C'est la vie - Prendila come viene |
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Un film di Eric Toledano, Olivier Nakache.
Con Jean-Pierre Bacri, Jean-Paul Rouve, Gilles Lellouche, Vincent Macaigne.
continua»
Titolo originale Le sens de la fête.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Francia 2017.
- Videa
uscita giovedì 1 febbraio 2018.
MYMONETRO
C'est la vie - Prendila come viene
valutazione media:
3,16
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Comicità alla francese: promossadi ZoomeControzoomFeedback: 6816 | altri commenti e recensioni di ZoomeControzoom |
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lunedì 5 febbraio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Decisamente la la comicità ha la paternità della propria nazione e così “C’est la vie”, realizzazione francese, è un film gradevolissimo perché intriso di quell’ umorismo che non trascende pur avendo espressività tutt’altro che contenuta. Si va dall’assurdo al possibilista, ma sempre sul filo del rasoio: non eccedendo, ma evitando svarioni. Anche la scena che si può considerare clou, è realizzata con misura pur essendo “sparata” fuori dal contesto del reale, ma ci si arriva per gradi e la realizzazione tecnica –rallenty – la rende un magico momento di sospensione. Intendo la scena del volo d’angelo dello sposo, sollevato da un pallone-luna piena, verso il cielo, dove il suo – dello sposo – narcisismo, trova requie in quell’essere una figurina ritagliata nel buio, inconsistente e tanto ridicolo come essere umano, da suscitare nei presenti al suo matrimonio commozione e non ilarità. E’ proprio in questa scena che ognuno dei protagonisti rivela se stesso, e racchiudere il tutto sembra in un rallenty con primi piani, è geniale perché si scivola dentro una realtà svelata e i personaggi che si trovavano in situazioni grottesche, tornano ad essere umani, veri, vibranti ed in questi lo spettatore si può riconoscere. Belle interpretazioni, fresche e materiche, piccoli quadretti anche minimi per ogni personaggio anche minore. Un film che non poteva che finire bene, anche se la fine non è quella scontata, non poteva essere diversamente per la coerenza con la scelta di una comicità non smaccata, per situazioni assurde, ma non impossibili, per l’esistenza di tutti quei personaggi qui dentro affrescati: lo sposo narciso, l’innamorato irriducibile, il wedding planner non più capace di tenere le redini di una situazione che fa sì che si renda conto che ognuno pensa a se stesso, anche la moglie che alla fin fine gli fa quel che lui non aveva il coraggio di fare a lei, e molti altri ancora. Infine una comicità che non sta sulle disgrazie altrui o sull’abbrutimento o sull’amaro o peggio nella volgarità, ma fatta di battute e di interpretazioni, di eventi e di espressività, come vuole o vorrebbe un buon film che comunque contiene una morale che è quella che viene qui nettamente disegnata nell’identità di ogni personaggio. Non trascurabili le riprese che sottolineano i caratteri con dei più che buoni primissimi piani.
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