giovanni
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venerdì 26 aprile 2024
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metropolis?
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Ottima recensione, ma è Gotham che viene accostata a New York, non Metropolis!
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sandro64
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giovedì 27 ottobre 2022
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riflessi sul vetro
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Se anche la qualità artistica e l'originalità non siano a livelli eccelsi è sbagliato giudicare un film solo perchè il regista va a pescare dei dejà vù, e quando si parte prevenuti se ne perde l'assoluta godibilità. Malgrado non manchi qualche banalità che poteva essere risparmiata questo titolo mi ha tenuto incollato al divano fino alla fine senza cali di tensione e il finale è la classica sorpresa che non ti aspetti, sicuramente valido
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sandro64
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martedì 25 ottobre 2022
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riflessi sul vetro
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Se anche la qualità artistica e l'originalità non siano a livelli eccelsi è sbagliato giudicare un film solo perchè il regista va a pescare dei dejà vù, e quando si parte prevenuti se ne perde l'assoluta godibilità. Malgrado non manchi qualche banalità che poteva essere risparmiata questo titolo mi ha tenuto incollato al divano fino alla fine senza cali di tensione e il finale è la classica sorpresa che non ti aspetti, sicuramente valido
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martedì 9 novembre 2021
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mr.
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martedì 9 novembre 2021
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mr.
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no_data
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martedì 24 agosto 2021
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stanco e prevedibile, non fa onore al regista.
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Chi ha scritto che qui non si trova lo Shyamalan di "E venne un giorno", tra l'altro profetico per quanto riguarda la pandemia, ha proprio ragione: necessitato dal completare la trilogia dopo "Unbreakable" e "Split", il regista ci presenta un "pastiche" ambientato per lo piu' in una clinica psichiatrica di Philadelphia dove naturalmente viene ricoverato il protagonista di "Split", il criminale dalle mille personalita' tra cui quella paranormale della "Bestia", derivante ancora dal "Dr. Jekyll" di Stevenson, interpretato sempre da Mc Avoy qui autentico "mattatore" dagli impressionanti primi piani che evidenziano la sua trasformazione mostruosa.
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Chi ha scritto che qui non si trova lo Shyamalan di "E venne un giorno", tra l'altro profetico per quanto riguarda la pandemia, ha proprio ragione: necessitato dal completare la trilogia dopo "Unbreakable" e "Split", il regista ci presenta un "pastiche" ambientato per lo piu' in una clinica psichiatrica di Philadelphia dove naturalmente viene ricoverato il protagonista di "Split", il criminale dalle mille personalita' tra cui quella paranormale della "Bestia", derivante ancora dal "Dr. Jekyll" di Stevenson, interpretato sempre da Mc Avoy qui autentico "mattatore" dagli impressionanti primi piani che evidenziano la sua trasformazione mostruosa. Semplicistica anche la spiegazione sociologica, che conduce alle mitomanie legate ai fumetti sui "supereroi". Invecchiati sia Willis sia Jackson, lontanissimo dall'interpretazione del "vicino di casa" in "La terrazza sul lago" di Labute, davvero indimenticabile.
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mrpandemonio
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domenica 11 luglio 2021
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inutili frammenti di glass
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Glass è la conclusione di una trilogia iniziata da Unbreakable Il predestinato e proseguire con Split. Entrambi, avevano dei difetti, ma erano molto belli, assai intriganti. Questo, non dico che non ci prova, ma, prima di addentrarmi oltre, parlo dei pregi. Diverte; infatti ho riso come un matto con i tre personaggi interpretati da Bruce Willis, Samuel L. Jackson e James McAvoy. Quest'ultimo è il più riusciuto dei tre perché mi ha sempre sorpreso e divertito. Anche la regia di Shyamalan è ottima con ottimi primi piani e con delle belle sequenze. L'idea di partenza suggerisce ottimi sviluppi. Qualche colpo di scena non è niente male.
Il finale distrugge il film tanto che i difetti che ha, lo fanno crollare del tutto rendendo questa conclusione inutile, ridicola, molto stupida e con dei controsensi terribili.
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Glass è la conclusione di una trilogia iniziata da Unbreakable Il predestinato e proseguire con Split. Entrambi, avevano dei difetti, ma erano molto belli, assai intriganti. Questo, non dico che non ci prova, ma, prima di addentrarmi oltre, parlo dei pregi. Diverte; infatti ho riso come un matto con i tre personaggi interpretati da Bruce Willis, Samuel L. Jackson e James McAvoy. Quest'ultimo è il più riusciuto dei tre perché mi ha sempre sorpreso e divertito. Anche la regia di Shyamalan è ottima con ottimi primi piani e con delle belle sequenze. L'idea di partenza suggerisce ottimi sviluppi. Qualche colpo di scena non è niente male.
Il finale distrugge il film tanto che i difetti che ha, lo fanno crollare del tutto rendendo questa conclusione inutile, ridicola, molto stupida e con dei controsensi terribili.
Il ritmo è lentissimo solo per allungare il film di due ore che sotto sotto non servono. Il film dovrebbe parlare di educazione, ma la verità lo porta fuori strada perché i dialoghi sembrano ben orchestrati. Se all'inizio lo pensavo, ma appena ho finito la visione, ho pensato che non hanno senso di esistere. Inoltre questa illusione del grande, crea solo dubbi per far capire che il budget era inesistente. L'idea viene completata rovinata perché non hanno saputo sfruttarla a fondo. David Dunn a momenti è un personaggio secondario. La teoria del buono/cattivo è non stata studiata per niente buttando del negativo in quella filosofia degna di nota.
Il ruolo della dottoressa Ellie Staple è semplicemente terribile perché non è neanche quella buona con un po' di acidità o cose simili, ma psicopatica e basta. Non c'è nemmeno una scena che si possa farla recuperare. I piani sembrano buttati a caso senza criterio. Mi sa che il finale è uno dei peggiori che abbia mai visto. Sì, è vero che Shyamalan ha fatto delle scene atroci, ma questa la batte tutte.
E il colpo di scena finale non è degno di esserlo.
Insomma, una conclusione che rovina l'intera trilogia.
Attenzione SPOILER!
Ho apprezzato la lotta iniziale tra David e la bestia. Vengono catturati dalla polizia. Potevo capire Kevin, ma perché David? Stava solo combattendo. Ho detto: ok.
La Staple dice che David ha commesso una marea di reati compresa la ragazza ferita. Perché? E perché tutti lo vorrebbero processare?
3 giorni per far capire alla nazione che loro non hanno i poteri, ma cos'è?
E il trio subisce delle torture tipo l'acqua a David che in una scena non si capisce perché succede. I dialoghi sembravano ben studiati, ma quando si viene a sapere che la Saple fa parte di una società segreta, allora le accuse, le presunte prove e le altre stupidaggini che si inventano perdono di significato. Questa società che agisce per il bene, decide di sparare a Kevin per di più con una persona accanto, piuttosto quando era la bestia. E fa annegare David in una buca piena d'acqua. Che scena vergognosa e intollerabile. Per questo dico che se dovrebbe agire per il bene, non fa queste cose vergognose.
Glass è Elijah Prince ovvero Samuel L. Jackson e dico wow. Lo scambio di battute con Kevin e le altre personalità mi piace. Aveva un piano interessante quello di arrivare a due torri e fare casino.
Peccato che non escano nemmeno dal parcheggio della struttura. L'azione finale è ridicola perché non succede quasi niente di emozionante. Secondo me, il grattacielo era un buon modo per concludere la storia, ma si doveva presentare l'illusione a fare la guastafeste. Insomma, poteva diventare una sequenza finale di grande impatto, ma siccome era troppo costosa, beh si sono dovuto arrangiare. Beh, allora, il film non doveva farmi credere al piano perché mi ha deluso. E il piano di Glass era quella di diffondere, con l'aiuto dei tre personaggi legati al trio, i video che quelli con i superpoteri esistono. Ma è brutto lo stesso. Non risolve più di tanto.
Alla fine, questo film è inutile. Erano stati costruiti bene il trio. E uno doveva farmeli chiudere in quella maniera così stupida? No, non l'accetto.
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mr.rizzus
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giovedì 4 marzo 2021
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capolavoro
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wathan
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venerdì 25 settembre 2020
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i martiri super eroi hanno vinto?
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Glass l'ultimo capitolo della trilogia omnia analizza definitivamente, in modo singolare, il concetto stesso del significato "supereroe" chiudendo così il cerchio in maniera molto ellittica ma anche nebulosa.
Se da un lato il thriller del regista statunitense M. Night Shyamalan conserva una certa originalità, dall'altro non posso negare di aver riscontrato diverse banalità che un po' mi hanno lasciato perplesso. In primis il "dark side" si rivolge, oscura quasi completamente la performance di recitazione (non per mancanza di talento), del bravo James McAvov che nel film precedente (Split) avevo adorato. L'attore principale interpreta le sembianze di uno psicopatico Killer delle multiple personalità, 24 se non sbaglio, che in Split erano ben equilibrate e inutilmente meno verbose, in Glass invece assumono un carattere alle volte più demenziale che altro.
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Glass l'ultimo capitolo della trilogia omnia analizza definitivamente, in modo singolare, il concetto stesso del significato "supereroe" chiudendo così il cerchio in maniera molto ellittica ma anche nebulosa.
Se da un lato il thriller del regista statunitense M. Night Shyamalan conserva una certa originalità, dall'altro non posso negare di aver riscontrato diverse banalità che un po' mi hanno lasciato perplesso. In primis il "dark side" si rivolge, oscura quasi completamente la performance di recitazione (non per mancanza di talento), del bravo James McAvov che nel film precedente (Split) avevo adorato. L'attore principale interpreta le sembianze di uno psicopatico Killer delle multiple personalità, 24 se non sbaglio, che in Split erano ben equilibrate e inutilmente meno verbose, in Glass invece assumono un carattere alle volte più demenziale che altro.
Per compensare non ci resta che ammirare l'ottima prova di forza del vedovo vegliardo David Dunn (Bruce Willis), dotato del suo sesto senso unico sempre al servizio dei più deboli. Quando le ragazze prese in ostaggio da Kevin Wendell Crumb, una delle tante personalità del Killer, vengono liberate proprio al cospetto della "bestia" inevitabile sarà lo scontro fra i due, e successivamente la cattura ben studiata ed organizzata da parte di una pseudo setta massonica, impegnata da tempo immemore nell'eliminazione dalla faccia della terra di certi individui particolarmente nocivi alla società secondo il loro credo supremo. I due cattivoni verranno internati separatamente in una specie di ospedale psichiatrico per curarli dalle patologie, poco dopo farà la sua comparsa anche il personaggio più furbo e abbietto già visto nel primo capitolo (Umbreakable).
Shyamalan è di sicuro un regista "romantico" e in questo non ci vede niente di male, tuttavia alle volte non riesco a cogliere il messaggio chiave del suo modo di vedere anticonformista del tutto particolare. I tre "martiri" in conclusione a cosa sono serviti? Per dimostrarci che nella vita dobbiamo comportarci da supereroi, per superare i tanti ostacoli che essa ci offre? La società moderna in cui viviamo rinnega gategoricamente uomini dalle potenzialità sovraumane e questo è un male? I supereroi non esistono? Beh si poteva fare di meglio, d'altronde però solo Shyamalan sa osaretanto...se ne fotte... Questo per me è già una nota di gran merito che gioca a suo favore per questo i suoi film non di rado vengono ridicolizzati da critica e pubblico. Nonostante tutto il cinema di M. Night merita di essere visto così semplice ed emozionale ma al tempo stesso difficile dadecifrare. I registi Hollywoodiani di questo "stampo" sono sempre più rari, per questo nel bene o nel male sono sempre interessato ad un suo nuovo lavoro. Spero che il prossimo film possa piacermi di più, perchè Glass resta distanziato anni luce dalle sue migliori produzioni. Peccato sarà per un'altra volta.
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sabato 22 giugno 2019
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a me è piaciuto il finale
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Il finale , secondo me può essere interpretato anche come speranza che un giorno l'umanità "normale" accetti anche certe diversità sociali ad oggi non del tutto comprese , se non addirittura emarginate o quasi .
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