Non vedevo Notorious da tempo. Mi è sembrato doveroso un promemoria, che si è rivelato opportuno perché mi ha fatto rilevare qualcosa di attuale. Ho passato il film al microscopio per sicurezza ed è emersa un’anomalia non banale. Nel film non c’è gente di colore: personaggi, comparse, passanti. Nessuno. Eppure siamo a Rio. Sì, un’anomalia. Gli scenari ci sono tutti: ritrovi, riunioni, piazze, l’ippodromo, la spiaggia del Kopacabana. Eppure non riesci a individuare un nero o un mulatto. Chissà qual’era l’intenzione, se intenzione c’era, di questa omissione. Mi fermo alla constatazione, non è mai stato facile mettersi nella testa di Alfred Hitchcock. Certo è che il movimento di questi giorni, che ha fatto rimuovere Via col vento da un catalogo, perché i suoi personaggi rappresentano l’America razzista, quando si accorgeranno di Notorious... lo proporranno per il rogo.   

Il film. Elena Huberman è figlia di una spia nazista. Devlyn, agente americano, l’abborda a Miami e riesce a convincerla a diventare a sua volta un agente segreto: grazie al suo indiscutibile fascino sedurrà Alessio Sebastian, rifugiato a Rio, che viene ritenuto a capo di un progetto che intende acquisire uranio per un, mai tardivo, ordigno nucleare tedesco. La fantasia di Hitchcock insospettì l’intelligence americana che  tenne d’occhio, per mesi, il regista. Elena esegue, Sebastian le chiede di sposarlo. Devlyn, che si è innamorato della donna, non la ferma. Le lascia la scelta. Il dovere è il dovere, e anche l’orgoglio. Elena continua la sua missione da sposata, ma commette un errore. Alessio e sua madre decidono di avvelenarla poco per volta. Elena morirebbe sicuramente se Devlyn non la salvasse all’ultimo momento. 

Film perfetto, che non risente del tempo grazie alla geniale e pulita sceneggiatura di Ben Hecht, pura scrittura da film, che ha permesso al regista di non dover adattare, e stravolgere, secondo vocazione, il testo di un romanzo: ricordabili “La donna che visse due volte” di Boileau e Narcejac e “Rebecca” e “Gli uccelli” di Daphne Du Maurier, fra gli altri. Anche il dialogo, e non era semplice, rimane una scuola di perfezione a 74 anni di distanza. Notorious è popolarmente noto per la famosa sequenza del bacio fra Grant e la Bergman, lunghissimo ma spezzato, secondo la rigorosa censura di allora. 

Notorious fa parte della ristrettissima categoria dei film che contengono la misteriosa magia del capolavoro, magia che trascende la perfezione formale o di interpretazione o di storia o di combinazione musica-immagine e va considerato l’espressione massima del percorso di Hitchcock, forse meno suggestivo del “santificato” La donna che visse due volte, forse meno divertente di Intrigo internazionale. Da rilevare la gestualità dei personaggi nelle situazioni, irripetibile: si tratti di una matura gentildonna che “si porta via” il bel Devlyn o della passeggiata a cavallo che servirà a gettare l’amo alla “vittima” Sebastian, interpretato da uno straordinario Claude Rains. 

È il film in cui il regista trasmette, più che in tutti gli altri lavori, la sua profonda, ironica, personale conoscenza della natura umana. Notorious, col suo rigore, col suo bianco e nero, appartiene al primo periodo americano quando Hitchcock non si era ancora adattato alle lusinghe spettacolari di Hollywood. Un citazione anche per il produttore David O. Selznick, capace di coniugare spettacolo e qualità come nessuno. Ha prodotto Via col vento. Appunto. 

Notorious - L'amante perduta sarà disponibile in streaming sulla piattaforma Più Compagnia mercoledì 17 giugno alle ore 21.00. Si può acquistare il biglietto fino a 2 ore dopo l'orario di inizio di uno spettacolo. Il film rimane disponibile per 24 per chi ha acquistato il biglietto.