Advertisement
Suite francese: dal libro al film con sentimento

ONDA&FUORIONDA di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

In foto una scena di Suite francese.
Michelle Williams (Michelle Ingrid Williams) (43 anni) 9 settembre 1980, Kalispell (Montana - USA) - Vergine. Interpreta Lucile Angellier nel film di Saul Dibb Suite Francese.

domenica 22 marzo 2015 - Focus

Suite francese è il film diretto da Saul Dibb tratto dal romanzo di Irène Némirovsky, scrittrice nata in ucraina, francese per professione. Era di religione ebraica e la sua conversione al cattolicesimo non la salvò da Auschwitz, dove morì nel 1942. Il titolo è diventato un bestseller e un caso. In senso positivo per cominciare: sta avendo grande successo nelle sale. Suite francese è perfetto come modello di letteratura tradotto dal cinema. Una digressione. Il rapporto fra cinema e letteratura è sempre stato stretto e tormentato. Stretto perché non c'è grande romanzo, salvo rare eccezioni -Il giovane Holden per esempio o Cento anni di solitudine- che non abbia avuto la sua brava versione cinematografica, tormentato perché le due discipline hanno regole molto diverse. Al romanzo appartengono profondità, introspezione, verità, al cinema sentimento, magari mélo, spettacolo e happy end. Il cinema ha tutti i diritti alla licenza, la letteratura avrebbe tutti i diritti alla salvaguardia della propria identità. Va anche detto che alla fine "pesando" licenze e contaminazioni, nell'insieme della collaborazione, il barometro volge di qualche grado al bello. Fra libri e film si è instaurato un rapporto di mutuo soccorso che naturalmente ha favorito il cinema. Il lieto fine ha spesso stravolto i contenuti dei romanzi. Che la letteratura, arte nobile, prevalga, è attestato da una verità impietosa: non esistono libri tratti da film ma solo film tratti da libri. La chimica perfetta fra il libro e il film è molto rara. Qualche citazione esemplare: Il gattopardo può essere legittimamente diviso, nella sua paternità, fra Lampedusa e Visconti, così come Furore fra Steinbeck e Ford. Un'altra contaminazione quasi perfetta è L'età dell'innocenza della Wharton e di Scorsese. Poi ci sono le mediazioni: la Fox di Darryl F. Zanuck era specialista in questo senso, trasformando le conclusioni tragiche dei romanzi in finali felici e ricorrendo a divi che nulla avevano in comune coi personaggi creati dallo scrittore. Ma ne uscivano ottimi prodotti, secondo le licenze e le esigenze dei film, e degli spettatori. Un segnale cinematografico, rilevante, riferito alla "Suite" , è la selezione. Il romanzo rappresenta solo in parte la vicenda narrata dalla scrittrice. La fase temporale è la stessa ma i segmenti sono cinque. Il regista focalizza la parte che riguarda la famiglia Angellier, quella più "cinematografica". Un titolo che fa la storia in questo senso è il Via col vento. La sceneggiatura partiva dagli O'Hara già ricchi e felici nella loro tenuta di Tara in Georgia, sorpassando tutta la fase irlandese del capostipite Gerald. E il romanzo della Mitchell non è l'unico esempio.

Nazisti
Il film: nel giugno del '40 la Francia si arrende ai nazisti. Viene invasa e l'invasore deve trovare una sistemazione, così i tedeschi requisiscono abitazioni, oppure costringono i cittadini ad ospitarli. È quanto succede in un paese di provincia dove Lucille Angellier, giovane sposa col marito in guerra, convive con un suocera durissima. Le donne sono costrette a ospitare un tenente tedesco, educato, colto, suonatore di piano. La comunità è stravolta dall'invasione, emergono piccole e grandi miserie locali. Sullo sfondo della guerra. Il racconto presenta segmenti di thriller, soprattutto del cuore, perché davvero non sarebbe opportuno innamorarsi di un nemico invasore, cose che invece avviene. Lucille nel frattempo protegge un contadino che ha ucciso un tedesco, ma la comunità la considera una collaborazionista. Come deve accadere l'amore trionfa, il tenente salva la donna nel momento cruciale. Il film termina con una voce fuori campo che racconta come la protagonista lotterà per la Francia, fino alla liberazione, del 1944. La saga famigliare secondo il romanzo presenta una cifra di sentimento prevalente, che il film accentua prima portandola sull'orlo del mélo, poi oltrepassando quel confine. Come detto sopra il cinema ha preteso i suoi diritti. È per questa ragione che la corrente critica prevalente ha accolto Suite senza entusiasmo. Se lo spettatore esce dalla sala appagato, ebbene la "corrente" si infastidisce: vuole che esca pensieroso e a disagio. Qui abbiamo un film che non ha leso la maestà della letteratura, ha coagulato momenti di Storia, di avventura, d'amore in modo corretto e con una buona potenza. Alla fine è ciò che il pubblico privilegia. Appunto.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati