Non è un paese per vecchi |
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Un film di Ethan Coen, Joel Coen.
Con Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin, Woody Harrelson, Kelly MacDonald.
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Titolo originale No Country for Old Men.
Thriller,
durata 122 min.
- USA 2007.
- Universal Pictures
uscita venerdì 22 febbraio 2008.
MYMONETRO
Non è un paese per vecchi
valutazione media:
3,37
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ben al di là del bene e del maledi marcobrenniFeedback: 4373 | altri commenti e recensioni di marcobrenni |
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mercoledì 7 marzo 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non mi dilungo a descrivere la storia di questo film che solo anagraficamente è datato, ma rimane avanguardia della cinematografia: è cinema allo stato puro! Non è affatto messa in scena della violenza gratuita alla Tarantino, no: la violenza qui significa qualcosa di più profondo, di molto inquietante. È il cinismo e la barbarie a cui si può giungere nell' era postmoderna, liberata da ogni vincolo morale: conta solo vincere, portarsi a casa il bottino che qui assurge a supremo valore universale che fa superare ogni reticenza etica. L'assassino paranoide-amorale - "al di là del bene e del male", impersonato da un superlativo Javier Bardem (!) cela pure metafore: è IL MALE assoluto, il male che non si pone più domande morali, che fa della vita o della morte un semplice gioco della monetina lanciata: testa o croce - tutto qui. È indifferenza assoluta. Qui i fartelli Cohen hanno dato un altra dimostrazione di assoluta bravura rappresentando un scenario squallido-primitivo, tipico di certo Midwest americano a cavallo della frontiera messicana: squallore reso perfettamente dai paesaggi abbandonati, selvaggi, aridi-desolati, aridi come gli uomini-sciacalli che vi abitano. Il traffico criminale milionario dei Narcos pronti a tutto in questa regione ormai quasi disumanizzata, è dura realtà, per nulla esagerata. Fuori tempo semmai resta solo la figura dell' anziano sceriffo che ha in sé ancora qualche valore etico di gioventù. Ma ormai prossimo alla pensione, è ridotto all'impotenza perché gli eventi e la disumanità soverchiante lo schiacciano sebbene fosse uno tosto. Magnifica pure l'assenza di musica, dando così rilevanza assoluta a tutti gli inquietanti rumori di scena: dal rombo assordante dei motori ipertrofici made in USA, agli spari secchi, ai suoni metallici dei caricatori, ai versi degli sciacalli del deserto. Metaforica pure l'arma usata dal killer: è lo strumento pneumatico che si usa per ammazzare il bestiame nei macelli con un colpo in testa senza pallottola (!) Questo non è un film per tutti, ma solo per chi ne sa cogliere i significati che vanno oltre la semplice narrazione da thriller. È una metafora sulla violenza a cui si può giungere in un mondo del tutto svalutato, ove resta solo la brama al denaro facile. Capolavoro!
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