Premiati la ricerca del sé, la critica alle intolleranze e l'apertura al diverso.
di Luca Volpe
I 3300 giurati hanno deciso. La 42esima edizione del Giffoni Film Festival ha i suoi vincitori. Improntata interamente sul tema della felicità – su cui gli ospiti, da Jessica Alba a Franco Battiato, hanno provato a fornire una personale interpretazione – la rassegna ha regalato al suo pubblico ben 170 film, anteprime, incontri e numerosi eventi collaterali. A trionfare è la ricerca del sé, la critica alle intolleranze e l'apertura a tutto ciò che appare diverso.
Vincitori delle sezioni Elements +6 ed Elements +10 sono rispettivamente Fünf Freunde di Mike Marzuk e il thriller Das haus der krokodile, diretto da Cyrill Boss e Philipp Stennert. Il premio speciale di Amnesty International va invece all'olandese Stay! di Lourens Blok, "per il significato dell'amicizia, per l'impareggiabile ruolo che essa ha nella difesa dei diritti umani fondamentali, per l'integrazione che promuove tra culture diverse - di gran lunga più profonda di quella data dalla semplice tolleranza". Generator +13 viene vinto dal canadese Frisson des collines, storia di un dodicenne con il sogno di andare a vivere in campagna con il selvaggio motociclista Tom Faucher, mentre a trionfare in Generator +16 è A Bottle In The Gaza Sea di Thierry Binisti (vincitore anche dell'Arca Cinemagiovani Award). Il film, di produzione franco-israelo-canadese, racconta la storia di un amore, di due paesi in guerra e di una bottiglia gettata in mare piena di speranza. L'ultima sezione, Generator +18, vede trionfare il sudcoreano Barbie di Sang-woo Woo, dramma familiare che guarda all'immagine del paese come ad un grande centro di esportazione di bambini.
Tra gli altri premi speciali, si segnalano i riconoscimenti a Bright Light (Il sole dentro) di Paolo Bianchini (Premio Commissione pari opportunità), a Milo di Berend e Roel Boorsma (CGS Award), a 170 HZ di Joost van Ginkel e Norman di Jonathan Segal (rispettivamente Grifone d'alluminio e Grifone di cristallo), e all'italiano La colpa di Francesco Prisco (a cui è stato assegnato il Golden Spike Award).