Travestito da film di fantascienza (anzi, per essere più corretti, di fantapsicologia), in realtà "Inception" è un action-movie a tutti gli effetti. E di ottima fattura.
Il problema è che da un regista come Nolan uno si aspetta un po' di più.
Partito come giovane regista europeo di pellicole interessanti e vendibili allo stesso tempo, Nolan è andato evolvendosi verso il genere blockbuster hollywoodiano, ma sempre con un giusto compromesso di "sostanza" - vedi "Il Cavaliere Oscuro", dove accanto agli effetti speciali c'è una profonda riflessione sulla giustizia oltre la legge.
"Inception" è quasi tutto blockbuster e ben poca sostanza; tutto il frettoloso impianto narrativo - i sogni nei sogni, le cadute, i sedativi, le estrazioni, sono solo stratagemmi per giustificare una quantità infinita di munizioni, bombe, mitra, cannoni, esplosioni che la fanno da padrone nel film, occupandone almeno il 70% del tempo. I personaggi, a parte quello di Di Caprio - che diventa sempre più bravo e sceglie ruoli molto interessanti - sono stereotipi senza una vera psicologia: vi troviamo il precisino, il macho, il simpaticone, l'introspettiva, lo straniero-finto-viscido. Anche la sceneggiatura lascia un po' a desiderare: nonostante la bravura di Nolan nel rendere comprensibile la complessità del film (anche grazie ad alcuni dialoghi verbosi che vanno accettati come premesse inderogabili), ci sono alcuni passaggi alquanto affrettati: per esempio
nel terzo livello, al momento del bisogno, all'improvviso (guarda caso!) spunta fuori un tunnel che attraversa il labirinto!
In un altro momento, poi, Di Caprio spiega in una sola frase che la moglie, prima di suicidarsi in preda a delle paranoie, non solo ha mandato una lettera a un avvocato dichiarando di sentirsi minacciata dal marito, ma si è fatta dichiarare sana di mente da ben tre psichiatri! E perché questi professionisti avrebbero dovuto certificare la sanità mentale di una pazza?
Cosa strana per Nolan, inoltre, la fotografia sottotono e la scarsa dedizione agli arredi, alla costruzione estetica della scena e alle atmosfere: nonostante le molteplici ambientazioni della storia, tutto è concentrato esclusivamente sull'azione.
Il regista aggiunge, poi, un pizzico di sentimentalismo che fa da motore della storia e rende negativo il personaggio del protagonista perché
è pur vero che Di Caprio vuole tornare dai figli a tutti i costi, ma è altrettanto vero che per farlo accetta di diventare un criminale mercenario, assoldato da un'azienda per farne fallire un'altra, manipolando - tra l'altro - i sentimenti di un giovane imprenditore per il padre appena defunto.
Insomma, a me dispiace vedere questa parabola di Christopher Nolan dai film d'autore ("Memento", "Following") ai blockbuster hollywoodiani: un regista così pieno di talento dovrebbe sfornare opere più interessanti!
"Inception" è un ottimo film d'azione e d'intrattenimento, e ha degli effetti speciali davvero impressionanti; purtroppo, però, la cosa finisce lì: assomiglia più a un "prodotto" che a un'opera cinematografica.
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|