Beaufort

Film 2007 | Guerra 125 min.

Regia di Joseph Cedar. Un film Da vedere 2007 con Ohad Knoller, Ami Weinberg, Alon Aboutboul, Oshri Cohen, Itay Tiran, Eli Altonio. Cast completo Genere Guerra - Israele, 2007, durata 125 minuti. - MYmonetro 2,96 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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La liberazione del libano dopo diciotto anni di occupazione israeliana, vista dalla prospettiva degli occupanti. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, Al Box Office Usa Beaufort ha incassato 101 mila dollari .

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Consigliato sì!
2,96/5
MYMOVIES
CRITICA 3,00
PUBBLICO 2,91
CONSIGLIATO SÌ
Claustrofobico ritratto di una generazione al limite.
Pierpaolo Simone
Pierpaolo Simone

Libano, anno 2000. La roccaforte di Beaufort, base militare israeliana che controlla da diciotto anni i territori libanesi, è seriamente minacciata dalla rivolta degli Hezbollah, il gruppo indipendentista che mira a distruggere il quadrato israeliano per cacciare i nemici complici di anni di occupazione. Il film di Joseph Cedar racconta la storia di una ritirata, quella seguita alla sera del 24 maggio del duemila, quando la base fu rasa al suolo da migliaia di bombe.
Beaufort parla di guerra da un punto di vista insolito, non già quello di una battaglia per la liberazione, ma da quello introspettivo dei suoi soldati, raccontandone gli antefatti e le giornate passate in attesa di un imminente attacco. Dal punto di vista emotivo, il film rappresenta per bene l'empatica rappresentazione della guerra, osservando scrupolosamente le reazioni dei giovanissimi soldati, costretti a vivere al fronte di montagne sperdute, ben visibili per poter essere osservati e spaventare le postazioni nemiche. Da quello cinematografico funziona meno, non uscendo mai - per volere registico - dalla mera osservanza delle regole imposte dal genere.
Purtroppo, in casi come questi, il cinema rischia di scendere a patti con la sensibilità delle immagini al punto da impedire una critica serena e razionale della pellicola stessa. Certo, Beaufort è anche la guerra invisibile combattuta da giovani nei confronti di altri giovani, è la struggente dimostrazione delle nefandezze umane, un ritratto claustrofobico di una generazione al limite, un tema impeccabile sotto il profilo umano che scende lentamente sotto pelle, creando quell'insano terrore che solo la deficienza umana può sortire.
Ma usciti dalla sala, il desiderio di denuncia sociale si perde nello sterile chiacchiericcio retorico, sovrapponendo le immagini di Beaufort a quelle di centinaia di pellicole che alimentano da più di un secolo le cronache di guerra. In letteratura può anche funzionare. Al cinema, talvolta, si cede alla pavida osservanza del sentire comune. Quel sentire che impedisce molto spesso di dire: "niente di nuovo sul fronte occidentale".

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 19 febbraio 2007
Davide Turrini
Liberazione

Mancava ancora la guerra tra le tematiche di un concorso berlinese intimista e minimale, in certi momenti quasi bergmaniano. Se De Niro e Soderbergh (non citiamo la "Iwo Jima" giapponese di Eastwood che era fuori concorso) erano andati rasenti al secondo conflitto mondiale e alla guerra fredda, suo immediato prosieguo, Joseph Cedar ci porta al confine, anzi sul crepaccio del conflitto israelo-libanese. [...] Vai alla recensione »

Isabel Kershner
The New York Times

THE Israeli director Joseph Cedar wrote the first scenes of “Beaufort,” a war movie, while in a military jail. He was incarcerated for a couple of weeks, he said, because he had refused to join his combat unit for a stint of reserve duty. “Not for moral or ideological reasons,” he said. “I just felt I was no longer a soldier.” That was around 2001, about 12 years after he had finished his compulsory [...] Vai alla recensione »

Jacques Mandelbaum
Le Monde

Le 6 juin 1982, alors que les troupes israéliennes pénètrent au Liban pour y chasser les troupes de l'OLP, commence la guerre la plus controversée jamais menée par l'Etat d'Israël sous l'intitulé opération "Paix en Galilée". Conquise à l'OLP au début des hostilités, la forteresse médiévale de Beaufort, qui surplombe la plaine de la Bekaa, reste aux mains des Israéliens jusqu'en 2000, date à laquelle [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

“Beaufort” may be, strictly speaking, a war movie, but for long stretches it feels more like science fiction. The small band of Israeli soldiers who are its main — virtually its only — characters inhabit a mountain outpost in southern Lebanon that might as well be a space station marooned in a hostile galaxy. The men spend most of their time inside its heavily fortified walls, trundling down coffin-shaped [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Anche Beaufort ci conduce in un luogo sacro alla storia militare: l'avamposto israeliano in territorio libanese che dopo diciotto anni dalla guerra dell'82 fu abbandonato per ultimo in seguito alla decisione del ritiro, nel 2000. Il film si fonda sulle memorie del giovanissimo comandante. Il nemico è invisibile, si manifesta solo con i missili che piovono sul reparto composto di soldati-ragazzi.

Kenneth Turan
The Los Angeles Times

Beaufort" stands out, and not only because it's a significant Israeli film with an unexpected French name. Powerfully directed by Joseph Cedar, this is a war movie about a retreat, not a victory, a film so realistic, so intense, it verges on the surreal. It's also one of the strongest examples yet of a fearless new wave that has made Israel's cinema a force on the international scene.

lunedì 19 febbraio 2007
Roberto Silvestri
Il Manifesto

Critico sugli orrori della guerra, ma patriottico, è Beaufort dell'israeliano Joseph Cedar (religioso e ortodosso, ma la sua compagna è di estrema sinistra), dal romanzo bellico di Ron Leshem. Dopo 18 anni di occupazione militare del sud Libano, Israele è costretta a ritirarsi dai territori. E ad ammainare la stella di David dalla fortezza di Beaufort (costruita dai crociati), prima di farla saltare [...] Vai alla recensione »

winner
orso d'argento
Festival di Berlino
2007
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