Il Festival dei Popoli di Firenze è la più antica manifestazione italiana dedicata al documentario. Fedele alla sua identità, forgiata nel 1959 da un gruppo di studiosi (antropologi, sociologi, etnologi), ha sempre guardato al cinema come a uno strumento di conoscenza, sguardo sul mondo che aiuta a capire le forme di convivenza, le ingiustizie, le lotte di resistenza e per la sopravvivenza.

L’edizione di quest’anno, che si terrà dal 5 al 13 novembre, avrà come sempre un’ampia selezione di titoli online, disponibili in streaming su MYmovies, inclusa anche nell’abbonamento MYmovies ONE, acquistando l’accredito a 7,90 €.

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Fiore all’occhiello del programma è certamente Doc Highlights, sezione che raccoglie alcuni dei titoli più significativi della stagione festivaliera: Werner Herzog: Radical Dreamer di Thomas von Steinaecker, doc dedicato al grande regista tedesco, al suo mito e al suo cinema; Se fate i bravi di Daniele Gaglianone, agghiacciante resoconto delle torture subite nella caserma di Bolzaneto da uno dei manifestanti del G8 di Genova (anno 2001); Secret Friend, ricostruzione giornalistica degli eventi che hanno portato all’arresto dell’ex presidente Lula, oggi nuovamente candidato alla guida del Brasile nelle elezioni presidenziali il cui esito si deciderà il 30 ottobre prossimo. 

In generale, tutta Doc Highlights guarda alla storia contemporanea, alle sue tragedie come alle sue strutture: in Angels of Sinora si racconta ad esempio la spaventosa persecuzione dell’ISIS alle donne yazide; in E tu come stai? di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori si ripercorre la mobilitazione operai contro la chiusura della GKN di Firenze; in Fashion Babylon di Gianluca Matarrese e in Happy Pills si osservano da vicino rispettivamente i modi della moda, il suo splendore e la sua decadenza, e quello dell’industria farmaceutica, dalla prospettiva delle popolazioni africane.

L’ambiente è poi al centro della sezione Habitat, che riunisce titoli capaci di affrontare la questione del cambiamento climatico con forme e sguardi da cinema d’autore: Aralkum, breve ma splendido viaggio dal tono impressionista e quasi magico lungo il lago di Aral, un tempo fertile e oggi surreale scenario desertico; Historjà - Stitches for Sapmí, immersione nella terra, nella cultura e nell’arte della minoranza etnica lappone dei Sami; un altro corto, Luma, storia di un fiume albanese, della sua gente e della pericolosa costruzione di una centrale elettrica.

Infine, due sezioni e una segnalazione che riserveranno meraviglie agli spettatori del Festival dei Popoli (dal vivo e online). La sezione Diamonds, dedicata al documentario del passato, che quest’anno centra la sua attenzione sul cinema femminile e presenta chicche semisconosciute come Il valore della donna è il suo silenzio di Gertrud Pinkus (Svizzera, 1980), The Movement of Things di Manuela Serra (Portogallo, 1985) o One Way or Another di Sara Gómez (Cuba, 1977), quest’ultimo primo lungometraggio girato da una regista cubana; la sezione musicale Let the Music Play, che offre i ritratti del cantautore Giovanni Truppi (Il rumore dell'universo), del grande sperimentatore Yann Keller (Not Available - It's About Yann Keller) e Anonymous Club, diario intimo della cantautrice australiana Courtney Barnett. 

Infine, all’interno della retrospettiva integrale dedicata ai fratelli Dardenne (dunque non solo i loro film di finzione, ma anche e soprattutto i documentari degli inizi), la masterclass che i due registi belgi terranno l’11 novembre dalle ore 11: assolutamente da non perdere.