La vera storia del rapimento più lungo dell'anonima sequestri. Espandi ▽
9 dicembre 1994, Sardegna. Giuseppe Vinci, proprietario di una catena di supermercati a Macomer ed erede del business di famiglia, viene rapito: è l'inizio di un'odissea durata 310 giorni, il sequestro più lungo mai registrato nell'isola da parte dell'Anonima Sequestri. Durante il rapimento Vinci è ferito, ammanettato, incatenato, costretto a convivere con le pulci e ad indossare un cappuccio ogni volta che i rapitori entrano nel cubicolo e ad ascoltare pessima musica ad alto volume per non sentire i rumori intorno a lui.
Fuori, per 310 giorni, il padre e la moglie venezuelana Sharon lotteranno per riportare Giuseppe a casa: il padre, cercando di mettere insieme il denaro del riscatto mentre lo Stato impone il blocco sui suoi beni, Sharon organizzando marce e proteste che terranno accesi i riflettori dei mass media e coinvolgeranno la comunità sarda nella più grande mobilitazione popolare per fare terra bruciata attorno ai rapitori.
La denuncia verso quello "Stato assente" che si è limitato a congelare i fondi della famiglia Vinci per 310 giorni è esplicita, mentre è implicita la sottolineatura delle condizioni di povertà in cui vivono i rapinatori. E Storia di un riscatto non racconta la vendetta o il perdono, ma la capacità dell'arte di trasformare anche un'esperienza così dolorosa in una testimonianza di dignità e resistenza.