Un affresco famigliare luminoso ed esplosivo. I commenti del pubblico alle prime proiezioni del film di Lila Avilés, dal 7 marzo al cinema.
Opera seconda dalle messicana Lila Avilés, Totem - Il mio sole, dal 7 marzo al cinema, è un affresco corale in tono di commedia che inquadra nell'immersivo formato 4/3 una giornata speciale di una famiglia estesa. Un inno alla vita, all'amore e all'arte che celebra la gioia dell'esistere senza temere la morte.
In una grande casa patronale circondata da un rigoglioso giardino si sta organizzando una festa. Sol ha 7 anni, è la più piccola tra i nipoti della famiglia estesa il cui capostipite è l'anziano nonno costretto a comunicare con il laringofono. Nel caos dei preparativi, la bimba gioca con i cugini, le zie, gli animali che passeggiano disinvolti per casa, chiedendo insistentemente di visitare suo padre, un giovane pittore da tempo malato che riposa nella camera al piano superiore. Ignara di quanto le riserva il futuro, Sol attende con pazienza il momento in cui potrà donare al genitore la più gioiosa delle sorprese.
Silvia Chiodin: «poetico, meraviglioso, raccontato benissimo, con degli interpreti straordinari ti porta li, dentro quella casa, in quelle stanze, in quel giardino, a quella festa, tra quella gente; e fai anche tu la tua offerta di guarigione».
«Commovente, tenero, doloroso. La malattia e la vita di tutti i giorni in un film corale dove tutti cercano di contribuire ad una festa che sconfigga il dolore, scrive Maddy come prima reazione alla visione del film; avvolgente, meraviglioso» dice invece Cesare.
Ecco le prime reazioni del pubblico alla visione del film:
- Poetico, meraviglioso, raccontato benissimo, con degli interpreti straordinari ti portano li, dentro quella casa, in quelle stanze, in quel giardino, a quella festa, tra quella gente; e fai anche tu la tua offerta di guarigione.
- Commovente in modo quasi doloroso senza però essere mai sdolcinato.
- Ottimo.
- Introspettivo.
- Favoloso.