C'est la vie - Prendila come viene

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samanta domenica 18 febbraio 2018
quando la vita fa ridere Valutazione 3 stelle su cinque
87%
No
13%

C'esta la vie è un film francese con la regia del duo Olivier Nakache e Eric  Toledano (già registi in diversi film come Troppo amici e Quasi amici commedie con intenti umoristici). Il film narra di un piccolo imprenditore Max (Jean-Pierre Bacri) che ha un'impresa che organizza matrimoni "chiavi in mano": ricevimento, fotografo, fiori, animatore e orchestra, nonché la "location" che nella vicenda del film è uno splendido castello alle porte di Parigi. Il matrimonio che organizza riguarda un ambiente di persone elevate socialmente ma lo sposo è un presuntuoso che pretende tutto con estrema pignoleria. Purtroppo i collaboratori ne combinano di tutti i colori, Max, che ha come amante una sua assistente Josiane (Suzannne Clèment) che lo vuole piantare,  invoca la loro lealtà per ottenere un buon risultato, ma i suoi collaboratori con la loro balordaggine provocano una catastrofe. [+]

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jonnylogan martedì 4 giugno 2019
il senso della festa Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Max, proprietario di una piccola società che si occupa di cerimonie nuziali, è a un passo dal divorzio, ma nel frattempo deve occuparsi di un matrimonio in un castello settecentesco nel quale lo sposo detta regole assurde mentre il suo staff lo vessa con continui problemi e richieste. Frattanto, a causa della difficoltà nel proseguire la sua attività, Max sta seriamente prendendo in esame l’ipotesi di vendere la sua azienda. Film commedia passato in sordina nelle sale di casa nostra ma che merita di essere recuperato perché dotato di un mix di coralità e ironia capaci di mettere in luce la vacuità delle più comuni convinzioni piccolo borghesi riviste attraverso un matrimonio festeggiato con richieste difficili da assolvere, se non al termine di concertazioni ai limiti del kafkiano, e con Max, l’attore Jean-Pierre Bacri, che rappresenta il vero collante fra dipendenti incapaci e perennemente in lotta fra loro, e una coppia di sposi che viene immediatamente presentata come problematica. [+]

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flyanto martedì 6 febbraio 2018
un banchetto di nozze alquanto 'tormentato' Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

 Da un pò di tempo non si vedeva nelle sale cinematografiche una commedia così esilarante come "C'Est la Vie" dei due registi Eric Toledano ed Olivier Nakache.

Ambientato in Francia nel mondo del catering e delle aziende che si occupano di ricevimenti per le più svariate occasioni però di un certo stile, la storia, dunque, ruota tutta intorno ai preparativi di un banchetto di nozze di una coppia a cui ovviamente prendono parte svariate figure indispensabili alla riuscita del ricevimento quali, il proprietario dell'azienda delle cerimonie(insomma, il wedding planner), la sua diretta sottoposta, i camerieri divisi tra presenze fisse ed occasionali, la band dell'orchestra preposta all'intrattenimento musicale, il fotografo con il suo assistente, i fiorai, ecc. [+]

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zoomecontrozoom lunedì 5 febbraio 2018
comicità alla francese: promossa Valutazione 3 stelle su cinque
43%
No
57%

Decisamente la la comicità ha la paternità della propria nazione e così “C’est la vie”, realizzazione francese, è un film gradevolissimo perché intriso di quell’ umorismo che non trascende pur avendo espressività tutt’altro che contenuta.

Si va dall’assurdo al possibilista, ma sempre sul filo del rasoio: non eccedendo, ma evitando svarioni. Anche la scena che si può considerare clou, è realizzata con misura pur essendo “sparata” fuori dal contesto del reale, ma ci si arriva per gradi e la realizzazione tecnica –rallenty – la rende un magico momento di sospensione. Intendo la scena del volo d’angelo dello sposo, sollevato da un pallone-luna piena, verso il cielo, dove il suo – dello sposo – narcisismo, trova requie in quell’essere una figurina ritagliata nel buio, inconsistente e tanto ridicolo come essere umano, da suscitare nei presenti al suo matrimonio commozione e non ilarità. E’ proprio in questa scena che ognuno dei protagonisti rivela se stesso, e racchiudere il tutto sembra in un rallenty con primi piani, è geniale perché si scivola dentro una realtà svelata e i personaggi che si trovavano in situazioni grottesche, tornano ad essere umani, veri, vibranti ed in questi lo spettatore si può riconoscere.

Belle interpretazioni, fresche e materiche, piccoli quadretti anche minimi per ogni personaggio anche minore. Un film che non poteva che finire bene, anche se la fine non è quella scontata, non poteva essere diversamente per la coerenza con la scelta di una comicità non smaccata, per situazioni assurde, ma non impossibili, per l’esistenza di tutti quei personaggi qui dentro affrescati: lo sposo narciso, l’innamorato irriducibile, il wedding planner non più capace di tenere le redini di una situazione che fa sì che si renda conto che ognuno pensa a se stesso, anche la moglie che alla fin fine gli fa quel che lui non aveva il coraggio di fare a lei, e molti altri ancora. Infine una comicità che non sta sulle disgrazie altrui o sull’abbrutimento o sull’amaro o peggio nella volgarità, ma fatta di battute e di interpretazioni, di eventi e di espressività, come vuole o vorrebbe un buon film che comunque contiene una morale che è quella che viene qui nettamente disegnata nell’identità di ogni personaggio. Non trascurabili le riprese che sottolineano i caratteri con dei più che buoni primissimi piani.

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claudiaeffe mercoledì 7 febbraio 2018
nella vita c'è bisogno di leggerezza! Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

Che non vuol dire essere leggeri, ma guardare la vita da una prospettiva "diversa". Dopo "Quasi Amici", un capolavoro di film, il regista ci omaggia una pellicola divertente, dai toni allegri ma mai scontati, apparentemente banali ma con un senso della vita non indifferente: la realizzazione di un matrimonio diventa teatro di episodi comuni a tutti. Dalla preparazione che precede il banchetto nuziale ai fuochi d'artificio, al ballo romantico, all'imprevisto prevedibile...tutto ha un sapore comune. Non importa se si tratta di un matrimonio o di un qualsiasi giorno d'ufficio, le bizzarre dinamiche della vita viste dall'esterno hanno quasi un sapore piacevole. Ne consiglio la visione perchè è molto divertente. [+]

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michelecamero domenica 4 febbraio 2018
festa di matrimonio non dalla parte degli invitati Valutazione 2 stelle su cinque
42%
No
58%

 Commedia francese incentrata sulla narrazione dell’intera giornata del matrimonio di uno sposo pretestuoso con una insegnante molto mite e molto dolce in un antico Castello settecentesco nei dintorni di Parigi. La particolarità sta nel fatto che questa giornata viene vissuta dalla parte di coloro che devono occuparsi della festa approntando i luoghi, preparando il pranzo, assicurando il servizio, curando i classici corollari di una festa nuziale, vale a dire la musica, la fotografia, i fuochi, le sorprese e perché no, gli effetti speciali. Solo che questa squadra guidata da Max che si occupa di curare l’organizzazione matrimoniale secondo le rigide direttive dello sposo, in verità di squadra ha poco, piena,  per come ci viene rappresentata, di approssimazione, improvvisazione, impreparazione, dilettantismo, sciatteria, conflittualità infantili, cialtroneria e scarsa esperienza. [+]

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zoomecontrozoom lunedì 5 febbraio 2018
comicità alla francese: promossa Valutazione 3 stelle su cinque
20%
No
80%

Decisamente la la comicità ha la paternità della propria nazione e così “C’est la vie”, realizzazione francese, è un film gradevolissimo perché intriso di quell’ umorismo che non trascende pur avendo espressività tutt’altro che contenuta.

Si va dall’assurdo al possibilista, ma sempre sul filo del rasoio: non eccedendo, ma evitando svarioni. Anche la scena che si può considerare clou, è realizzata con misura pur essendo “sparata” fuori dal contesto del reale, ma ci si arriva per gradi e la realizzazione tecnica –rallenty – la rende un magico momento di sospensione. Intendo la scena del volo d’angelo dello sposo, sollevato da un pallone-luna piena, verso il cielo, dove il suo – dello sposo – narcisismo, trova requie in quell’essere una figurina ritagliata nel buio, inconsistente e tanto ridicolo come essere umano, da suscitare nei presenti al suo matrimonio commozione e non ilarità. E’ proprio in questa scena che ognuno dei protagonisti rivela se stesso, e racchiudere il tutto sembra in un rallenty con primi piani, è geniale perché si scivola dentro una realtà svelata e i personaggi che si trovavano in situazioni grottesche, tornano ad essere umani, veri, vibranti ed in questi lo spettatore si può riconoscere.

Belle interpretazioni, fresche e materiche, piccoli quadretti anche minimi per ogni personaggio anche minore. Un film che non poteva che finire bene, anche se la fine non è quella scontata, non poteva essere diversamente per la coerenza con la scelta di una comicità non smaccata, per situazioni assurde, ma non impossibili, per l’esistenza di tutti quei personaggi qui dentro affrescati: lo sposo narciso, l’innamorato irriducibile, il wedding planner non più capace di tenere le redini di una situazione che fa sì che si renda conto che ognuno pensa a se stesso, anche la moglie che alla fin fine gli fa quel che lui non aveva il coraggio di fare a lei, e molti altri ancora. Infine una comicità che non sta sulle disgrazie altrui o sull’abbrutimento o sull’amaro o peggio nella volgarità, ma fatta di battute e di interpretazioni, di eventi e di espressività, come vuole o vorrebbe un buon film che comunque contiene una morale che è quella che viene qui nettamente disegnata nell’identità di ogni personaggio. Non trascurabili le riprese che sottolineano i caratteri con dei più che buoni primissimi piani.

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