Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, Romania |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Maria Chiara Malta |
Attori | Jasmine Trinca, Elina Löwensohn, Francesco Acquaroli, Gea Dall'Orto, Anna Malvica Mirella Mazzeranghi, Betti Pedrazzi, Thomas Bradley. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 novembre 2019
Una regista decide di girare un film con l'idolo della sua infanzia ma le cose non vanno come vorrebbe.
CONSIGLIATO NÌ
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Roma, 1989. La piccola Federica festeggia il Natale insieme al padre, le tre zie e i cugini, che la reputano un po' strana. Intanto in tv passano le immagini sconvolgenti della fucilazione di Ceausescu e della moglie in seguito al colpo di Stato in Romania: diretta catodica di un passaggio storico cruento, troppo realistico per la bambina, che infatti cade in preda ad un attacco epilettico. La stessa cosa accade, ma nella finzione, al personaggio di Elina Löwensohn in Simple Men di Hal Hartley (1992), film che Federica, che con un rapido passaggio ritroviamo adolescente, conosce a memoria avendolo visto ripetutamente al cinema, per riviverne, come in una scena primaria, le sue convulsioni. A diversi anni di distanza da quel film indipendente, una donna adulta che conserva l'immagine di ragazzina impacciata, oggi regista di documentari a tema religioso, Federica riconosce per strada, non lontano dal Vaticano, proprio quell'attrice di origine rumena che nel frattempo ha lavorato, tra gli altri, con Julian Schnabel, Michael Almereyda, Steven Spielberg. Dato che la sua fascinazione per Elina è rimasta intatta, Federica le propone di girare un film sulla sua vita, che prenda le mosse dalla Romania: un percorso quasi da favola, dalla Bucarest di era comunista al glamour del cinema statunitense. Elina, una carriera in curva discendente e come unica alternativa una serie di lupi mannari, dopo alcune resistenze accetta. Ma il primo giorno di riprese uno specchio si rompe sul set, anticipando alcuni intralci e insicurezze ma soprattutto un gioco di rifrazioni e aspettative deluse tra la regista e la sua iconica attrice protagonista.
Già regista del documentario Armando e la politica, misto di animazione e ricostruzione finzionale, Chiara Malta, classe 1977, torna con un film scritto insieme a Sébastien Laudenbach e Marco Pettenello, che dal titolo rende omaggio alla pellicola di Hartley e per antifrasi mette una di fronte all'altra due donne per niente semplici.
Una fantasia, genere in cui il cinema italiano ha raramente il coraggio di avventurarsi, che si muove nei territori fragili, illusori, della proiezione, dell'immedesimazione e del rapporto delicatissimo, fondativo del cinema, tra chi mette in scena e "regala" un ruolo e chi se lo carica sulle spalle, in un'esplorazione sempre incerta e destabilizzante. Tra ossessioni spettatoriali e cinema nel suo dispiegarsi, la vera novità è Jasmine Trinca, sorta di alter ego della regista, in un'inedita versione goffa e antiseduttiva, che lavora sullo stupore quasi infantile di un'artista in cerca del proprio linguaggio.
Peccato solo che tra innamoramenti da cui prendere le distanze (la scena madre sui Sonic Youth del film di Hartley), luoghi metropolitani iconici (su tutti, la non casuale ambientazione al morettiano Nuovo Sacher di Roma), sfondamenti dell'inconscio sul dato reale, un approccio così originale, quasi in consonanza con le due coprotagoniste, si perda in una proliferazione di spunti, indizi, piani narrativi. Una riflessione sul disincontro, il fraintendimento, che si risolve in una liberatoria, sequenza finale, a testimoniare la fatica e il caos felice di ogni ricerca creativa.
A Natale la piccola Federica viene incitata a guardare l'esecuzione di Ceausescu in tv, finendo vittima di crisi epilettiche. Per fortuna a salvarla ci pensa il cinema. Soprattutto Uomini semplici di Hal Hartley. Ora che è grande e fa la regista incontra casualmente la star Elina Löwensohn, sempre adorata in quel film, e le propone di lavorare insieme.
C'è sempre un viaggio. Come alla ricerca delle proprie origini. In Uomini semplici di Hal Hartley due fratelli partono alla ricerca del padre. In Simple Women il percorso è dall'Italia al set della Romania. Dove Federica (Jasmine Trinca) va a girare un film con Elina Löwensohn, uno dei miti della sua adolescenza. L'attrice, che col regista statunitense ha girato quattro film ed è stata diretta, tra [...] Vai alla recensione »