ACAB - All Cops Are Bastards

Film 2011 | Poliziesco, 112 min.

Regia di Stefano Sollima. Un film Da vedere 2011 con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Marco Giallini, Andrea Sartoretti, Roberta Spagnuolo. Cast completo Genere Poliziesco, - Italia, 2011, durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 27 gennaio 2012 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 3,18 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 5 dicembre 2017

Celerini e 'fratelli' dentro gli stadi, Cobra, Negro e Mazinga provano a dimenticare il privato dolente nella violenza legalizzata. Dal libro di Carlo Bonini. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 6 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office ACAB - All Cops Are Bastards ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 2,9 milioni di euro e 1,1 milioni di euro nel primo weekend.

ACAB - All Cops Are Bastards è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,18/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,50
PUBBLICO 3,21
CONSIGLIATO SÌ
Debutto di genere che prova a leggere la realtà sotto la scorza e dietro la visiera.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 25 gennaio 2012
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 25 gennaio 2012

Cobra, Negro e Mazinga sono celerini e 'fratelli' dentro gli stadi, lungo le strade e intorno alle piazze che 'ripuliscono' la domenica dagli ultras e i giorni in avanzo dai clandestini, dagli sfrattati, dai delinquenti e dalle puttane. (Co)stretti tra le logiche dello Stato e l'odio della comunità, i poliziotti del Reparto Mobile assorbono dosi di rabbia e producono violenza legalizzata contro la violenza cieca dei tifosi dei sassi e delle lame. Uomini invisi, mariti congedati, padri inadeguati, Cobra, Negro e Mazinga provano a dimenticare il privato dolente nella cosa pubblica, picchiando duro chi minaccia l'ordine e la nazione. Dentro la divisa e dietro la visiera guardano la miseria del mondo e i miserabili che la abitano senza intenzione se non quella della prepotenza e della sopraffazione. Compromessi dalla 'spedizione genovese' e perduta l'anima nella scuola Diaz, sei anni dopo cercano il riscatto nell'azione e nell'istruzione alla fratellanza di un giovane agente individualista e ribelle. Spina, eccitato dal sangue e iniziato col lacrimogeno, seguirà gli anziani sul confine, decidendo per sé e per la divisa che indossa un domani meno celere. Sulla strada restano i fratelli maggiori. Assediati dal buio, impugnano il manganello e sollevano gli scudi, sfollando le ombre e ricacciando i fantasmi.
Abbattuti sui marciapiedi della Magliana i criminali fascinosamente famelici di De Cataldo, Stefano Sollima 'archivia' la televisione e debutta al cinema con un film che produce uno spiazzamento e mette in circolo altre visioni. Profondamente buio, ubiquo e pervasivo, ACAB attenta il gusto dominante, aprendo uno squarcio, soggettivo, parziale, ideologico, estetizzante e tutto ciò che si vuole, su una realtà altrimenti muta. Diversamente dai poliziotti domestici e addomesticati dei distretti Mediaset o delle squadre Rai, le 'guardie' di Sollima nascono dal popolo e dalle periferie romane, abbandonate alla criminalità straniera che spegne la tolleranza e accende il desiderio di farsi giustizia da soli. Usciti dall'indagine e dalle pagine di Carlo Bonini, giornalista del quotidiano "la Repubblica", i celerini di ACAB sono una massa incandescente di energia umana, un corpo di solitudine incapace di gestire nel pubblico come nel privato un rapporto non autoritario con l'altro.
Sollima non si propone di e si guarda bene dal creare alcun mito, pur avvalendosi, anche inconsapevolmente, di materiali mitologici preesistenti. I celerini di Nigro, Favino e Giallini sono essenzialmente guerrieri, combattenti fedeli a un codice (e a un reparto) e chiusi in una psiche scultorea che non riesce a fugare le ombre di un pensare barbaro e radicale. Cortocircuitando cronaca e cinema di genere il regista prova a leggere la realtà sotto la scorza e dietro la visiera, regalandoci uno spaccato di vita italiana come e meglio di molto realismo conclamato. ACAB interviene aspramente sui problemi sociali, giocando con la pura finzione ma facendo attenzione a non coprire la realtà con la vernice degli stereotipi.
Sollima individua nel libro omonimo di Bonini una struttura forte di partenza, un punto di vista inedito e francamente impensabile nel nostro Paese e nel nostro cinema, segnalando che l'inferno non è mai (solo) là dove vedi fuoco e fiamme, e che il sangue più terribile non è mai (solo) quello che ci fanno vedere. I protagonisti di ACAB, diversamente dai banditi della Magliana secondo Placido, non patiscono il capriccio sacrificale e romantico degli ex bambini poveri da rievocare in flashback. Dentro set e costumi (di ordine pubblico) che non si 'sentono' mai, incoraggiando la visione e la convinzione di quello a cui si assiste, i protagonisti in blu, azzurro e cremisi abitano una società violenta che 'sfratta' il superfluo, il brutto, il debole e chiede loro di esserne gli esecutori tutt'altro che immuni. Perché non tutti i poliziotti sono violenti e dediti alla repressione ma allo stesso modo sono scarsi gli anticorpi capaci di fronteggiare deviazioni sempre possibili in una professione delicata e irascibile come quella dei reparti mobili. La macchina da presa testimonia silenziosa le tensioni e lo stress che gli attori 'agenti' vivono in molte, troppe situazioni, trattenuti da quadri legislativi sempre ambigui in un originario modello di braccio armato del potere e impediti dai governi, nessuno escluso, a infilare la direzione di organo statuale garante dei diritti.
Sollima, senza dimenticare o scontare la mentalità nera di quella struttura operativa, che ha radici sprofondate in una giovane Repubblica costretta a fare i conti con una continuità pressoché integrale della polizia fascista, mette in piazza uomini biasimati e disapprovati, malpagati, male addestrati e nulla equipaggiati, che devono agire immediatamente, privilegiando l'efficacia ai valori democratici. Là fuori il controllo gerarchico si allenta e gli uomini restano soli con la paura di un 'nemico interno' e la libertà d'azione di fare il male, di fare male, di farsi male.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 28 gennaio 2012
diomede917

“Prima di chiedersi chi sono gli innocenti e i colpevoli bisogna chiedersi come funziona il lavoro della Celere” Questa frase, detta da Pierfrancesco Favino durante il processo a suo carico per eccesso di violenza nei confronti di un ultrà, racchiude il senso d questo film. Nella cornice degli eventi italiani degli ultimi anni che hanno segnato la cronaca del nostro Paese (sgombri voluti dal comune [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 febbraio 2012
Dario85

Film intenso, sublime, autentico. Molto più di un documentario, ACAB è uno spaccato di realtà che getta una luce cruda e violenta su un mondo in cui oppressori ed oppressi si scambiano rapidamente i ruoli e vengono osservati da un punto di vista umano, che esclude pregiudizi e stereotipi, scandagliando in profondità la psiche dei protagonisti e le problematiche di una societ&agra [...] Vai alla recensione »

domenica 12 febbraio 2012
filippomart

Spietato film che non risparmia nulla e nessuno. Prima della sua uscita se ne sono dette di tutti i colori. Si pensava ad un film razzista, di parte, contro i poliziotti, contro gli immigrati o che parlasse male dei tifosi e dei manifestanti di piazza. Niente di tutto ciò. 'Acab' è un film assolutamente neutro, che non risparmia nessuno nel vero senso della parola, ne ha per tutti. [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 luglio 2012
august

In un panorama di film italiani decisamente mediocri stupisce il film di guerra simile a “Orizzonti di Gloria” di Stefano Sollima che riesce a farci capire una aerazione della nostra realltá coem gli scontri tra tifosi visti dalla parte di alcuni componenti del reparto celere. Bellissima la fotografia di una Roma spettrale anche di giorno di paolo Carnbea coem il montaggio aggressivo [...] Vai alla recensione »

martedì 21 febbraio 2012
chiarialessandro

   Secondo alcuni è un film di “destra” e pertanto, come tale, è meglio perderlo che trovarlo. A me, questo tipo di ragionamento, sembra infantile e riduttivo; mi sembra fatto da persone che, se una certa cosa è fatta da qualcuno di sinistra, è una cosa giusta ma se la stessa identica cosa è fatta da uno di destra diventa sbagliata (e viceversa). [...] Vai alla recensione »

domenica 29 gennaio 2012
Bella Earl!

- Crede che mi piaccia spaccare la testa alla gente? Che mi diverto, a farlo? - Cobra, Negro e Mazinga sono tre celerini della vecchia guardia poliziotti che fanno tutto ciò che è in loro potere (e anche che non lo è) per far rispettare le leggi. Ma hanno una situazione famigliare difficile: Cobra è sotto processo per lesioni aggravate, Negro ha una famiglia composta da [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 febbraio 2012
gioinga

E' un film sul disagio sociale, su varie forme di disagio sociale, quello degli immigrati che spacciano per strada, dei ragazzi che vanno allo stadio solo per esercitare violenza contro l'avversario o contro il celerino di turno, e quello di alcuni poliziotti, che si danno alla violenza perché ci credono, secondo la vecchia legge del taglione, occhio per occhio, dente per dente.

venerdì 27 luglio 2012
angelo umana

C’è una categoria sociale che esce molto malconcia dal giudizio del film, è quella dei politici. Nella storia recente a cui si fa riferimento è compresa anche l’elezione di Alemanno a sindaco di Roma, il cui partito giocò molto su fatti di cronaca con autori gli immigrati stranieri. E’ proprio la politica che non dà quasi mai soluzioni e lascia incancreni [...] Vai alla recensione »

martedì 13 ottobre 2015
ARISTOTELES

BAH non molto convincente questa massoneria poliziesca unita dal concetto della fratellanza. Sembrano ultras violenti di cinquanta anni fa. Anche le sottotrame che si sviluppano,sono raccontate In maniera abbastanza superficiale,separazioni con ballerine cubane,figli che odiano i padri e sfratti di casa. Tutte storie che quasi giustificano uno stress privato che bisogna sfogare nel lavoro prendendesola [...] Vai alla recensione »

domenica 29 gennaio 2012
Montana92

A.C.A.B. è un film sociale, possono dire che sia troppo di destra, troppo crudo, troppo violento ma non è altro che lo specchio della nostra società. Il film abbraccia quasi tutti i tipi di problemi dei nostri giorni, dagli scioperi dei lavoratori, alla politica passando per gli ultrà allo stadio fino agli immigrati, si perchè che i finti buonisti si scandalizzano [...] Vai alla recensione »

mercoledì 24 ottobre 2012
Tanus78

E finalmente il cinema italiano torna a far vedere cose vicine alla realtà (delle cose...). Non ci sono moralismi, non esci dalla sala con la certezza di torti e ragioni ma hai finalmente visto un prodotto della tua "industria" cinematografica non inzuppato di buonismo da fiction tv. Hai finalmente visto delle divise appena un po' più problematiche del Maresciallo Rai Rocca [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 settembre 2012
Cenox

Un film che colpisce, soprattutto perchè molto reale, contestualizzato, attuale e crudo...questi sono gli aggettivi che sottolineano quanto ciò che viene mostrato non sia pura fantasia. Anzi il film trascorre immedesimandosi in fatti realmente accaduti, come la morte del poliziotto Raciti e quella del tifoso Sandri, attraversi i commenti e le sensazioni dei celerini, i poliziotti che [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 aprile 2015
floyd80

 Una pellicola girata bene che cerca di raccontare la vita del reparto mobile e di chi lavora per esso. Gli attori sono sopra la media. Purtroppo il difetto italiano di attenersi per forza di cose alla realtà (la diaz, la morte di Sandri...) lo ritroviamo anche in questa pellicola. In ogni film italiano (vedi Diaz, romanzo criminale, la meglio gioventù) ci deve essere un riferimento [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 ottobre 2014
Noia1

La vita e le vicende di un gruppo di celerini, il loro lavoro, la loro vita. Un film che non pretende d’insegnare, non ci sono approfondimenti sul tema, solo tasselli sul banco lasciando compiersi le azioni con freddezza quasi documentaristica. Tutto ciò che dev’essere mostrato sarà mostrato, senza buonismi o drammi, non ci sono parti da prendere, solo persone e i loro lati [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 luglio 2012
Rescart

“Togli prima la trave dal tuo occhio, e poi vedrai la pagliuzza nell’occhio nel fratello” recita il proverbio di evangelica memoria. Ma chi da anni è abituato a darle e prenderle di santa ragione preferisce ragionare in modo più pragmatico, basandosi su presunte regole del gioco non scritte. Come quella che da un altro romano non potrà mai venire il male assoluto [...] Vai alla recensione »

sabato 11 febbraio 2012
ZibalDino

 Stando ad un famoso brocardo da stadio, lavorare nel reparto celere non regala grandi soddisfazioni; sempre la saggezza da curva ci ricorda che la scelta di arruolarsi nelle forze dell’ordine sarebbe dettata da una sensibile contrazione del mercato del lavoro. E in effetti uno dei protagonisti, Adriano, la spina di questo inglorious bastards cacio e pepe, si unisce alla celere perché [...] Vai alla recensione »

domenica 4 aprile 2021
Dandy

Debutto al cinema per il figlio di Sergio Sollima,che adatta l'omonimo romanzo di Carlo Bonini.I lunghi trascorsi in televisione garantiscono la resa spettacolare e la direzione del cast è competente.Ma il discorso su una materia scomoda e contraddittoria resta,al pari delle emozioni e delle mentalità dei protagonisti,puramente di superficie e di pancia:se non è esclusa la [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 aprile 2015
Great Steven

ACAB – ALL COPS ARE BASTARDS (IT/FR, 2012) diretto da STEFANO SOLLIMA. Interpretato da PIERFRANCESCO FAVINO, MARCO GIALLINI, FILIPPO NIGRO, ANDREA SARTORETTI, DOMENICO DIELE, ROBERTA SPAGNUOLO Il regista è figlio di Sergio Sollima, autore di poliziotteschi anni ’60 e avventurosi anni ’70. Stefano, in particolar modo, è salito agli onori della cronaca per la serie [...] Vai alla recensione »

martedì 20 gennaio 2015
sverin

Nel regime buonista post post sessantottino  questo è un macigno nello stagno! Finalmente! Non pensavo fosse possibile che un film che disegna aspetti di crudo realismo , sempre edulcorati dalla retorica di sinistra che domina ormai da decenni, arrivasse a  girare nelle sale. Piccolo neo potrebbe essere la chiarezza della dizione che spesso pecca; alcune  parole sono incomprensibili [...] Vai alla recensione »

lunedì 25 marzo 2013
ShiningEyes

Stefano Sollima ci introduce nel buio e rabbioso mondo dei celerini, raccontati attraverso un gruppetto di quattro agenti legatissimi tra loro da un vincolo di fratellanza e di esperienza, maturata da anni di scontri contro ultras e civili arrabbiati. Ma oltre a raccontare questi personaggi, Sollima ci racconta un'Italia sempre più intollerabile nei confronti degli extracomunitari, il [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 luglio 2012
muttley72

Avevo letto il libro "ACAB" (ma quando poi ho visto il film in DVD, del libro non avevo più un ricordo ben nitido) e mi era piaciuto per la "schiettezza del raccontare" le storie quotidiane di vita. Il libro fa comprendere (ma poi non è una grande novità) come un poliziotto può talvolta essere un "proletario" (anche se oggi con i tempi che corrono è divenuto, salvo sfortunate eccezioni, un lavoro d'oro) [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 marzo 2012
Diego P.

ACAB CRITICA DI: Diego Pigiu III VOTO: 6 & 1/2 Cobra, Negro e Mazinga sono tre poliziotti del reparto mobile della celere, legati dal lavoro ma ancor più da uno spirito di fratellanza che li unisce durante gli scontri negli stadi, nelle piazze, nella loro città, avendo a che fare con criminali, ultras, clandestini e prostitute quotidianamente.

sabato 21 aprile 2012
Emanuele 1968

Un grande regista, un grande cast, un capolavoro.

giovedì 2 febbraio 2012
Domenico2067

Da tempo non vedevo un film italiano così intenso. Grande film, angoscioso, vero, crudo. Bella la fotografia e la musica. Complimenti!!

sabato 28 gennaio 2012
AngeloAD87

non è un film leggero, vedendolo diciamo che sono rimasto molto attento e mi ha fatto pensare a tante cose, dovrebbe essere una base su cui instaurare una profonda riflessione morale sul nostro Paese, su dove siamo arrivati e perché ai giorni nostri queste sono anche conseguenze della mancanza di speranza e fiducia nel futuro come Italiani.

lunedì 6 febbraio 2012
Giordano Brunetti

Si può essere in disaccordo con la filosofia del film, che non condanna né assolve questi personaggi poco edificanti, ma bisogna ammettere che il film ti tiene incollato alla poltrona dal primo all'ultimo minuto. I protagonisti sono tutti straordinariamente bravi, la regia è asciutta ed efficace, la fotografia perfettamente calibrata.

lunedì 30 gennaio 2012
dvdfrnc

In un mare di banalità, scopiazzature e bassa qualità, FINALMENTE un film italiano da guardare perché bello, ben interpretato e con una trattazione seria! Spero che il pubblico vada a vederlo così da spingere i produttori a fare più spesso certi film invece delle solite commediucole. Ma temo che non incasserà quanto merita :\ L'importante è che ogni tanto ci siano registi che si distacchino, sarebbe [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2012
Obama15

Veramente fatto bene, realisticamente e crudelmente vero, dove ognuno può decidere da che parte stare

giovedì 26 gennaio 2012
Massimiliano Morelli

Roma violenta. Sembra ambientata alle falde dei poliziotteschi seventies, il crudo romanzo criminale che Sollima, e chi meglio di lui, gira tra le pieghe nascoste di un drappello duro e puro di legionari della Celere. C’è tanta violenza, urlata senza filtro, nei fatti, nelle manganellate e nell’aria, con l’ atmosfera cupa di disfacimento che aleggia all’ ombra dell’ Italia quanto mai irrisolta e tormentata [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2012
opidum

Ben tornato  film di genere . Il regista è bravo e spero che venga assunto da Luc Besson per fare un bel film  stile "Banlieu 13" o "Io vi troverò".  

giovedì 26 gennaio 2012
BOTTEDIFERRO

Ben girato, ben interpretato... dalle prime immagine  ci si rendo conto di cosa ci aspetta... un bel film "massiccio" duro, sporco e cattivo.

domenica 5 febbraio 2012
marezia

Seguendo Cinematografo, a parte la Satta (con cui concordo pienamente), ho notato un senso quasi di fastidio verso l'idea che questo film potesse, non per scelta del regista ma per la natura della realtà stessa che fa intravedere (non essendo un film documentario), mettere in crisi il concetto di legalità come noi lo conosciamo e cioè come una prerogativa della legge.

mercoledì 1 febbraio 2012
ivpasqua88

In un deserto di ovvietà all'italiana ecco spuntare A.C.A.B. Un film documentario/denuncia in Italia? Incredibile ma vero. 2 stelle solo al coraggio. Le altre 2 sono un premio al contenuto. Un film che non annoia mai, che riesce a svincolarsi tra ideali e punti di vista. Alla fine ti lascia confuso, ti da l'occasione di riflettere. I celerini sono uomini frustrati presi dalle periferie romane, cani [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 febbraio 2012
pinocantautore

Ho visto un bel film, Giallini e Favino superbi e Sollima un regista attento e coraggioso alla Petri e del suo cinema negli anni 70 (per coraggio) . Il film che ha lo scopo di scuotere coscienze e di far riflettere in generale su una società con ideali deviati molto confusi. Ma chi sono i buoni o i cattivi? Noi capiamo le vite dei protagonisti ma possiamo giustificarne le gesta.

mercoledì 1 febbraio 2012
Arkham

Un film vero, sulla società moderna in un tempo in cui ne avevamo decisamente bisogno, tra supereroi e baggianate simili. Un film molto contrastante, da una parte la vedi come l'occhio dello "sbirro", attento a far rispettare le regole, contro gli extracomunitari, i tifosi e i giovani malati di mente... D'altro lato, vedi come chi è in questi corpi statali molte volte [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 febbraio 2012
Sil_Irace

 Arrivando alla fine del film “Acab – All Cops are Bastards” si ha come la sensazione di aver assistito ad una sorta di baraonda emozionale un po’ confusa. Va detto che, sia gli attori, sia la regia, sono eccezionali nel cercare di dare un senso più ampio a una rappresentazione della galassia imperfetta della violenza di periferia (prettamente romana) che accompagna [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 giugno 2012
Kronos

Proprio un bel tipo Stefano Sollima: prima dirige una straordinaria serie TV che pare (grande) cinema, poi esordisce sul grande schermo con una TV-Fiction nemmeno troppo mascherata: mah. Forse chi è abituato alla pochezza narrativa e ai ritmi blandi dei prodotti televisivi RAI-SET apprezzerà questo ACAB, tutti gli altri avranno molte perplessità.

domenica 19 febbraio 2012
JimmyLSanto

vendetta, ansia, giustizia sommaria, ingiustizia, sopraffazione, abuso di potere, rabbia, esaltazione, nonnismo, ma anche pietà.. tutti stati d'animo che fà vivere la visione del film. Bella interpretazione da parte di tutti gli attori, Favino dimostra ancora di più di essere un attore eccelso, coraggio e bravura da parte del regista a far correre la trama su fatti realmente [...] Vai alla recensione »

domenica 5 febbraio 2012
ginevra89

Se Sollima ci aveva fatto vivere i fatti della banda della Magliana nella serie "Romanzo Criminale" facendoci quasi stare dalla parte di delinquenti romanzati, stavolta il punto di vista si sposta sul versante opposto: i procacciatori di giustizia, i celerini. Favino, Giallini, Nigro e Sartoretti sono parte della sezione protagonista del film, i poliziotti corrotti che sfogano il loro razzismo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 febbraio 2012
ylenia.sc

Al di là del regista che stimo molto visto la serie de Romanzo Criminale a cui mi sono appassionata ho trovato il film maledettamente "reale". Esprime pienamente l'intolleranza che regna nel nostro paese, nelle nostre città. La rabbia repressa e che anzichè venire incanalata a dovere scoppia o si scarica dove non dovrebbe.

sabato 28 gennaio 2012
zibolina

ottimo film, realistico, bravi gli attori

martedì 31 gennaio 2012
epidemic

Preceduto da una marea di polemiche. Lo sguardo intenso e indiscreto dietro il casco e il manganello della celere. Vizi, difetti e imperfezioni del mestiere più odiato. L'uso e abuso della divisa in una Roma multietnica dove cadere nella demagogia e nelle soluzioni drastiche è più facile di quanto si pensi. niente centri sociali di sinistra a fare sfondo alla vicenda.

martedì 21 febbraio 2012
g_andrini

Il finale è un po' "assente", ma nel complesso la pellicola regala bei momenti di patos. Tende un po' ad esaltare gli animi, ma lo fa nel rispetto delle parti. Consigliabile? Direi proprio di si.

martedì 31 gennaio 2012
TANTOTRACOTANTE

Bel film, trama pungente ed intrisa totalmente di realtà e non di falso perbenismo. Non c'è quasi traccia, per fortuna, della schiacciante e sminuente cappa da classico film politicaly correct. Insomma, nudo e crudo! Bel cast davvero, unico appunto: poteva essere una bella occasione per svilupparlo in più episodi! D'altra parte Stefano Sollima non è nuovo alle serie [...] Vai alla recensione »

domenica 29 gennaio 2012
enrysonci

Il regista conferma l'ottima regia già dimostrata con le 2 serie di romanzo criminale. Il film però si eleva a un livello superiore, portando con se tematiche e domande senza una facile risposta. Il significato della violenza nella nostra società, il concetto di fratellanza, delle istituzioni, ecc... Con la crema degli attori italiani, un montaggio in stile hollywood, il miglior film italiano dell'anno! [...] Vai alla recensione »

domenica 29 gennaio 2012
Big85

Secondo il giudizio di Sollima: tutti i poliziotti sono fascisti, frustrati e incapaci di scindere tra vita privata (irrimediabilmente disastrata) e lavoro. Scordatevi un film politicamente scorretto (e quando mai?) o buonista verso le forze dell'ordine. Come in tutti i film italiani manca il punto prendendo una posizione regalando però un interessante spaccato su "quelli che stanno [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 febbraio 2012
RealFeel

Uno dei film piu belli del genere come qesto che abbia mai visto, tocante, emozionante.. e soprattutto tante verità..

domenica 2 settembre 2012
carlo002

Il film è cinematograficamente parlando, più che accettabile, gli attori vestono bene la loro parte e non fanno trasparire per niente sbavature da "bravi ragazzi". Parlando della trama e del film nel complesso, esso fa prendere pienamente coscienza di quello che alcuni polizziotti o guardie carcerarie fanno subire (molto spesso) ad innocenti o persone che hanno sforato una volta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 18 luglio 2012
brando fioravanti

La storia si focalizza su tre polizziotti violenti durante il servizio negli stadi, ma anche nella loro vita privata. Il loro punto di vista sulla violenza e sul bisogno di coprirsi le spalle a vicenda. Nel film si evidenzia anche il gusto sadico di far rispettare la legge con duri metodi. Attori bravissimi e qualche buona idea nella regia purtroppo le scene d'azione sembrano [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 luglio 2012
purplerain

A.C.A.B. Della serie: buoni o cattivi, non è la fine!! Cantava Vasco Rossi!! Ed è così perchè anche all'interno di un gruppo di celerini vi sono entrambe le categorie. Il regista, è bene farlo presente subito, evita di schierarsi, perchè come tutti sanno la verità sta nel mezzo, e ci presenta così uno spaccato di vita quotidiana di un gruppo [...] Vai alla recensione »

FOCUS
INCONTRI
lunedì 23 gennaio 2012
Ilaria Ravarino

C'è chi lo paragona a L'odio di Mathieu Kassovitz e chi torna a ragionare sui poliziotteschi dell'Italia anni '70, Roma a mano armata di Umberto Lenzi, La polizia incrimina, la legge assolve di Enzo Castellari. Chi se la prende perché con questi film invece non c'entra niente, e pare piuttosto un Romanzo criminale al contrario, fatto di guardie farabutte quanto i criminali che dovrebbero acchiappare.

Frasi
"Ma voi pensate che spaccare la faccia alla gente sia una cosa che mi piace ? Prima di decidere chi sono gli innocenti e i colpevoli, dovrebbe almeno chiedersi come funziona. Il lavoro della celere. Ma in quei momenti hai il cuore che te batte forte, l'adrenalina che sale... a mille, la testa che te rimbomba che sembra che te va a scoppià dentro il casco non senti niente. Hai solo i tuoi fratelli accanto... Solo su i tuoi fratelli puoi contare."
Una frase di Cobra (Pierfrancesco Favino)
dal film ACAB - All Cops Are Bastards
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Dal libro di Carlo Bonini, Stefano Sollima (“Romanzo criminale-La serie”) esordisce al cinema con tre celerini duri e impuri, Cobra (Favino), Negro (Nigro), Mazinga (Giallini), e una professione che non è solo mestiere, ma ragione di vita. Cameratismo e fratellanza, disciplina e rigore, il G8 e la scuola Diaz, la morte di Gabriele Sandri e il Piazzale Maresciallo Diaz, con “Diaz” per delitto (Genova) [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

È uno dei film più attesi dell’anno, Acab – ma per motivi diversi, non tutti gradevoli. È atteso perché è il primo lavoro importante per il cinema di un regista, Stefano Sollima, che è un figlio d’arte (suo padre è il grande Sergio di Sandokan, di Faccia a faccia, di Corriuomocorri) e negli ultimi anni ha sfondato dirigendo la serie tv Romanzo criminale, divenuta ancora più cult del film di Michele [...] Vai alla recensione »

Cristina Piccino
Il Manifesto

Qualcuno uscendo mi dice: è un film da maschi a noi femminucce piace meno. Da ragazzina infatti i film «da maschi» mi piacevano poco, ci si mette un po' a capire che i western sono lo stesso modo di interpretare le sfide tra fanciulle a colpi di perfidia che accendono le commedie sofisticate o che serpeggiano fra le «piccole donne». Non è il caso di Acab, esordio nel lungometraggio dopo alcuni fulminanti [...] Vai alla recensione »

Raffaella Giancristofaro
Rolling Stone

Celerino, figlio di puttana...”. Cosi canticchia ridendo Cobra (Favino), in servizio alla celere romana, introiettando il senso del titolo: tutti gli sbirri sono bastardi (o every cop is a crirninal, copyright Stones). Sgomberi, servizi d’ordine allo stadio, emergenze adrenaliniche. Per non impazzire si deve mantenere la logica del branco. Cobra lo insegna all’ultimo arrivato Adriano (Diele), che ribalterà [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Sulla base dell’omonimo libro del giornalista Carlo Bonini (Einaudi) e con i tre sceneggiatori Cesarano, Petronio e Valenti, il regista Stefano Sollima ha realizzato con il suo ACAB, all cops are bastards (cioè: tutti i poliziotti sono bastardi), un film d’azione che per cavarcela sbrigativamente ma senza dire una bugia è di modello molto americano.

Eric Jozsef
Libèration

Nel 1968, commentando la “battaglia” studentesca di Valle Giulia, Pier Paolo Pasolini scrisse che stava dalla parte dei poliziotti perché “figli di poveri che vengono da periferie”. Alla sua maniera, il film di Sollima cerca anche lui di rovesciare l’immagine dei celerini, anzi di dare un volto, uno spessore umano ai poliziotti incaricati di far rispettare l’ordine, con la forza, di fronte alla violenza [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Non si fa mancare niente, lo Stefano Sollima di “ACAB - All Cops Are bastards” Italia, 2011, 90’). Insieme con gli sceneggiarori Daniele Cesarano, Barbara Petronio e Leonardo Valenti, gli stessi con cui nel 2009 ha realizzato la serie televisiva “Romanzo crimmale”, il regista quarantacinquenne esordisce nel lungometraggio con una storia dura di uomini duri, tratta con molta libertà da un libro-inchiesta [...] Vai alla recensione »

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martedì 10 gennaio 2012
 

Tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini, e basato su una storia vera, ACAB - All Cops are Bastards riprende uno slogan che, creato dagli skinheads nell'Inghilterra degli anni Settanta, è diventato nel tempo un richiamo universale alla guerriglia nelle [...]

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miglior attore
Nastri d'Argento
2012
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