Titolo originale | Upwelling: La risalita delle acque profonde |
Titolo internazionale | Upwelling |
Anno | 2016 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 77 minuti |
Regia di | Pietro Pasquetti, Silvia Jop |
Attori | Danilo Adamovic, Giulia Giordano, Max Bruno, Pietro Saitta, Renato Accorinti . |
Tag | Da vedere 2016 |
MYmonetro | 3,30 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 marzo 2018
Ambientato a Messina, il film di Pietro Pasquetti e Silvia Jop raccoglie i tentativi di resistenza e di rivitalizzazione che sfuggono alle consuetudini storiche di una città deteriorata e immobile. Il film è stato premiato a Visions du Réel, Il film è stato premiato a ShorTS Film Festival, Il film è stato premiato a SalinaDocFest, Il film è stato premiato al Filmmaker Festival,
CONSIGLIATO SÌ
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Messina è una città che è stata totalmente ricostruita dopo il terremoto che la colpì agli inizi del secolo scorso. Da allora la città si è immobilizzata sotto molteplici aspetti. Ora però qualcosa si sta muovendo e il documentario segnala i primi affioramenti. Anche coloro che sono più ostili al diffondersi della lingua inglese non possono negarle il pregio della sinteticità. Con il termine 'upwelling' si vuole identificare un "fenomeno idrodinamico indotto dall'azione dei venti e dalla rotazione della Terra che si verifica nelle acque oceaniche e in quelle dello Stretto di Messina. Consiste in una visibile risalita in superficie delle acque abissali e dei rari organismi che le abitano".
Lo stesso termine si adatta perfettamente al lavoro di Pasquetti e Jop che hanno vissuto in città per due anni al fine di poter portare sullo schermo storie che avessero radici profonde nel 'sottosuolo' sociale urbano.
Nella presentazione del film i registi citano Italo Calvino che parlava di "perdere il filo cento volte, per ritrovarlo dopo cento giravolte". I primi minuti potrebbero spingere lo spettatore meno abituato a una mancanza di linearità narrativa a ritenere che il filo suddetto possa essere perso definitivamente confinando Upwelling nell'ambito dello sperimentalismo di nicchia. Non è però così. Perché progressivamente i frammenti di storie si trasformano in tessere di un mosaico che ci offre un'immagine sconosciuta ai più della Messina dei nostri giorni. In cui c'è un fermento di persone e situazioni che stanno uscendo dagli abissi della marginalità per tentare di trasformare in pratica e in politica, nel senso più alto del termine, esperienze individuali e/o di gruppo.
Le tessere, come si diceva, sono di molteplici sfumature e vanno dallo strettamente privato al collettivo che trova una sua catalizzazione nella figura di un sindaco del tutto anomalo nel panorama nazionale. Renato Accorinti è stato infatti eletto senza che neanche lui pensasse fosse davvero possibile e qui lo vediamo all'opera con uno stile che si potrebbe paragonare (anche se i tempi sono profondamente diversi) a Giorgio La Pira. Entrambi spiazzano chi li osserva senza conoscerli a fondo con la profondità delle loro fedi (La Pira era cristiano e Accorinti è buddista) e con la visionarietà di chi sa guardare 'oltre' senza curarsi di appartenenze e convenienze. Anche chi non ha mai attraversato lo Stretto può verificare come qui ci si trovi di fronte a un laboratorio di idee/azioni che i due registi seguono con sguardo appassionato e partecipe ma attento anche a non nascondere quelle contraddizioni che sono produttive di cambiamenti in positivo.
Upwelling, un film sulla centralità di chi sta al margine, di chi tenta da ogni catastrofe una risalita e sul dubbio che la verità ultima delle cose risieda negli angoli.
In un paesaggio popolato da figure letterarie e quotidiane, i due registi sperimentano le possibilità di un altro cinema politico, dissonante, ironico, visionario
Un film di quelli che quando appaiono sullo schermo si presentano come degli alieni scompaginando tutte le carte dei ragionamenti dominanti.
Upwelling, oggetto inclassificabile e sorprendente.
Upwelling mostra una realtà che non avremmo mai pensato esistesse. L'utopia come unica arma, l'utopia come unico rimedio per risvegliare le coscienze di quanti sanno ancora sognare.
Upwelling è così: estemporaneo, magico. Riuscito. Come un'onda che ci riporta dopo tanto tempo il messaggio racchiuso in una bottiglia: una felice scoperta.