Fuck You Prof! 2

Zeki Müller, rude ed eccentrico insegnate presso il liceo Goethe, si offre di portare i suoi studenti in viaggio d'istruzione in Thailandia quando scopre che la compagna e collega Lisi Schnabelstedt vi ha spedito in beneficenza un orsacchiotto di peluche al cui interno egli ha occultato una partita di diamanti, eredità del suo passato criminale. Partecipano alla spedizione anche i pupilli dell'istituto rivale Schiller capitanati dallo sprezzante professor Hauke, vecchia fiamma di Lisi.
Record di banalità per questo acclamato seguito campione di incassi in Germania, il secondo maggior successo nella storia del cinema tedesco, primo per biglietti staccati nel weekend d'apertura dopo che il capitolo precedente è stato il film più visto in patria nel 2013. Non c'è troppo da stupirsi, almeno nel primo caso. Fack ju Göhte, così il titolo originale che storpia il poeta del Faust, mescolava abilmente la commedia scolastica a quella sentimentale, il film per ragazzi alla suspense dell'intreccio, dialogando con un target potenzialmente vastissimo anche perché, in fondo, dai banchi di scuola è passata la maggioranza della popolazione. Stavolta la location esotica (Bangkok e la provincia costiera di Krabi), la caccia al tesoro, il confronto con gli indigeni e la lotta tra bande rivali, tracciano una strada insolita verso il genere avventuroso, creando un incrocio tra De Amicis e Salgari fatto di vocazione pedagogica e istinto picaresco.
Il copione tuttavia è da tre in pagella, e la sfida al politicamente corretto che ieri assicurava qualche risata ora si fa scurrile o sfocia nel demenziale. Ma gli alunni della famigerata 10B, ormai lo sappiamo, non sono poi tanto cattivi, e pur con molti limiti dimostrano di essere più responsabili del loro pigmalione e pronti, quando serve, a rimettere in discussione il difficile rapporto coi propri genitori. Insomma dipende tutto da come li si educa, questi ragazzi. Belli e bravi quanto si vuole; quando nondimeno un sequel è, anche, una verifica, ecco che questa seconda prova non la supera nessuno, neppure chi l'ha scritta. 