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Bille August

Bille August. Data di nascita 9 novembre 1948 a Brede (Danimarca). Bille August ha oggi 75 anni ed è del segno zodiacale Scorpione.

Un illustratore di storie intime tratte da romanzi di successo

A cura di Annalice Furfari

Grande formalista e teorico del mezzo cinematografico, il danese Bille August è un regista fotografo. La sua passione per la tessitura profonda di storie intime e personali gli ha consentito di trasporre sul grande schermo romanzi apparentemente impenetrabili e renderli film di successo. Il suo gusto spiccato per i dettagli di ambientazione e caratterizzazione gli è valso una solida reputazione come uno dei registi di maggior talento della sua generazione. August è, infatti, uno dei cineasti più premiati, anche se non unanimemente amati, del cinema europeo e uno dei pochi ad avere vinto, oltre a un Oscar per il miglior film straniero, anche due Palme d'oro a Cannes con Pelle alla conquista del mondo e Con le migliori intenzioni.

Gli esordi tra direzione della fotografia, sceneggiatura e regia
Nato a Brede, poco più a nord di Copenhagen, il 9 novembre 1948, August si laurea al Danish Film Institute e inizia a lavorare nell'industria televisiva, ma ben presto gravita verso il mondo del cinema. Il suo primo passo dietro la macchina da presa è come direttore della fotografia per il dramma Homeward in the Night (1977), ma già l'anno successivo prende il timone, scrivendo e dirigendo con grande successo di critica Honning Maane, dramma borghese sulla crisi matrimoniale di un operaio, vetrina ideale non solo per le capacità registiche di August, ma anche per il suo talento di sceneggiatore. Subito dopo l'esordio, però, abbandona la regia per alcuni anni e si dedica ad affinare le sue abilità come direttore della fotografia per il cinema e come regista di film per la televisione, ad esempio il romantico Maj (1982). Nel frattempo, il talento di August dietro la macchina da presa matura, così come la sua attitudine per la scrittura di personaggi credibili, tridimensionali. Così, nel 1983 torna al cinema per dirigere Zappa, un racconto sensibile di scoperta e amicizia tra ragazzi, che gli vale un posto di tutto rispetto nel pantheon dei registi scandinavi. Zappa è tratto da un romanzo di Bjarne Reuter, scrittore e sceneggiatore danese noto per i suoi libri per bambini, oltre che per la popolare serie televisiva per ragazzi Busters verden, trasposta da August sul grande schermo nel 1984. Lo stesso anno il regista dirige Twist and Shout, un semi-sequel del popolare Zappa, che segue le vicende del protagonista di quel film e il suo passaggio all'età adulta nel periodo in cui il fenomeno Beatles esplode in tutto il mondo. Non solo il film acquisisce consensi unanimi nella nativa Danimarca, ma la sua rappresentazione sensibile di amori giovanili e perdita ottiene visibilità in numerose sale d'essai negli Stati Uniti.

La vetta della carriera con Pelle alla conquista del mondo e Con le migliori intenzioni
La carriera di August dietro la macchina da presa ha ormai raggiunto un punto alto quando, nel 1987, il regista realizza il film che molti considerano il suo capolavoro, Pelle alla conquista del mondo, in cui svetta l'attore feticcio di Ingmar Bergman, Max von Sydow. Questo racconto delicato di emigranti svedesi, che tentano di costruirsi una nuova vita sull'isola danese di Bornholm, dove un ragazzino segue la dura scuola della vita, racchiude il meglio che August sa offrire sia in termini di caratterizzazione dei personaggi che nei dettagli di periodizzazione, nello specifico la fine del XIX secolo. Oltre a portare a casa l'Oscar come miglior film straniero, il film si aggiudica la Palma d'oro al Festival di Cannes, assurgendo il suo regista alla fama internazionale. La storia del piccolo Pelle segna anche l'inizio del crescente interesse di August per l'adattamento di opere di narrativa popolare. Con tutta l'attenzione su di sé, il cineasta attira ben presto l'interesse del maestro svedese Ingmar Bergman e, nel 1992, il regista veterano si mette in coppia con il, relativamente nuovo arrivato, collega danese per il film Con le migliori intenzioni, diretto da August e basato su una sceneggiatura autobiografica di Bergman, che racconta la vita dei suoi genitori fino al momento della sua nascita, avvenuta nel 1918. Originariamente prodotto in sei ore come una miniserie televisiva, Con le migliori intenzioni, ancora con Max von Sydow nel cast, ottiene ampli consensi presso il pubblico internazionale nella sua versione cinematografica, che si aggiudica la Palma d'oro al Festival di Cannes. È proprio sul set del film che nasce l'amore tra il regista e l'attrice svedese Pernilla August, che, sempre a Cannes, vince il premio come miglior interprete femminile. I due si sposano subito dopo e concepiscono due figli, prima di divorziare nel 1997.

Le difficoltà di ripetere il successo
Nonostante un cast stellare che comprende Meryl Streep, Jeremy Irons, Vanessa Redgrave, Glenn Close, Antonio Banderas e Winona Ryder, il successivo film di August, La casa degli spiriti (1993), si rivela la sua prima vera delusione professionale. Tratta dal celebre romanzo omonimo di Isabel Allende, questa storia di una famiglia dagli inizi del Novecento fino ai primi anni Settanta in Cile ottiene un buon successo commerciale, ma è stroncata dalla critica internazionale. Nel 1996 il regista ci riprova con Jerusalem, con von Sydow e Pernilla August. Questa storia d'amore a cavallo tra Ottocento e Novecento, in un'ostile Gerusalemme, è accolta con una decisa indifferenza. Al contrario, il regista colpisce i critici con il solido giallo di investigazione Il senso di Smilla per la neve (1996), tratto dal noto e avvincente romanzo di Peter Høeg. Anche se generalmente lodato dai cinefili per il suo uso sapiente dei paesaggi innevati di Copenaghen e per il mistero centrale legato alla morte di un ragazzo, il film non ottiene un grande successo di pubblico. Quando, nel 1998, August dirige l'ennesima versione cinematografica del romanzo di Victor Hugo I miserabili, molti considerano ormai gli adattamenti letterari del regista eccessivamente pesanti e faticosi, con conseguente vendita di biglietti limitata e tiepida accoglienza della critica. In questo caso, August sembra intimidito dal testo letterario, anche se i suoi temi favoriti, giustizia e rispetto per tutti gli uomini, sono sempre presenti. Nel 1999 il regista si inoltra al di fuori della sua zona di comfort e dirige un episodio di Le avventure del giovane Indiana Jones. Due anni dopo torna, però, al genere di dramma umano che ha definito gli esordi della sua carriera, con A Song for Martin, racconto toccante dei tentativi coraggiosi di una coppia di anziani di preservare il loro rapporto dall'invadenza distruttiva dell'Alzheimer. Dopo quest'ottima prova, il regista torna a lavorare per la televisione, prima di riaffacciarsi sul grande schermo nel 2004 con L'ora della verità, storia di un ex avvocato che intrattiene relazioni epistolari con alcuni condannati a morte, per vendere i carteggi, e così incontra la detenuta Charlotte, ritenuta colpevole di infanticidio.
Dopo aver preso parte al film collettivo A ciascuno il suo cinema (2007) per celebrare i sessant'anni del Festival di Cannes, August dirige Il colore della libertà - Goodbye Bafana (2007), film ambientato nel 1968 in Sudafrica, dove una guardia addetta alla censura nel carcere speciale di Robben Island conosce Nelson Mandela, che intacca le sue convinzioni in favore dell'apartheid. Il regista continua, quindi, la sua carriera di illustratore di storie vere, senza particolari accensioni narrative, ma con onesta partecipazione. Nel 2011 August annuncia di avere aperto uno studio ad Hangzhou, in Cina, e di avere assunto il ruolo di art director per la società Tianpeng Media, con l'obiettivo di produrre film cinesi. Il regista ha anche accettato l'invito da parte del governo di Hangzhou a ricoprire la carica di consulente culturale per la città. Nel 2012 il cineasta abbandona le produzioni internazionali e ritorna in patria per dirigere la storia di Marie Kroyer, eletta donna più bella d'Europa. La sua vita apparentemente felice insieme al marito, noto pittore danese, e alla figlia, è sconvolta dal ricovero dell'uomo in un istituto psichiatrico e dall'attrazione che la donna, partita per le vacanze in cerca di pace, inizia a provare per il giovane compositore Hugo Alfvén. Nel 2013 il regista torna alle grandi coproduzioni con il thriller storico-filosofico di Treno di notte per Lisbona, con Jeremy Irons, Mélanie Laurent e Jack Huston. Adattamento del bestseller omonimo di Pascal Mercier, è la storia di un professore svizzero che conduce una vita monotona e solitaria. Dopo aver salvato una donna portoghese dal suicidio, per la prima volta si abbandona all'istinto: lascia il suo lavoro per andare a Lisbona e indagare sulla vita di uno scrittore che ha lottato contro il dittatore portoghese Antonio de Oliveira Salazar.

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Biografico, Drammatico - (USA - 2017), 115 min.
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