Titolo internazionale | The Art of Return |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Pedro Collantes |
Attori | Macarena García, Ingrid García Jonsson, Luka Peros, Mireia Oriol, Nacho Sánchez Celso Bugallo. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 agosto 2020
Nell'arco di 24 ore, Noemí, giovane e promettente attrice, farà una serie di incontri che le insegneranno come apprezzare le stagioni della vita.
CONSIGLIATO SÌ
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Noemì torna a Madrid dopo un'assenza di 6 anni per il casting di una serie televisiva che potrebbe, se scelta, cambiare la sua vita professionale. Nel suo primo giorno di presenza in città ha una serie di incontri che la costringono a riflettere su quanto appartenga ancora a quel mondo o se ne sia definitivamente distaccata.
Quattordici anni dopo Volver,un film che ha lasciato il segno nella filmografia di Almodovar, è interessante che ancora dalla Spagna arrivi un'opera sul tema e che ancora al centro vi sia un personaggio femminile (per Pedro erano cinque).
Tornare dopo una lunga assenza nel luogo che ha visto la propria formazione come essere umano non è mai un'impresa facile. Lo è ancor meno quando, come per Noemì, l'andar via ha significato un taglio dei ponti. Ecco allora che chi era più vicino, per legami familiari o per amicizia, si trasforma in un estraneo da cui si sono prese le distanze ma che si vorrebbe ancora cristallizzato e quasi in attesa del ritorno. Anche se nel frattempo non gli si è più lasciato alcun margine di contatto e di condivisione. Ci sono però due eccezioni per la protagonista. Una non va citata per non fare spoiler mentre l'altra è il nonno. Il quale è in condizioni di salute più che precarie delle quali (come le ricorda la sorella) era stata informata senza però aver fatto nulla per tornare ad occuparsene. Il provino diventa una metafora della vita in cui l'attrice deve imparare una nuova e più complessa forma d'arte (così come vuole il titolo sul quale vengono espressi nel corso del film due pareri diversi). Sono gli attori di quella produzione che dura (o dovrebbe durare) molti decenni che è la nostra esistenza con i quali si è chiamati a confrontarci, in particolare se ce ne si è allontanati, e non è neanche detto che sia da loro che arriverà il giudizio dirimente o l'aiuto necessario ad andare avanti. Tra tutte le arti quella del tornare alle radici è una delle più difficili da praticare.
Noemi è una giovane attrice che ritorna a casa dopo sei anni a New York per partecipare a un provino che potrebbe dare una svolta alla sua carriera. Nelle prime 24 ore a Madrid, Noemi ha una serie di incontri e di addii che le insegnano come apprezzare le stagioni della vita. Il nonno, costretto a letto in una residenza per anziani, la incoraggia a perseverare nella sua determinazione ad avere successo nel mondo della recitazione e le racconta i ricordi dei suoi anni migliori. A casa, la sorella più piccola la saluta freddamente. Il tempo e la distanza hanno lasciato il segno. La complicità che avevano una volta si è trasformata in tanti sentimenti diversi che non sanno affrontare. Le cose sono diverse con Carlos, un vecchio amico. Ridono di cuore durante una passeggiata in una pineta. Ognuno sentiva la mancanza dell'altro. Ana, un'amica artista, tiene un vernissage a cui Noemi partecipa provando stupore e timore. E poi c'è Radu, un autista occasionale di origine rumena, con cui Noemi ha in comune molto più di quanto sembri. Questi incontri, seppur brevi, fanno riconsiderare a Noemi il passato, il futuro e il suo posto nel mondo.
Ennesimo film sul tema del ritorno, estremamente deludente, una sorta di collage di situazioni scontate, banali e già viste e riviste: le incompresioni con la sorella più piccola, con l'amica del cuore che nel frattempo si è messa con il fidanzato storico della protagonista, con il nonno amato e morente, con il trombamico.