fabrizio friuli
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venerdì 23 giugno 2023
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gli amanti pericolosi
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Hercule Poirot incontra in Egitto un suo amico di nome Bouc e viene anche ingaggiato da una ricca coppia di conugi perché possa tenerli al sicuro o meglio, controllare una ex amica della sposa nonché la ex compagna di Simon Doyle che li osserva perché attende pazientemente che Simon torni ad essere suo. Hercule Poirot capisce che Simon e Linnet hanno deciso di trascorrere una vacanza indimenticabile in Egitto attraversando il fiume egiziano in crociera ( il loro viaggio indimenticabile è proprio il loro viaggio di nozze ) tuttavia, la ricca e seducente Linnet Ridgeway Doyle viene misteriosamente assassinata con un colpo di pistola che le ha perforato la tempia uccidendola istantaneamente.
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Hercule Poirot incontra in Egitto un suo amico di nome Bouc e viene anche ingaggiato da una ricca coppia di conugi perché possa tenerli al sicuro o meglio, controllare una ex amica della sposa nonché la ex compagna di Simon Doyle che li osserva perché attende pazientemente che Simon torni ad essere suo. Hercule Poirot capisce che Simon e Linnet hanno deciso di trascorrere una vacanza indimenticabile in Egitto attraversando il fiume egiziano in crociera ( il loro viaggio indimenticabile è proprio il loro viaggio di nozze ) tuttavia, la ricca e seducente Linnet Ridgeway Doyle viene misteriosamente assassinata con un colpo di pistola che le ha perforato la tempia uccidendola istantaneamente. In seguito al delitto, l' illustre investigatore Hercule Poirot deve risolvere questo nuovo caso prima che l' assassino ( o gli assassini ) uccidano altri passeggeri, ma nel corso dell' indagine, vengono assassinati altri due passeggeri ( tra cui l' amico di Poirot ).
Il film è basato su un ' opera letteraria di Agatha Cristie , ed è caratterizzato dalla regia e dalla presenza scenica dell' attore Kenneth Branagh ( colui che ha indossato la maschera del talentuoso e solitario investigatore Hercule Poirot ) non è certo un prodotto cinematografico di infima qualità, dato che le riprese dei paseggi e all' interno del faraonico albergo in Egitto sono state realizzate con una certa cura, gli attori scelti per lavorare sono stati tutti bravi, anche se Gal Gadot non ha avuto una considerevole presenza scenica come quella di Johnny Depp nel film precedente ( Assassinio sull' Orient Express ) quindi, non è lecito stabilire se lei come attrice sia valida oppure no, tuttavia, il suo personaggio ha ammesso apertamente che lei, essendo molto ricca, è diffidente nei confronti delle persone che la circondano ( e in un certo senso non è da biasimare ), la sceneggiatura del film è più che soddisfacente, ed è un film diretto agli amanti del genere giallo, anche se il film di Kenneth Branagh è il secondo film basato sul romanzo Poirot sul Nilo, e quindi, è possibile che altri preferiscano il film dell' anno 1978. Dopo aver interrogato i sospetti e aver scoperto altri due cadaveri , verso la fine del film , in seguito all' omicidio di Bouc ( amico e forse ammiratore di Hercule Poirot ) accade che l' investigatore fa entrare i sospettati all' interno di una grande sala del piroscafo a pale ed egli espone la verità davanti a tutti : Simon e Jacqueline hanno ucciso i tre passeggeri e lo stesso Simon è il responsabile della morte di Linnet, compiendo il femminicidio mentre Jacqueline ha assassinato altri due passeggeri , e il tutto termina con Jacqueline, nota anche come Jackie che compie il suo ultimo crimine, uccidendo Simon e ponendo fine alla sua esistenza sparando ad entrambi e i due amanti assassini muoiono insieme come Giulietta e Romeo ( anche se i protagonisti della tragedia di William Shakespeare non sono due assassini, ma due giovani innamorati i cui fati sono stati distrutti dalle loro famiglie ).
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giovanni_b_southern
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martedì 13 settembre 2022
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blockbuster che si può vedere
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Il film si lascia vedere. Nettamente. Operazione 'commerciale' benriuscita
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ysf
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sabato 21 maggio 2022
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un grande classico
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Aggiornamento del grande classico di Agatha Christie. Assolutamente da vedere. Il film rispetta bene il clima del racconto.
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felicity
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venerdì 13 maggio 2022
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elegante e monotono esercizio di stile
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Assassinio sul Nilo è solo una nuova escursione nelle tante identità di un cineasta che alterna film molto riusciti ad altri impeccabili su commissione fino a quelli visibilmente svogliati. Qui ci troviamo tra la seconda e la terza fascia. Branagh ci mette il mestiere ma nient’altro di più. Solo l’entrata in scena di Gal Gadot ha l’incanto Disney del suo ottimo Cenerentola. Resta però solo un’apparizione, se non un abbaglio.
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kyotrix
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domenica 17 aprile 2022
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guardabile, ma scontato
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Confezionato abbastanza bene, ma non cattura molta attenzione, un Poirot senza fascino. L'hanno reso troppo scontato, con troppe inquadrature ad aiutare ad intuire le cose. Fin dal primo ballo avevo intuito la cosa, a metà film ero convinto dei colpevoli e così è stato, colore rosso compreso. Dimenticabile.
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liberia
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mercoledì 6 aprile 2022
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il vero assassino è branagh!
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Seguendo la logica, adesso Branagh dovrebbe concentrarsi su "Assassino allo Specchio" terzo film (sempre tratto da Agatha Christie) pieno di star ad uscire negli anni ottanta, dopo gli eccellenti "Assassinio sull'Orient Express" del 1974, con una strepitosa Ingrid Bergman premiata dall'Oscar e "Assassinio sul Nilo" del 1978, con una leggendaria Bette Davis.
Ma se sul primo remake, alcune "leggerezze" potevano comunque farsi facilmente dimenticare, senza però mai lontanamente sfiorare il capostipite, l'opera di totale distruzione compiuta con questo fa gridare vendetta.
Giusto la piattaforma Disney poteva accettare un opera così satura di colori e di delitti da equipararla all'intero catalogo a disposizione.
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Seguendo la logica, adesso Branagh dovrebbe concentrarsi su "Assassino allo Specchio" terzo film (sempre tratto da Agatha Christie) pieno di star ad uscire negli anni ottanta, dopo gli eccellenti "Assassinio sull'Orient Express" del 1974, con una strepitosa Ingrid Bergman premiata dall'Oscar e "Assassinio sul Nilo" del 1978, con una leggendaria Bette Davis.
Ma se sul primo remake, alcune "leggerezze" potevano comunque farsi facilmente dimenticare, senza però mai lontanamente sfiorare il capostipite, l'opera di totale distruzione compiuta con questo fa gridare vendetta.
Giusto la piattaforma Disney poteva accettare un opera così satura di colori e di delitti da equipararla all'intero catalogo a disposizione.
Non cerco mai veridicità storica se rimango coinvolta ma che negli anni trenta ci si potesse accoppiare (con pose discinte e appecoronamenti vari) all'interno delle sale da ballo, divernta quanto meno stridente.
Per non parlare dell'intera sequenza in pre-finale alla rincorsa del "nano assassino", completamente rubata alla saga di Scream!
Attori eccelsi e come moderna regola impone di ogni nazionalità, calati però in un contesto, descritto sagacemente dal libro, che non poteva permetterne l'utilizzo, pena la totale non aderenza alla storia raccontata.
Purtroppo nei forni crematori durante la seconda guerra mondiale finirono gli ebrei, i dissidenti, gli omosessuali ed altre etnie, le camere non furono predisposte per Topolino, Pippo, Kermit e Rogger Rabbit!
Snaturare in questo modo l'opera della Christie (un giallo, ribadisco un giallo) priva la stessa opera delle basi sulle quali possibilmente siamo chiamati ad indagare.
Ed allungare il brodo digitale lo ha reso indigesto.
Magari, spero che queste operazioni inutili (una storia non invecchia, spremetevi le meningi piuttosto) possa favorire la riscoperta di classici intramontabili da acquistare in dvd.
Peccato.
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liberia
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lunedì 4 aprile 2022
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il vero assassino è branagh!
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Seguendo la logica, adesso Branagh dovrebbe concentrarsi su "Assassino allo Specchio" terzo film (sempre tratto da Agatha Christie) pieno di star ad uscire negli anni ottanta, dopo gli eccellenti "Assassinio sull'Orient Express" del 1974, con una strepitosa Ingrid Bergman premiata dall'Oscar e "Assassinio sul Nilo" del 1978, con una leggendaria Bette Davis.
Ma se sul primo remake, alcune "leggerezze" potevano comunque farsi facilmente dimenticare, senza però mai lontanamente sfiorare il capostipite, l'opera di totale distruzione compiuta con questo fa gridare vendetta.
Giusto la piattaforma Disney poteva accettare un opera così satura di colori e di delitti da equipararla all'intero catalogo a disposizione.
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Seguendo la logica, adesso Branagh dovrebbe concentrarsi su "Assassino allo Specchio" terzo film (sempre tratto da Agatha Christie) pieno di star ad uscire negli anni ottanta, dopo gli eccellenti "Assassinio sull'Orient Express" del 1974, con una strepitosa Ingrid Bergman premiata dall'Oscar e "Assassinio sul Nilo" del 1978, con una leggendaria Bette Davis.
Ma se sul primo remake, alcune "leggerezze" potevano comunque farsi facilmente dimenticare, senza però mai lontanamente sfiorare il capostipite, l'opera di totale distruzione compiuta con questo fa gridare vendetta.
Giusto la piattaforma Disney poteva accettare un opera così satura di colori e di delitti da equipararla all'intero catalogo a disposizione.
Non cerco mai veridicità storica se rimango coinvolta ma che negli anni trenta ci si potesse accoppiare (con pose discinte e appecoronamenti vari) all'interno delle sale da ballo, divernta quanto meno stridente.
Per non parlare dell'intera sequenza in pre-finale alla rincorsa del "nano assassino", completamente rubata alla saga di Scream!
Attori eccelsi e come moderna regola impone di ogni nazionalità, calati però in un contesto, descritto sagacemente dal libro, che non poteva permetterne l'utilizzo, pena la totale non aderenza alla storia raccontata.
Purtroppo nei forni crematori durante la seconda guerra mondiale finirono gli ebrei, i dissidenti, gli omosessuali ed altre etnie, le camere non furono predisposte per Topolino, Pippo, Kermit e Rogger Rabbit!
Snaturare in questo modo l'opera della Christie (un giallo, ribadisco un giallo) priva la stessa opera delle basi sulle quali possibilmente siamo chiamati ad indagare.
Ed allungare il brodo digitale lo ha reso indigesto.
Magari, spero che queste operazioni inutili (una storia non invecchia, spremetevi le meningi piuttosto) possa favorire la riscoperta di classici intramontabili da acquistare in dvd.
Peccato.
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rosmersholm
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mercoledì 9 marzo 2022
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inutile
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Messinscena eccessiva, disinvolta e caciarona. Come una torta comprata al supermercato, troppo dolce, troppa panna e guarnizioni e alla fine, inutile e stucchevole.
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umberto
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mercoledì 23 febbraio 2022
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branagh azzecca anche la seconda
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ASSASSINIO SUL NILO... Seconda tappa del cammino intrapreso da Branagh sulle opere di Agatha Christie, che viene a 5 anni di distanza dalla prima vicenda ambientata sull'Orient Express. Molti i punti in comune col predecessore come ad esempio il cast stallare ed azzeccato chiamato a mettere in scena una storia avvincente con molti colpi di scena in mezzo a delle ambientazioni che dire meravigliose vorrebbe dire sminuirle. Punto di forza della pellicola infatti sono fotografia e scenografia che, soprattutto nelle albe e nei tramonti, incantano lo spettatore. Finale che mi ha lasciato un po' spiazzato, ma è quel neo che su una bella donna ci sta comunque bene.
Voto: 9+
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loland10
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martedì 22 febbraio 2022
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poirot ego.digitale
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“Assassinio sul Nilo” (Death on the Nile, 2022) è l’undicesimo lungometraggio del regista-attore-produttore di Belfast, Kenneth Branagh.
Hercule e Kenneth, Poirot e Branagh, Agatha e William, Christie e Shakespeare, il classico e la sceneggiatura, il risvolto e il d’antan. Tutto in miscela oscura misto di gioco e di sguardo con i baffi sempre statuari. E’ pur vero che ci sono delle spiegazioni ma il ‘mito’ non si trasforma al proprio piacimento (senza guardarlo da lontano).
Le cellule grigie (di cotanto infimo discernimento) e le furbizie attoriali (di bravura infima spuria).
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“Assassinio sul Nilo” (Death on the Nile, 2022) è l’undicesimo lungometraggio del regista-attore-produttore di Belfast, Kenneth Branagh.
Hercule e Kenneth, Poirot e Branagh, Agatha e William, Christie e Shakespeare, il classico e la sceneggiatura, il risvolto e il d’antan. Tutto in miscela oscura misto di gioco e di sguardo con i baffi sempre statuari. E’ pur vero che ci sono delle spiegazioni ma il ‘mito’ non si trasforma al proprio piacimento (senza guardarlo da lontano).
Le cellule grigie (di cotanto infimo discernimento) e le furbizie attoriali (di bravura infima spuria).
Quando il romanzo e l’ingranaggio della scrittrice Agatha Christie sono soverchiate e abbandonate all’uso personale per un film troppo egocentrico, la matassa meta-filodrammatica e sentimentale si perde in mille rivolo inutili e non per nulla giusti all’uomo.
Il film di Branagh rimane imperfetto è perfetto era metà e il famoso macigno che cade e non colpisce i sfiora gli innamorati colpisce pesantemente lo spettatore amante...del cinema e del grande schermo.Una frivola lesione di classicismo che si perde in inquadrature sotto acque di ancore e predatori, con ospiti inattesi che salutano e si adagiano ad uno spettacolo.....pubblicitario mente un ‘coccodrillo’ del Nilo azzanna e prende su di se un volatile qualsiasi. Il rettile ci riesce benissimo (e non piange) noi (spettatori non colpevoli) prendiamo il film e piangiamo dalla disperazione, per gli alti propositi, mal posti e contorti.
E Hercule Poirot diventa un alto-pretesto per raccontarvi, sei allo stesso Branagh il piacere di recitare ma non certo il mondo giallo vero della scrittrice incorse
Il ‘franchising’ di Branagh è puramente teatrale, aumenta, carica, si volumizza, si ritirare accosta la sua bravura (su quella non ci sono dubbi) deviando, sbuffando, sbeffeggiando e istigando il Poirot della scrittrice in un suo piacere personale.
Non c’è che dire, il trucco si vede 8° quasi) e l’incipit (girato benissimo in ‘stile’ copia) aggiunge poco al carisma ma distoglie lo spettatore al mito dell’investigatore belga. E le cellule grigie si arrovellano in una sceneggiatura simmetrica (inizio e fine) dando la sensazione di una convulsa messa in scena sui vari delitti che arrivano quasi insieme e (fin) troppo tardi per la spiegazione (dal fuori ‘traghetto’ per entrare nel ‘salone’ set personale. Il Nilo diventa oscuro e gli interrogatori nebbiosi e filtrati da luci lunari da incubo più che da ‘eccellenza cine’. Il noir e il grigio (interiore) si confrontano e si specchiano (mentre ll ‘baffuto’ ricostruisce per chi non avesse le idee chiare. E il doppio suicido suggella (dal set spettrale) la coppia (romantica) persuasiva di un film che si perde tra acque oscure, luci fluorescenti e sangue in discesa.
Si passa dal ‘plot-spot’ delle piramidi e del battello ad un chiuso carcerario di camere e ritrovi per cibarie varie.
Ecco che l’eccessivo cambio investigativo e aggiunte personali (di sceneggiatura) non soddisfano in toto, oltre la scrittura originaria che pur sempre rimane il vero inizio (unico inizio) per un film del (e di) genere. Il paragone con il film del 1978 (di John Guillermin) rimane impietoso da questo punto di vista. E il mestierante regista londinese non fa brutta figura di fronte al ‘direttore’ Branagh (che crede troppo nelle sue possibilità omnia di tutto). Il cast soprattutto (del film del ’78) rimane una spanna sopra: Peter Ustinov,David Niven,Mia Farrow,Bette Davis,Angela Lansbury,Maggie Smith e via discorrendo.
A tal proposito il miglior (unico) Poirot cinematografico rimane Albert Finney (nel film di Sidney Lumet ‘Assassinio sull'Orient Express’ del 1974), mentre quello televisivo (nelle serie ‘Poirot) di settanta episodi) è stato dell’attore londinese David Suchet (parere personale).
Il cast si compiace della bravura attorno al Poirot girovago (piroscafo Karnak, ospite) con eccessi romantici e ‘souvenir’ di coppia che osano tra i ‘misteri’ dell’antico Egitto. Sfinge e percorsi di amanti.E l’uso digitalizzato fa il resto. Cosa non fare per rendere ‘bello’ il tutto.
Regia adombrata al mistero e oscura sotto i baffi del suo personaggio.
Voto: 5/10 (**½) -cinema new.noir-
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