Avengers: Endgame |
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Un film di Joe Russo, Anthony Russo.
Con Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth.
continua»
Titolo originale Avengers: Endgame.
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 182 min.
- USA 2019.
- Walt Disney
uscita mercoledì 24 aprile 2019.
MYMONETRO
Avengers: Endgame ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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considerazioni sul povero THOR
di Stefano FranzoniFeedback: |
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martedì 30 aprile 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ci siamo: pochi minuti a Endgame. Hype pazzesco. Di fianco la mia fidanzata pregusta (ahimè) i muscoli del buon Thor (unica ragione per accompagnarmi). Fila dietro: un bambino sfoggia una t-shirt rossa con il martello del Dio del Tuono. Da lettore Marvel in realtà non avevo mai avuto particolare affetto per Thor. Eppure, a partire da quel gigione esordio del 2011, il citato era divenuto, negli anni, il personaggio MCU che mi GASAVA di più, nonché quello a cui 5 registi diversi avevano finito per donare lo sviluppo più entusiasmante. Ragioniamo: Tony cambia casa, cambia armature, macchine, problemi esistenziali e cattivone di turno ma fondamentalmente rimane lo stesso genio anticonformista dalla battuta pronta con Pepper al suo fianco. Cap è Cap, talmente retto nell'agire quanto nel pensare che, diciamolo, non è che sia particolarmente esplorato dal punto di vista psicologico in nessun film. Arriviamo a Thor: quanta strada dalla prima aulica avventura bon ton fino al dissacrante Ragnarok! Dopo QUATTRO film, mamma Marvel e Taika Waititi riscrivono il personaggio. Via il linguaggio aulico, via il mitologico capello elfico, via il mitico Mjolnir, distrutto dalla sorella malefica. Thor cade. Ahi ahi. Non ha più un Regno (sottrattogli) non può più appellarsi al divino influsso del divino padre, e nemmeno alla runica arma. Dunque, spogliato dell'epica, si domanda: <<ma io ora chi sono senza più il mito che mi circonda?>> E tuttavia riesce a trovare qualcosa dentro di se, una scintilla, gli attributi, ed avanza ad uno stato nuovo di consapevolezza (e poteri). Comprende che in effetti non è un Dio dei martelli, ma il Dio del Tuono e, OSSIGNORE, come tuona! Comunque questo inizialmente borioso “figlio di” perde: 1 madre, 2 padre, 3 fidanzata 4 martello 5 amici di una vita 6 sorellona inculenta 7 pianeta di cui doveva essere Re 8 pure un occhio Purtroppo con lui la vita (e la sceneggiatura) continuano, ciononostante, ad essere inclementi. Evidentemente a casa Marvel avevano capito che la nuova versione tragica da mitologia greca (più che norrena) funzionava meglio della vecchia aulica e fumettosa. Perciò nel magnifico Infinity War alla lista si aggiugono 9 l'amicone Heimdall 10 Il fratello Loki 11 il resto degli asgardiani, roba che se perdeva pure le chiavi del motorino faceva tombola. Quindi i Russo Borthers bilanciano il karma e gli affidano un bella missione in solitario (con Rocket e Groot) per forgiare questa armona devastante e WOOOO, che Thor nel finale di Infinity War!!!!! Roba che quando Thanos scompare, tra le mille domande che per una anno ci rimangono in testa, una certezza l'abbiamo:quando Thor rivedrà Thanos, ora che ha questa Stormbreaker (che a momenti lo ammazza con un colpo)....sarà epico a dir poco!!! Passa un anno e ci siamo: ENDGAME! Dopo 15 min neanche l'incontro! E invece, al Titano, Thor neanche lascia il tempo di spiegarsi che gli mozza la testa. Oooooooochei…….. E poi? Da qui .....l'INCONCEPIBILE. Diventa un imbolsito ubriacone coeniano, un panzone esaurito. Beve, sragiona, rutta, è zoticone e volgare. Nell’impossibilità di far tornare indietro il tempo, dopo la dipartita di Thanos per sua mano, è crollato. Più di tutti gli altri. “Perché ha perso più di tutti e perché più di tutti si sente colpevole” ho letto in diverse interviste. Vero che forse era l’unico con le possibilità di uccidere Thanos e non c’è riuscito (voi lo biasimate? Io no, ha fatto più di tutti gli altri messi assieme con quel colpo al petto!), vero anche che ha perso un po’ tutto. Ma a ben guardare, dopo la decimazione, non è che neanche il mondo se la cavi bene. E a buon senso, tutto sommato, mentre chi più chi meno, tutti vanno avanti, fa stridere che a rimanere emotivamente sconvolto più di tutti gli altri sia proprio una divinità ultraterrena di oltre mille anni. Dai. Suvvia. Che poi diciamocelo: non è Antonioni, Bergman o Fellini, è la Marvel. Intrattenimento. Si chiamano Supereroi, volano, sparano onde energetiche dalle dita e hanno lo scopo di sbancare i botteghini e fare felici i fan. E io so che la Marvel non deluderà quel piccolo bambino con la maglia di Thor e che prima della fine del film vedrà il suo beniamino affumicare il sedere ai nemici! Che poi in effetti questa versione di un Thor più Hungry che Mighty, potrebbe solamente essere il preludio ad un colpo di scena che potrebbe far saltare sulla poltrona migliaia di ragazze urlanti e nel giro di un mese vendere milioni di magliette, pupazzetti e gadget del redivivo e incazzato Dio del Tuono! E invece no. Arriviamo così fino a fine film. Endgame before the endgame per lo Zio del Tuono. Che tutto sommato se da Ragnarok avevo apprezzato questo nuovo taglio autoironico e comico a questo punto i Russo Brothers hanno talmente tirato che la corda si è spezzata… e io quasi quasi inizio un po’ ad avere nostalgia addirittura per Kenneth Branagh. Oddio, non avrei mai pensato di dire una cosa simile. La battaglia finale, culmine di un climax ascendente di 11 anni, rimette in scena tutti in una epica scena auto celebrativa e fa davvero male vedere Tony e Cap in grande spolvero (il secondo addirittura usa Mjolnir, anzi addirittura proprio spara fulmini!) mentre ogni fan di Thor assiste al compimento della sua smitizzazione, mentre le prende goffamente da Thanos, non vola manco più e i fulmini boh, i fulmini ormai li usa più Cap. Insomma il Dio del Tuono non c’è più. Al massimo un Dio dei Martelli. Che dolore. E proprio nel momento in cui i fan lo attendevano di più. Quello che ci era stato descritto un po’ come il più forte degli eroi, ora pare proprio il più inutile, MA PERCHE’ ? Io proprio non riesco a farmene una ragione. Metterlo da parte per celebrare la "dipartita" cinematografica di Ironman e Cap ci sta tutta. Diamo più importanza a loro, perché ci lasceranno, ammesso che poi Thor, come viene poi suggerito, rimanga davvero nell'MCU, al di là di un ruolo più o meno centrale (a questo punto due o tre dubbi vengono a tutti) ne I Guardiani della Galassia 3. MA C’ERA PROPRIO BISOGNO DI SVILIRLO FINO IN FONDO? L'epicità c'era comunque, il sacrificio per portare a casa la "partita" c'era comunque, per passarne tante ne aveva passate tante. Non era forse più rispettoso per un personaggio che di milioni ne ha fatti guadagnare tanti tanti e che ha tanti tanti fan nel mondo, tenere più corto questo gioco all’imbolsimento e ridargli dignità, almeno nel finale, riportandolo in una delle vesti cui la stessa Marvel ci aveva abituati riuscendo (e bene) a farcelo amare? Perché si, Thor potrà anche tornare, ma ricordiamo comunque che con questo Endgame eravamo in cima alla vetta, al culmine di 22 film Marvel, alla fine della fine. Perché proprio in questo momento azzoppare la figura del buon Thor figo e performante, che fino ad allora aveva portato sulle spalle buona parte dei nodi salienti dei film Marvel? Perchè, Marvel? Fine film. Mi alzo, un po’ perplesso. La mia fidanzata guarda in basso, cercando la borsa, non sembra esaltata e mi dice, senza sorridere <<che triste Thor così>> lei che prima di ogni film Marvel mi chiedeva: <<C’è anche Thor? Sennò non mi interessa>> e chissà quante come lei. AH già. Mi volto per cercare il bimbo dietro di me, quello con la maglietta di Thor, voglio vedere la sua espressione. Non c’è più. Se ne è già andato. E forse è meglio così.
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