Baarìa |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Francesco Scianna, Margareth Madè, Nicole Grimaudo, Angela Molina, Lina Sastri.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2009.
- Medusa
uscita venerdì 25 settembre 2009.
MYMONETRO
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Fermare Tornatore
di albsorgeFeedback: 408 | altri commenti e recensioni di albsorge |
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lunedì 19 ottobre 2009 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ci sono molti modi per improntare una carriera dal punto di vista registico; chiaramente si devono considerare i vari periodi, le varie fasi, i cambiamenti, le mutazioni artistiche ed altro. Tuttavia una linea coerente per ogni regista sarebbe gradita se non necessaria, un filo rosso che può cambiare tonalità ma in fin dei conti resta riconoscibile e forte. Detto ciò credo che la coerenza nella mediocrità sia l'unico semi pregio di questo regista secondo me sopravvalutato in maniera quasi fastidiosa. Come ogni opinione deve essere motivata e di conseguenza rispettata quindi come ho letto prima qualcuno ha scritto 'non si può criticare questo capolavoro'. A parte la discutibilità del contenuto dell'affermazione (per me il film è orribile) non si può attaccare chi ha un'idea diversa, come quella dell'altro ragazzo che ha recensito negativamente il film. Allora bisogna parlare di qeusto film. Kolossal, li chiamano così: paesaggi ricostruiti magnificamente, una miriade di comparse, costi sostenuti e una strizzata d'occhio al botteghino. Già in partenza la contraddizione (anche politica) è lampante ed assordante; la casa di produzione stanzia cifre altissime per girare questo film girato da un regista di 'sinistra'. Trovo scandaloso che Tornatore sbandieri la sua fede politica e poi si comporti in modo non molto dissimile a quello tenuto dai registi figli dei poteri grandi, succubi dei piani alti. Non voglio però sconfinare troppo nel politichese. Torno al film. La storia è di una scontatezza assoluta; un protagonista a cui gravitano intorno figure quasi mai riuscite. Un fratello, il padre, la moglie, gli amici. Nel minestrone di eventi sconclusionati c'è spazio per una riflessione (?) sull'ideologia marxista, c'è spazio per la morte di qualcuno, per la malattia di qualcun'altro. C'è spazio per ripensamenti, rimpianti, gioie e dolori. Troppe cose, davvero troppe. Personaggi in cerca d'autore come diceva qualcuno, tra l'altro un qualcuno siciliano e di ben altro calibro. Non c'è un momento davvero sentito o reale in questa pellicola, la verità rimane sempre sospesa tra recitazioni enfatizzate grottescamente e situazioni completamente inverosimili, la storia prosegue nella sua lentezza inconcludente e davvero da salvare non c'è nulla, compresi ovviamente dialoghi risibili e scritti in fretta e furia. Ma davvero questa è un'autobiografia? ma davvero questa voleva essere la summa del regista? C'è da restare perplessi, ed anche molto. Tornatore non è Fellini e il suo Amarcord è limitato da qualsiasi punto lo si osservi; tutto è costruito con un artificiosità ed un'insincerità incredibile. D'altro canto si sta parlando di un regsita che ha fatto film come 'Malena', ovvero esempi di ciò che non si deve fare per rendersi credibili come registi agli occhi dei più attenti o semplicemente meno insensibili alle sue doti di incantatore furbo. Ci sono da segnalare inoltre le comparsate patetiche degli amici del regista, comparsate del tutto inutili ai fini del racconto; vediamo passare Raul Bova, Laura Chiatti, Aldo Baglio e Monica Bellucci come se fossero stati gettati là in mezzo per puro caso. Gente che viene e che va in continuazione, quelli che restano sono annoiati dalla placida esistenza cittadina oppure si lanciano in sfide impossibili contro la mafia, contro il potere, contro tutti. La demagogia, tipica del Tornatore-pensiero, invade la sala cinematografica. Per trovare emozioni vere andare da un'altra parte. E non tornare indietro.
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