renato c.
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lunedì 11 maggio 2015
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uno sherlockholmes insolito
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Uno Sherlock Holmes diverso da quello che eravamo abituati a vedere con quell'abito-mantello, il berretto a due frontini, la pipa e che diceva:"Elementare Watson!". Oltre all'abbigliamento è diverso anche nel carattere, non è più quell'uomo freddo e impassibile, ma è anche emotivo, spiritoso, pieno di sorprese, e all'occorrenza, anche don giovanni!! Il film comunque scorre bene; da una prima sensazione che andasse nel paranormale, poi risolve tutto scientificamente e umanamente (come aveva fatto Hitchcock in "La donna che visse due volte"!). Il Dr. Watson sembra più che l'aiutante, la sua buona coscienza, colui che lo tiene con i piedi per terra quando il detective si lascia andare alle sue stravaganze! E Irene Adler, a quanto pare sua ex, che lo vorrebbe casalingare, ma nel famoso detecti
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Uno Sherlock Holmes diverso da quello che eravamo abituati a vedere con quell'abito-mantello, il berretto a due frontini, la pipa e che diceva:"Elementare Watson!". Oltre all'abbigliamento è diverso anche nel carattere, non è più quell'uomo freddo e impassibile, ma è anche emotivo, spiritoso, pieno di sorprese, e all'occorrenza, anche don giovanni!! Il film comunque scorre bene; da una prima sensazione che andasse nel paranormale, poi risolve tutto scientificamente e umanamente (come aveva fatto Hitchcock in "La donna che visse due volte"!). Il Dr. Watson sembra più che l'aiutante, la sua buona coscienza, colui che lo tiene con i piedi per terra quando il detective si lascia andare alle sue stravaganze! E Irene Adler, a quanto pare sua ex, che lo vorrebbe casalingare, ma nel famoso detective la passione per le indagini prevale sempre su tutto! Il fatto che abbia avuto un sequel significa che il pubblico (compreso me stesso) lo ha gradito!
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mauro lanari
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sabato 6 dicembre 2014
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incoerenze ottocentesche ch'ancora sopravvivono
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Non sarò breve nell'esprimere la mia argomentazione a sfavore del film di Guy Ritchie. Non m'hanno inorridito l'inesattezze storiche né l'utilizzo d'un personaggio classico della letteratura come canovaccio su cui innestare un action movie goticheggiante e ondivago tra mistery e fantasy. Sfruttare brand già esistenti è tipico di marketing e franchise, si sta proseguendo coi reboot dei vari Dracula, Ercole, i Titani, ecc., una simile strategia non nasce oggi, non finirà domani e di per sé non mi provoca particolari fastidi. Non tutti hanno capacità e voglia di creare dal nulla nuove figure leggendarie, dal Lucas di "Star Wars" allo Spielberg d'"Indiana Jones", né è detto che ciò sia sempre necessario.
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Non sarò breve nell'esprimere la mia argomentazione a sfavore del film di Guy Ritchie. Non m'hanno inorridito l'inesattezze storiche né l'utilizzo d'un personaggio classico della letteratura come canovaccio su cui innestare un action movie goticheggiante e ondivago tra mistery e fantasy. Sfruttare brand già esistenti è tipico di marketing e franchise, si sta proseguendo coi reboot dei vari Dracula, Ercole, i Titani, ecc., una simile strategia non nasce oggi, non finirà domani e di per sé non mi provoca particolari fastidi. Non tutti hanno capacità e voglia di creare dal nulla nuove figure leggendarie, dal Lucas di "Star Wars" allo Spielberg d'"Indiana Jones", né è detto che ciò sia sempre necessario. Nello specifico, è vero che Holmes e Watson si discostano dalla caratterizzazione delineata da Doyle, ma il film traspone non uno dei sui libri o racconti, bensì la graphic novel scritta appositamente da Lionel Wigram, dunque il problema serio risiede nel valutare con quanta fedeltà Wigram e Ritchie abbiano preservato il nocciolo profondo dei due protagonisti creati dallo scrittore scozzese. Si tratta di quel nucleo cui Eco ha fornito un'univoca lettura col Guglielmo da Baskerville e l'aiutante Adso (quasi omofono di Watson) de "Il nome della rosa", elevati a baluardi dell'illuminismo della ragione e dei processi induttivi/deduttivi/abduttivi peculiari dell'intelletto contro l'oscurantismo della religione. Penso che la pellicola in esame fallisca nel collocarsi senza tentennamenti all'interno di questo dualismo. La setta massonica capeggiata da Lord Blackwood ordisce omicidi propiziatori, organizza riti occulti tracimanti pentacoli, patti di sangue e citazioni dall'Apocalisse giovannea, progetta la morte dell'intero parlamento inglese restìo a piegarsi al potere della magia nera, e Holmes decifra l'architettura del piano seguendone la simbologia fino al minimo dettaglio (gl'omicidi secondo i vertici del grafico, secondo i 4 elementi presocratici e secondo la tradizione del tetramorfo originatasi 6mila anni fa, in corrispondenza delle costellazioni equinoziali e solstiziali dell'epoca, con le 4 parti del piede d'un leone, la coda d'un bue, le ali d'un'aquila e la testa d'un uomo presenti anche nella figura della Sfinge). "The fraternity who decidedly control the empire [...] share[s] the belief with the kings, Pharaohs and emperors of old that the Sphinx was a door to another dimension. A gateway to immeasurable power. It's made up of four parts. The foot of a lion, the tail of an ox, the wings of an eagle and the head of a man. In Sir Thomas's secret chamber I found a bone of an ox, the tooth of a lion, the feather of an eagle and a hair of a man. [...] Reardon, the ginger midget, represents man. [...] Sir Thomas, master of the temple, wore the ox ring. [...] Standish, the ambassador to America, where the eagle has been the national emblem for over a hundred years. [...] So we have man, the ox, eagle, only the lion remaining. Right here. Parliament." Well, inizio a obiettare: qualcuno dei produttori poteva pure imporre a regista e sceneggiatori che venisse fornito al pubblico ignaro della storia inglese uno straccio di spiegazione (dico: almeno uno straccio, una riga di script, non un trattato alla Nolan) sul nesso fra leone e parlamento (cioè sul legame fra Riccardo Cuor di Leone e il Palazzo di Westminster, con tanto di statua equestre a lui dedicata posta all'esterno dell'edificio). Poi e soprattutto: che senso ha smascherare i poteri di Blackwell com'espedienti della più alta scienza tecnologica, inclusa l'invenzione pre-marconiana d'un apparecchio radiocomunicante, quando costui ricorre realmente a uno schema esoretico per ottenere il proprio scopo, schema così arcano da non poter essere né un inganno o un tranello verso l'incolto popolino superstizioso, né un depistaggio per il detective il quale anzi lo cattura solo dopo averglielo decodificato? Ambiguità imperdonabile, poiché sintomo d'una rovinosa titubanza fra il mantenere Holmes (con o senza oppioidi) e Watson nell'alveo del pensiero creativo romanticisticamente chiaroscurale e viceversa l'apparentarli ai medievali adepti cicapisti d'Eco. E quando alla fine subentra Moriarty in una fugace anteprima, la querelle svanisce nel nulla. A me è sembrato che il film si ponesse delle velleità maggiori d'un blockbuster da cervello spento, però l'equivocità al centro del plot è da cervello schizoide. D'altronde lo stesso Conan Doyle fu un appassionato di spiritismo e (co)fondatore di due generi letterari, il giallo e il fantastico, mentre ideò Sherlock Holmes coi connotati d'un razionalista scettico avverso al paranormale. Incoerenze ottocentesche che sopravvivono ancora oggi.
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luce810
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domenica 9 novembre 2014
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bellissimo!
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Bellissimo e avvincente! Adoro la figura di Sherlock Holmes, specialmente se interpretata daRobert Downey, uno dei miei attori preferiti. Consigliato? Assolutamente si!
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great steven
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domenica 9 febbraio 2014
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un ritorno alle origini voluto e funzionato.
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SHERLOCK HOLMES (USA/GB/AUSTRAL, 2009) di GUY RITCHIE con ROBERT DOWNEY JR. – JUDE LAW – RACHEL MCADAMS – MARK STRONG – KELLY REILLY – EDDIE MARSAN § Sul finire dell’Ottocento, Londra è una città affascinante e pericolosa: le novità tecnologiche attirano i cittadini più curiosi e mettono all’erta quelli più prudenti. Fra i primi, il criminale Lord Blackwood avverte il richiamo per il soprannaturale, arrivando ad escogitare un dispositivo capace di far saltare in aria il Parlamento Inglese e permettergli di conquistare a poco a poco il mondo con la sua "magia nera", Chi lo fermerà? Sherlock Holmes, da tre mesi inattivo in campo investigativo, con il fido John Watson dietro le spalle, prima assisterà alla sua apparente resurrezione (era stato condannato a morte all’inizio del film) e poi indagherà sui suoi piani.
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SHERLOCK HOLMES (USA/GB/AUSTRAL, 2009) di GUY RITCHIE con ROBERT DOWNEY JR. – JUDE LAW – RACHEL MCADAMS – MARK STRONG – KELLY REILLY – EDDIE MARSAN § Sul finire dell’Ottocento, Londra è una città affascinante e pericolosa: le novità tecnologiche attirano i cittadini più curiosi e mettono all’erta quelli più prudenti. Fra i primi, il criminale Lord Blackwood avverte il richiamo per il soprannaturale, arrivando ad escogitare un dispositivo capace di far saltare in aria il Parlamento Inglese e permettergli di conquistare a poco a poco il mondo con la sua "magia nera", Chi lo fermerà? Sherlock Holmes, da tre mesi inattivo in campo investigativo, con il fido John Watson dietro le spalle, prima assisterà alla sua apparente resurrezione (era stato condannato a morte all’inizio del film) e poi indagherà sui suoi piani. Ritchie punta ad un indirizzo ambizioso: 221B, Baker Street. Lente d’ingrandimento alla mano, acquistati i diritti d’autore dei libri di Arthur Conan Doyle (1859-1930) e creato un plot originale, riesce a rinverdire il mito del detective londinese restituendogli le sue originali caratteristiche: la destrezza fisica e manuale (sa scazzottare e bastonare alla bisogna), l’acume (memorabile la scena nel laboratorio), la sottile ma non velata ironia (in tutto il film l’umorismo domina senza far latitare la componente mistero), la passione per la scienza (da dimenticare l’esperimento sulle mosche, da ricordare la sequenza della macelleria) e l’atteggiamento da dongiovanni più o meno riuscito (anche se si farà raggirare più di una volta dall’ingannatrice Irene Adler, che poi lo spalleggerà). Gigioneggiante e istrionico fin quanto vuole, Downey jr. è perfetto. Accanto a lui, l’inglese doc Law è un Watson serio e diplomatico, un passo indietro in arguzia ma coraggioso quasi come il padrone, nonché coinquilino avvenente. Un ritorno alle origini voluto e funzionato.
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williamdionisi
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sabato 5 ottobre 2013
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misteri oscuri...
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Regno Unito: custode di enormi segreti e leggende, culla di storie fantastiche...una di queste è proprio quella di Sherlock Holmes, scritta dall'inimitabile Sir Arthur Conan Doyle.
Londra vittoriana, un rito sta per essere concluso e una vita umana per essere sacrificata ingiustamente... Tutto sarebbe andato per il verso giusto se non fossero intervenuti l'infallibile, geniale e lunatico investigatore Holmes ed il suo inseparabile collega, il dottor. John Watson.
Lord Blackwood viene arrestato, imprigionato e condannato a morte. La data dell'esecuzione e fissata a tre mesi e Blackwood non pare affatto essere preoccupato, anzi non ha nessun timore e si diverte ad emanare sortilegi magici sui vicini prigionieri, i quali sembrano morire dal dolore.
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Regno Unito: custode di enormi segreti e leggende, culla di storie fantastiche...una di queste è proprio quella di Sherlock Holmes, scritta dall'inimitabile Sir Arthur Conan Doyle.
Londra vittoriana, un rito sta per essere concluso e una vita umana per essere sacrificata ingiustamente... Tutto sarebbe andato per il verso giusto se non fossero intervenuti l'infallibile, geniale e lunatico investigatore Holmes ed il suo inseparabile collega, il dottor. John Watson.
Lord Blackwood viene arrestato, imprigionato e condannato a morte. La data dell'esecuzione e fissata a tre mesi e Blackwood non pare affatto essere preoccupato, anzi non ha nessun timore e si diverte ad emanare sortilegi magici sui vicini prigionieri, i quali sembrano morire dal dolore...
La fatidica data è ormai vicina e Lord chiede come ultimo desiderio di poter incontrare Sherlock.
Holmes si presenta e si sente annunciare da Blackwood una profezia, secondo alla quest'ultimo risorgerà dopo la morte.
L'impiccagione avviene e Watson conferma il decesso di Blackwood.
Il giorno seguente però la tomba del Lord viene trovata distrutta ed il corpo sparito...
Il panico si impossessa della città ed il caos regna...
Lord Blackwood pare essere un Dio e mira a prendere il controllo di Londra, eliminando l'intero parlamento...
Con un bellissimo finale a sorpresa, il film ci sorprende e ci colpisce: tutto torna, mistero risolto!
A mio parere, si tratta di un buon film, divertente, con una giusta tensione ed originalità, ma non perfetto: si lascia guardare e ci fa sorridere per tutta la sua durata, ma poi, quando è finito, non ci rimane niente...Un vero peccato! Secondo me, un film, dovrebbe anche donare un messaggio oppure un forte ricordo a chi l'ha guardato...
Oltre a questa considerazione, devo fare i miei più grandi complimenti Guy Ritchie, il regista, a agli attori Robert Downey Jr. e Jude Law; mentre mi è sembrata quasi comica la rappresentazione Mark Strong, che mi è parso recitare nella parte di un vampiro in una commedia per bambini...
In conclusione è comunque un buon film che merita di essere visto, voto: 6+
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supremo2000
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sabato 5 ottobre 2013
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sherlock holmes e watson
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Bellissimo film con protagonista Robert Downey JR e Jude Law finale avvincente 5 STELLE
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no_data
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lunedì 8 aprile 2013
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nessuna credibilità
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Il pathos ripiega su se stesso in una miscela già odorata, un taglio esplicitamente demenziale avrebbe forse salvato il prodotto finale. Forzature descrittive, personaggi e dialoghi poco curati
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scafuri89
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lunedì 11 febbraio 2013
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povero sir arthur conan doyle....
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Mi dispice ma non so quanti di voi abbiano letto i romanzi di Arthur Conan Doyle: il personaggio di Sherlock Holmes è tutta un'altra cosa. L'investigatore piu' famoso di Londra non è per nulla un uomo d'azione,e non sfoggia quella sicurezza che nel film si palesa costantemente. Sinceramente mentre lo guardavo mi veniva in mente Die Hard, segno forse che l'americanizzazione era dietro l'angolo. La cosa forse piu' sconvolgente è che il vero Sherlock Holmes non partoriva le sue intuizioni al momento (manco fosse un indovino) ma erano frutto di giorni e giorni di riflessione....nel film invece lo hanno stereotipato al massimo. Stessa cosa per il dottor Watson: da ingenuo ed insicuro amico di Holmes a detective astuto e con un sarcasmo a volte davvero fastidioso.
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Mi dispice ma non so quanti di voi abbiano letto i romanzi di Arthur Conan Doyle: il personaggio di Sherlock Holmes è tutta un'altra cosa. L'investigatore piu' famoso di Londra non è per nulla un uomo d'azione,e non sfoggia quella sicurezza che nel film si palesa costantemente. Sinceramente mentre lo guardavo mi veniva in mente Die Hard, segno forse che l'americanizzazione era dietro l'angolo. La cosa forse piu' sconvolgente è che il vero Sherlock Holmes non partoriva le sue intuizioni al momento (manco fosse un indovino) ma erano frutto di giorni e giorni di riflessione....nel film invece lo hanno stereotipato al massimo. Stessa cosa per il dottor Watson: da ingenuo ed insicuro amico di Holmes a detective astuto e con un sarcasmo a volte davvero fastidioso. Mi spiace ma il regista ha dato al pubblico quello che voleva e non quello che sarebbe dovuto essere.
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marzaghetti
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domenica 27 gennaio 2013
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il detective di guy ritchie sorprende e spiazza
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Riuscita rivisitazione in chiave action del classico personaggio di Conan Doyle, il detective di Guy Ritchie sorprende e spiazza per la avvincente mescola di sbruffonaggine (di cui Downey Jr. è maestro), ironia (enfatizata grazie ai duetti col compagno dottor Watson-Jude Law) e una esagerata capacità di ragionamento fulmineo che lo rende praticamente un supereroe invincibile (salvo poi cadere in totale depressione quando non trova un avversario all'altezza). Perfetta la Londra torva e neo-industriale che fa da sfondo alla intricata e misteriosa vicenda.
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Riuscita rivisitazione in chiave action del classico personaggio di Conan Doyle, il detective di Guy Ritchie sorprende e spiazza per la avvincente mescola di sbruffonaggine (di cui Downey Jr. è maestro), ironia (enfatizata grazie ai duetti col compagno dottor Watson-Jude Law) e una esagerata capacità di ragionamento fulmineo che lo rende praticamente un supereroe invincibile (salvo poi cadere in totale depressione quando non trova un avversario all'altezza). Perfetta la Londra torva e neo-industriale che fa da sfondo alla intricata e misteriosa vicenda. Belle ed avvolgenti le musiche. Valutazione: 3,75.
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barci:-)
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venerdì 19 ottobre 2012
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avvincente
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Un film davvero spettacolare e molto avvincente!!
Non lo dimenticherò facilmente e lo riguarderò ogni volta che voglio stupirmi!
Buona visione
Non ve ne pentirete!
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