Moretti ha un cliché che si porta seco qualsiasi sia il suo ruolo e lo esplicita fortemente in questo film creando un parallelismo che non sempre si compenetra, si amalgama con il tutto del racconto. Questo è l'aspetto condizionante in modo negativo nello svolgersi delle situazioni.
Primo motivo per cui vale la pena vedere il film : la tematica impostata sull'intoccabilità di una figura/istituzione, rende ancora più forte la tematica : la solitudine umana non risparmia (a volte, sempre troppo poco - a mio personalissimo giudizio -) anzi, potrebbe non risparmiare, nemmeno i potenti o per lo meno quelle figure umane che hanno raggiunto livelli sociali, politici, culturali, molto elevati. probabilmente a costore, colpiti dalla consapevolezza della loro debolezza, manca la gratificazione per ciò che hanno conquistato, ma questo nel film non è contemplato e va benissimo.
Secondo motivo : l'interpretazione di Piccolì è grandiosa e non averlo doppiato è stata un'intuizione geniale. Tutto , voce, ritmo del parlato, toni, movenze, fisicità, la sua vecchiezza, tutto è perfetto, calza sull'uomo e sul papa, anche l'urlo sovrumano che suona come comica, ma è l'urlo interno, quello nascosto che prende corpo dando inizio alla situazione surreale nella quale poi s'inserisce la presenza dello psicologo.
Terzo motivo: la (non)soluzione finale, il non lieto fine, che assurdo per assurdo, cuce le due verità, quella essenziale dell'uomo solo che diventa papa - e quindi possibile anche se per lo più mai accertata/raccontata - e quella di un altro uomo, lo psicologo che prigioniero di se stesso, non risolve, ma vive in una possibilità appunto surreale.
Non tutte le suture tra i due aspetti, sono perfette: la figura dello psicologo resta alla fine scollata, va per conto suo, incapace di uscire dal gioco creato, è entrato in modalità reali, ne esce per scomparsa, non per una situazione che gli permette di uscire dal vaticano; la moglie dello psicologo è ininfluente, poteva non esserci ed era la medesima cosa.
Tecnicamente alcune inquadrature sono splendidamente riuscite dando il senso dell'immediatezza; grande respiro nei campi medi e lunghi, riflettono la fisicità del luogo e della sua importanza e si contrappongono alle situazioni di campi stretti corrispondendo alla reale situazione di "limiti del grande" tipica delle situazioni nelle quale vive chi ha grandi ruoli.
Moretti sarebbe stato meglio fosse diretto da altri piuttosto che da se stesso ? Me lo sono chiesta, ma il rischio era quello che il suo ruolo diventasse macchietta, cosa che avrebbe tolto ipotetica possibilità alla motivazione della sua entrata come.
Molto buono il montaggio nel ritmo e nei tagli per la godibilissima partita di pallavolo.
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