Titolo originale | Vers la bataille |
Titolo internazionale | Towards the Battle |
Anno | 2019 |
Genere | Avventura |
Produzione | Francia, Colombia |
Regia di | Aurélien Vernhes-Lermusiaux |
Attori | Malik Zidi, Leynar Gomez, Thomas Chabrol, Olivier Chantreau, Sébastien Chassagne Cosme Castro, Maxence Tual, Andrew Leland Rogers, Nelson Camayo, Edgar Duran, Ariel Merchan, David Ojalvo. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 settembre 2020
Un fotogravo va in Messico per immortalare la guerra, ma non riesce a scattare foto.
CONSIGLIATO SÌ
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1863 Louis è un fotografo francese che, su mandato di un generale, si reca in Messico per fotografare la guerra in corso. Non riuscirà mai a trovarsi nel posto giusto per scattare foto dei combattimenti ma incontrerà il messicano Pinto che lo aiuterà a comprendere il senso dei conflitti armati. In seguito alla decisione del Messico di sospendere i pagamenti degli interessi a Spagna, Francia ed Inghilterra la flotta francese e quella inglese si unirono a quella spagnola nel tentativo di punire il governo. Ben presto però emersero le mire colonialiste della Francia che spinsero Spagna ed Inghilterra a ritirarsi.
È in questo contesto storico che si sviluppa la vicenda che Aurélien Vernhes-Lermusiaux porta sullo schermo grazie all’intensa recitazione di Malik Zidi.
L’interesse però non è puntato tanto sulle ragioni del conflitto quanto piuttosto sulla funzione della nascente e pionieristica professione del fotografo di guerra. Louis lascia tutto, anche la donna amata, per gettarsi in questa avventura che lo vede mettere continuamente a repentaglio la propria esistenza per cercare un senso diverso alla propria professione. La natura anche ostile in cui si immerge sembra creare una cortina invalicabile tra lui e ciò che dovrebbe essere il suo obiettivo. È come se la morte, che dovrebbe fotografare, progressivamente si impadronisse della sua esistenza costringendolo a guardarsi dentro. Questo Robinson Crusoe naufragato per propria volontà in un mondo distante anni luce da quello a lui noto trova in Pinto il suo Venerdì capace di fargli comprendere meglio una realtà che vorrebbe fissare sulle lastre fotografiche nei suoi più tragici accadimenti. Si dovrà rendere conto del nascere della manipolazione dell’immagine mentre prenderà anche coscienza di trovarsi dalla parte di chi invade un Paese considerando gli autoctoni come degli esseri inferiori. Quegli occhi rossi che lo puntano, ancora solitario, nella notte diventano così presagio di un giudizio. Partito per osservare e documentare (e in fondo per sfruttare a proprio vantaggio il dolore altrui) Louis finirà con essere sottoposto a un inatteso verdetto.