non fa eccezione alla tendenza, salvo nella scelta dall'interprete principale, Tim Blake Nelson, che con il suo volto scavato e spigoloso e la sua aura da grande caratterista (prediletto dai Coen, che l'hanno voluto in Fratello, dove sei? e La ballata di Buster Scruggs) dà al film un'anima tormentata e intrigante.
Lo schema narrativo è il solito: in un ambiente tranquillo e acquietato, l'irruzione di uno straniero rompe gli equilibri di una famiglia e riporta a galla eventi rimossi del passato. Al centro di tutto c'è il legame fra un padre e un figlio che si presta inevitabilmente a riflessioni sulla responsabilità e la colpa, sull'apparenza delle cose e la loro verità.
Dire cosa si cela dietro la storia di Henry e la sua identità sarebbe un peccato verso lo spettatore, ma la sorpresa celata da una sceneggiatura tutto sommato prevedibile anche nei suoi colpi di scena scava nella mitologia del western, svuotandola di senso e al tempo stesso ribadendone i presupposti.
Old Henry è una storia di vivi e di morti, di eredità e di tradimenti, di rabbia animalesca e di umanità pietosa. A un occhio e a un orecchio attenti, ogni passaggio chiave è ampiamente anticipato da dialoghi e situazioni, ma non per questo il film si priva del piacere di allestire situazioni di forte tensione e lunghe sparatorie, scadendo invece nel banale e nel triviale nell'uso dei flashback o nelle tante e strane ripetizioni (soprattutto nel rapporto fra Henry e il figlio, che sostanzialmente si dicono sempre le stesse cose). In tal senso, meglio lo scontro a fuoco tra Henry e uno degli uomini di Ketchum, con il pavimento della casa in legno che si trasforma in inatteso campo di battaglia, dell'inevitabile scontro finale, lungo e sempre rilanciato, o del finale immancabilmente simbolico.
Se dunque il western rimane un genere morto è proprio grazie a film pur onesti come Old Henry, che nel tentativo non proprio richiesto di rivedere il rapporto fra realtà e leggenda finiscono per confermare ogni elemento del racconto cinematografico, tra rotture con la tradizione e repentine conferme dei suoi temi, dalla fine della frontiera alla liberazione dei figli dal gioco delle colpe paterne.
OLD HENRY disponibile in DVD o BluRay |
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Probabilmente uno dei miglior film "cruel western" a stellestrisce insieme a sweetwater. Facendo le dovute differenze tra lo "spaghetti western" dei capolavori di sua maestà Sergio Leone e co. E i noiosissimi e pallosi "Classic western" stile John Wayne et similia. Consigliatissimo.
Chi sarà mai questo agricoltore dallo sguardo stanco, che chiama il figlio Wyatt e cerca di tenerlo fuori dai guai e impegnarlo con il duro lavoro? Il colpo di scena rivelatore è bellissimo e lo scontro a fuoco che ne deriva altrettanto efficace. Peccato per la sparatoria nel bosco perché logisticamente non ha tanto senso, vista l' attitudine di Old Henry all arte della guerra. Fi [...] Vai alla recensione »
Il cinema western non muore mai: presentato fuori concorso a Venezia, Old Henry del regista americano Potsy Ponciroli - un carneade che si muove tra il cinema, i videoclip e le serie-tv - è un film che inizia come un western classico per tentare poi una rilettura del mito del West. Un'opera dagli esiti alterni, tanto avvincente nel narrato quanto rivedibile nell'estetica, ma che è significativa soprattutto [...] Vai alla recensione »
Il vecchio Henry, vedovo, porta avanti la sua fattoria insieme al figlio quindicenne Wyatt, che invece morde il freno e subisce la sobria fermezza del genitore. Ma un giorno si presenta un uomo ferito, armato, inseguito da una posse guidata da un apparente sceriffo chiamato Ketchum. Lui e i suoi uomini cercano un fuorilegge colpito durante una rapina.
Il vecchio Henry vive in una fattoria sperduta nell'Oklahoma; è vedovo, alleva maiali e ha tirato su un figlio che, ormai adolescente, morde il freno per andare a vedere il mondo. Non gli ha insegnato a sparare, lo tiene lontano dalla violenza, crede, forse, nella redenzione. Un contadino, si definisce nella succinta introduzione a se stesso che fa in voce off.
Nell'incolta e solitaria Oklahoma del 1916 c'è una piccola fattoria: qui risiede Henry (Tim Blake Nelson), un vecchio contadino al quale la natura feroce e la malattia, circa un decennio prima, strapparono la moglie. Con lui abita il figlio Wyatt (Gavin Lewis), un adolescente tutto d'un pezzo a cui la vita di campagna sembra stare stretta (almeno così crede).
Se sono dette tante sul western e soprattutto ci si rende conto, man mano che passano gli anni, di quanto un genere come quello o qualcosa di equipollente, in altre parole fondante e proficuo per ogni immaginario, manchi al cinema, che in assenze di nuove frontiere sembra volersi ripiegare rivolgendosi ad un mondo sempre più privato, limitato e domestico.
Regista, sceneggiatore e produttore lontano dai grossi budget e dalle grandi kermesse festivaliere, Potsy Ponciroli gioca il suo primo - e ci auguriamo non ultimo - jolly alla Mostra di Venezia 2021, palcoscenico prestigioso che non sempre riesce a valorizzare il cinema di genere. Solido in ogni suo comparto, sostenuto da un cast distillato con ammirevole attenzione, Old Henry non è solo un film di [...] Vai alla recensione »
All'interno del ricco e variegato programma di questa 78° Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia sorprende piacevolmente la presenza di un gustoso western. Già, perché, di fatto, quando la Tradizione viene omaggiata in modo piacevole e sentito, senza voler a tutti i costi strafare, è sempre una bella esperienza sedersi davanti a un grande schermo.
Tim Blake Nelson non è un divo. Quasi nessuno ricorda il suo nome. Eppure, lo abbiamo visto in tantissimi film, alcuni li ha anche diretti. Forse un riferimento visivo può venire da Fratello dove sei? dei Coen, in cui John Turturro e George Clooney, evasi nel periodo della grande depressione, portano con loro Tim Blake Nelson nei panni di Del, il tontolone del trio.
1906, Oklahoma. Persino i contadini del vecchio west sanno benissimo che lo spirito del tempo è ormai cambiato: "c'è un nuovo mondo lì fuori, non adatto a vecchi come me". In quell'angolo di colline sperdute, infatti, un uomo (interpretato da Tim Blake Nelson con la solita traboccante umanità irregolare) e il suo unico figlio adolescente (Gavin Lewis) continuano a scavare la terra brulla con il piccone [...] Vai alla recensione »
Fuori concorso infine il cupo B-western "Old Henry" di Potsy Ponciroli, che porta il vecchio Henry del titolo, dimorato in un ranch isolato, senza moglie e con un figlio adolescente a carico, a trovarsi in casa uno sconosciuto moribondo, ricercato da tre uomini a cavallo, che si spacciano per sceriffi. In un contesto totale di ambiguità dove nessuno sa chi sia veramente l'altro (a cominciare perfino [...] Vai alla recensione »
Western classico, che proprio perché classico non si cura di cambiare il racconto, bensì di rivoluzionare la storia, dando una nuova patente, una nuova identità a una delle icone del genere d'elezione americano. Scritto e diretto da Potsy Ponciroli, nel cast Tim Blake Nelson, Scott Haze, Gavin Lewis, Richard Speight Jr., Max Arciniega, Brad Carter, Trace Adkins e Stephen Dorff, Old Henry è in prima [...] Vai alla recensione »
Se nel western di Jane Campion "The Power of the Dog" non spunta neanche una Colt 45 o un Winchester, una sparatoria apre "Old Henry" di Potsy Ponciroli, il "microwestern" tutto al maschile, senza quote rosa, che Potsy Ponciroli ha portato fuori concorso. Siamo ai primi nel Novecento, per l'esattezza il 1906, dalle parti dell'Oklahoma. Un contadino cinquantenne, rimasto vedovo, appunto "il vecchio [...] Vai alla recensione »