Titolo originale | Demonios tus ojos |
Titolo internazionale | Sister of Mine |
Anno | 2017 |
Genere | Thriller |
Produzione | Spagna, Colombia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Pedro Aguilera |
Attori | Tomás Baleztena, Ivana Baquero, Natalia Bilbao, Javier Cañas, Nicolás Coronado Christopher Downs, Elisabet Gelabert, Susana Gil, Lucía Guerrero, John Hopewell, Julio Perillán, Andreas Muñoz, Juan Pablo Shuk, Claudia García, Mairen Muñoz, Mirielis Cejas Gonzales, Isabel Moiño. |
MYmonetro | 2,83 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 26 giugno 2017
Un film sulla perdita dell'innocenza e la purezza.
CONSIGLIATO SÌ
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Oliver è un regista che sta pensando a un film sulla perdita dell'innocenza. Un giorno, mentre guarda un sito di video pornografici vede ripresa in un rapporto la sorellastra Aurora (hanno il padre in comune). Decide di andarla a trovare dopo una lunga assenza e riesce a piazzarle una telecamera nella stanza in modo da poterla spiare sia quando è da sola sia quando incontra il suo ragazzo. In una serata in cui hanno fatto uso di cocaina e alcol i due si baciano. Sembrerebbe essere solo un episodio causato dal cedimento dei freni inibitori ma non è così.
Pedro Aguilera al suo terzo lungometraggio convince solo a metà. Nella prima parte infatti costruisce sin dalla sequenza iniziale a bordo del treno, un clima di attesa giocato sull'inquietudine degli sguardi solo parzialmente temperata dal controllo della parola.
Prosegue così muovendosi sul piano del voyeurismo indagatore che si trasforma in desiderio incontrollato scrutando il suo protagonista mentre spia la sorella. Un videoproiettore e una parete bianca diventano lo schermo di quella che si sta trasformando in un'ossessione incestuosa. I problemi nascono dopo la scoperta da parte di Aurora della telecamera nascosta. Se, in una prima fase, il gioco sembra diventare ancor più intrigante grazie anche agli stacchi netti che separano le sequenze, progressivamente la sceneggiatura (che denuncia il fatto di mancare anche di una lettura al femminile della vicenda) accumula una serie di colpi di scena che trasformano un'interessante indagine su una manifestazione della sessualità in una specie di feuilletton per immagini e parole che non si recupera neanche con le citazioni cinefile.