Parafrasando una frase del film, “Una singola idea della mente di un regista può costruire un film” ! L’idea del sogno nel sogno e in quel sogno ancora un sogno e poi un altro sogno.
Labirintico intrigo mentale trasposto in arte cinematografica.
Qui il regista, l’idea, il soggetto per una volta, e di questi tempi è un lusso, vince sugli attori (comunque bravi e convincenti), sugli effetti speciali e sul 3D !!
Dove il primo Matrix riusciva a rovinarsi sciaguratamente in una trilogia sempre più povera, Inception ne ringiovanisce il genere risultando abbastanza convincente sino alla penultima scena. L’ultima scena oggettivamente risulta un tantino scontata, non me ne voglia il regista.
Quindi non un clone di Matrix ma un’ originale rivisitazione, meno fantascientifica, più realistica, più mentale. Christopher Nolan ti introduce nel suo labirinto e come già nei due precedenti Batman nel vortice onirico della mente umana, delle paure e dell’inconscio.
Inception è un allenamento per il nostro stato di veglia.
Vi è un film del passato che aveva già utilizzato il livello sogno in modo simile: l’originale ed ancora oggi insuperato Nigthmare on Elm Street di Wes Craven (1984) “Tu credi che i sogni possano farti conoscere quello che sta per accadere?” avrebbe potuto far bella figura anche in Inception.
Anche in Nightmare veniva ricreato un livello onirico nel quale i protagonisti si muovevano con la difficoltà di riuscire a rientrare nel piano della realtà prima di diventare vittime. E qui la sexy moglie di Cobb ricorda un po’ l’apparire qua e là del caro vecchio Freddy Krueger...anche per la propensione all’avvicinarsi alle lame di coltelli.
Inception non è però perfetto. Manca comunque qualcosa, quel qualcosa che forse manca sempre anche a Di Caprio per renderlo veramente il nuovo Robert de Niro. L’idea originale tende un po’ a fagocitare tutto il resto. Forse l’architettura di alcune scene “bondiane” (vedi assalto alla fortezza innevata che oltre ai film di James Bond ricorda un livello del game Call of Duty ) andavano riviste. Ma comunque non puoi non uscire dalla sala senza chiederti se in quel momento tu stia sognando.. e a quale livello onirico tu ti stia ritrovando il quel momento!
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weach
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venerdì 18 febbraio 2011
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complimenti
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la tua è recensione ,che esprime convincimenti netti, apprezzabili .Non ti disperdi nella storia, per altro nota,vai oltre ;le tue similitudini con Matrix, sono interessanti per quanto non condivisibili.Inception ha incomune con Matrix il senso di samarrimento che genera nello spettatore va oltre :è ricerca, attraverso la perdita di riferimenti, di nuove tracce di conspevolezza.Un amico del forum che ti stima .complimenti
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weach
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sabato 19 febbraio 2011
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11 anni dopo inception non è matrix
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Matrix aveve anche delle pretese di "avatar" che non vedo in Inception. Incpetion è, attraverso alla perdita di riferimenti, ricerca di nuovi attimi di percezione.Aprezzzo la tua recensione che è tale inquanto cerca di dare una sua interpretazione al film
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