Bellingcat

Film 2018 | Documentario 88 min.

Regia di Hans Pool. Un film Da vedere 2018 con Eliot Higgins, Claire Wardle, Aric Toler, Timmi Allen, Veli-Pekka Kivimäki. Cast completo Titolo originale: Bellingcat: Truth in a Post-Truth World. Genere Documentario - Paesi Bassi, 2018, durata 88 minuti. - MYmonetro 3,27 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 28 ottobre 2019

Un'indagine sul giornalismo all'epoca delle fake news.

Consigliato sì!
3,27/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,04
CONSIGLIATO SÌ
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Un quadro puntuale dello stato dell'informazione in grado di porre domande non più rimandabili .
Recensione di Raffaella Giancristofaro
lunedì 28 ottobre 2019
Recensione di Raffaella Giancristofaro
lunedì 28 ottobre 2019

17 luglio 2014: un aereo della Malaysia Airlines 17, colpito da un razzo, precipita in Ucraina facendo 298 vittime. Il governo russo accusa dell'azione l'esercito ucraino ma col passare del tempo emergono le prove che l'operazione è stata compiuta dalla 53ma brigata dell'esercito russo di stanza in Ucraina. A dare una svolta decisiva all'indagine è un gruppo di non giornalisti, ma esperti in nuove tecnologie, social media e web, raccoltisi spontaneamente attorno a Eliot Higgins e a Bellingcat, il sito da lui fondato nel 2014. Trentasei anni, inglese di Leicester, impiegato in cassa integrazione e appassionato da sempre di controinformazione e cultura digitale, Higgins definisce Bellingcat (da "belling the cat", mettere il campanello al gatto detto dai topi, metafora per l'atto di disinnescare una minaccia) un esempio di "open source journalism", o giornalismo partecipativo, che possa insegnare ad altri privati cittadini, a opera di quelli che già aderiscono, senza ricevere compenso e ciascuno secondo le proprie competenze, come orientarsi nel flusso di dati e immagini e fare le verifiche necessarie alla comprensione dei fatti, smentire fake news e alterazioni di immagini satellitari, tra le altre.

Oltre al caso del MH17, lo staff si interessa anche dell'avvelenamento dell'ex ufficiale russo Sergei Skripal e della figlia Yulia, avvenuto tramite agenti russi nel 2018 a Salisbury, e del caso di Mahmoud al-Werfalli, accusato di esecuzioni a Bengasi e ricercato dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia, che si può considerare un altro personaggio della storia insieme al JIT, team investigativo internazionale che coordina gli investigatori di Australia, Belgio, Malesia, Olanda e Ucraina sull'inchiesta del MH17. Il metodo è quello del giornalismo classico, cambiano solo gli strumenti.

Il quadro del film è di continuo "invaso", come il display di uno smartphone, con tanto di notifiche sonore, dai messaggi che, tramite un social i collaboratori della rete Bellingcat si scambiano per aggiornarsi sui loro spostamenti fisici e sui progressi delle indagini.

Allo stesso modo si moltiplicano nel lavoro quotidiano del team di Bellingcat gli strumenti grafici o di geolocalizzazione, calcolo e di analisi dei dati visuali. L'ingresso nella scena dell'informazione di nuovi attori come il team di Higgins ha rimesso in discussione tutto il sistema, sempre più sotto attacco, e da più parti.

Bellingcat ospita voci autorevoli e specialistiche: quelle di Jay Rosen, professore di giornalismo alla New York University, e di Claire Wardle, esperta di comunicazione e confortatrice di First Draft, progetto di giornalismo digitale collaborativo. A ribadire concetti ormai acclarati, non più solo agli addetti ai lavori: i giornali tradizionali sono in crisi, i giornalisti spesso si limitano a riprendere le agenzie senza darsi il tempo di verificare le notizie e soprattutto non sono formati a utilizzare gli stessi strumenti dello staff del film, le tecniche di manipolazione dell'immagine rendono spesso difficile anche ai più accorti un'immagine originale da una ricreata digitalmente.

Con didascalie da film di spionaggio, ritmo stringato e una notevole capacità di raccontare, umanizzandoli, dei "nerd da tastiera" che si rivelano decisivi in indagini di portata internazionale, Bellingcat coglie e rilancia molti nodi cruciali e problematici dell'informazione del terzo millennio: la trasparenza delle fonti e del processo, la disponibilità online di un materiale potenzialmente infinito (e la questione non secondaria della sua conservazione), l'impatto di ciò sulla privacy, la complementarietà, ancora tutta da scoprire, tra tale patrimonio e i metodi investigativi e giudiziari "tradizionali", l'urgenza di un'educazione digitale.

E prima di tutto, la necessità di un giornalismo trasparente, a difesa del sistema democratico, a partire dalla sicurezza personale e dalla tutela legale di chi - professionista o meno dell'informazione - divulga notizie di impatto rilevante e può diventare bersaglio o oggetto di ricatto. In tempi di manipolazione e disinformazione sempre più pilotate a destabilizzare e confondere l'opinione pubblica, Bellingcat pone domande non più rimandabili.

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lunedì 28 ottobre 2019
Raffaella Giancristofaro

Un'indagine sul giornalismo che pone domande non più rimandabili. Presentato alla rassegna Mondovisioni.  Vai all'articolo »

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