theophilus
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lunedì 17 febbraio 2014
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per un punto martin perse la cappa
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Ocean’s twelve, ovvero dell’artificio stilistico usato a mo’ di rompicapo per uno spettatore che si deve accontentare di subire un plot ricercato che, tutt’al più e se proprio ne avrà voglia, potrà ammirare alla fine del film, dopo essere rimasto inattivo per tutta la sua durata. Bisogna, però, che di ciò sia preavvisato e sia disposto a limitarsi ad osservare per circa due ore gli ammiccamenti di un George Clooney sempre più indistinguibile dal se stesso del suo noto spot pubblicitario – che d’altronde lo vede in qualità di ladro assistito dalla musica della gazza rossiniana – a restare stupito (questo sì, sul serio) dalla debordante ed inusitata bruttezza di Julia Roberts (difficilmente imputabile solo al suo recente parto gemellare), oppure a fingere di godersi il prefabbricato disagio di Matt Damon o, ancora, l’usuale sfrontatezza di Brad Pitt, la bellezza artificiosa di Catherine Zeta Jones, ecc.
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Ocean’s twelve, ovvero dell’artificio stilistico usato a mo’ di rompicapo per uno spettatore che si deve accontentare di subire un plot ricercato che, tutt’al più e se proprio ne avrà voglia, potrà ammirare alla fine del film, dopo essere rimasto inattivo per tutta la sua durata. Bisogna, però, che di ciò sia preavvisato e sia disposto a limitarsi ad osservare per circa due ore gli ammiccamenti di un George Clooney sempre più indistinguibile dal se stesso del suo noto spot pubblicitario – che d’altronde lo vede in qualità di ladro assistito dalla musica della gazza rossiniana – a restare stupito (questo sì, sul serio) dalla debordante ed inusitata bruttezza di Julia Roberts (difficilmente imputabile solo al suo recente parto gemellare), oppure a fingere di godersi il prefabbricato disagio di Matt Damon o, ancora, l’usuale sfrontatezza di Brad Pitt, la bellezza artificiosa di Catherine Zeta Jones, ecc. Tutti o quasi tutti sempre più uguali a se stessi e alla propria immagine in cui sembrano irrimediabilmente intrappolati.
Il pubblico, comunque troppo comodamente seduto in qualche morbida poltrona, avrà l’accortezza di puntare la sveglia sugli ultimi minuti del film, sicuro che qualcosa debba accadere, alla fine, perché ogni cosa si chiarisca e i nostri eroi possano fare la figura che loro compete. In attesa che arrivino i nostri non rimane che sbadigliare stancamente, lieti di sapere che quella sporca dozzina si sia divertita un sacco (alle nostre spalle) pur recitando a compenso ridotto. Avremmo voluto, però, divertirci un po’ anche noi e magari ciò ci sarebbe riuscito il doppio anche solo con la decima parte dei loro emolumenti.
Se poi qualcuno si voglia ingenuamente incaponire a tener dietro la contorta evoluzione della trama, nella fideistica convinzione di venirne a capo prima che la stessa sia relativamente svelata al termine della storia, liberissimo di farlo! Siamo pronti a scommettere che alla fine avrà un mal di testa che non gli consentirà un ulteriore spazio di comprensione ed immaginazione.
Seguendo il classico vecchio adagio, potremmo anche dirla con un per un punto Martin perse la cappa: se, infatti, in Ocean’s eleven la suspence l’aveva fatta da padrona e avevamo seguito con piacere, dall’inizio alla fine, il ritmo indiavolato della storia, questo è invece un prodotto non solo pensato ma anche condotto a tavolino dal regista Steven Soderbergh e sono ben pochi i momenti che l’abbiano fatto evadere da quell’atmosfera annebbiata e soporifera.
Enzo Vignoli,
31 dicembre 2004.
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dylan483
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martedì 22 ottobre 2013
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soderbergh fa cilecca
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Mi spiace per Soderbegh ma non ci siamo proprio, questo film vorrebbe essere un seguito di Ocean's eleven ma non ci azzecca per niente da un punto di vista registico e stilistico e il paragone è imbarazzante soprattutto se ci mettiamo a guardare il terzo capitolo Ocean's thirteen con Al Pacino decisamente all'altezza del primo. Cominciamo con le sequenze iniziali quando Andy Garcia scova i componenti della banda: perché fare delle scene così lunghe per ognuno di loro (!) con virtuosismi della cinepresa inutili? già si sbadiglia. Poi i dialoghi: confusionari e inutili anche questi, non si capisce bene cosa c'entrino con la trama o la presentazione dei personaggi per proseguire con una totale mancanza di centro di gravità nella storia.
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Mi spiace per Soderbegh ma non ci siamo proprio, questo film vorrebbe essere un seguito di Ocean's eleven ma non ci azzecca per niente da un punto di vista registico e stilistico e il paragone è imbarazzante soprattutto se ci mettiamo a guardare il terzo capitolo Ocean's thirteen con Al Pacino decisamente all'altezza del primo. Cominciamo con le sequenze iniziali quando Andy Garcia scova i componenti della banda: perché fare delle scene così lunghe per ognuno di loro (!) con virtuosismi della cinepresa inutili? già si sbadiglia. Poi i dialoghi: confusionari e inutili anche questi, non si capisce bene cosa c'entrino con la trama o la presentazione dei personaggi per proseguire con una totale mancanza di centro di gravità nella storia. Negli altri film il colpo focalizzava l'attenzione dei personaggi e dello spettatore, qui si viene sballottolati da una storia all'altra e si fatica a seguire il filo. Alcune fasi del film che andrebbero gestite con velocità e ritmo invece si trascinano lentamente, altre che necessiterebbero di calma e attenzione si polverizzano in pochi fotogrammi. Infine passiamo alla cosa peggiore, una pensata talmente oscena che nemmeno agli sceneggiatori della Asylum sarebbe venuta in mente: il personaggio di Julia Roberts interpreta..Julia Roberts e fa la scenetta con il vero Bruce Willis (comparsata). Io sono rimasto basito: si crede di vedere un film e ci si accorge di assistere a uno show del Saturday day night; ma come si fa??questo vuol dire prendere per i fondelli lo spettatore. Strabocciato
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bella earl!
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venerdì 7 ottobre 2011
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ocean's twelve fa il colpo ma non fa colpo.
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- Come ti senti? -
- Bene... per essere un uomo morto! -
Danny Ocean esce di nuovo dalla galera e, squattrinato, chiede aiuto, di nuovo, all'amico Rusty per saldare il debito che lo lega all'ex capo del Bellagio, Terry Benedict, organizzando un nuovo grande colpo.
Soderbergh fa cilecca con questo sequel che nonostante la presenza massiccia di grandi attori non rende quanto dovrebbe rendere. E' un peccato perché i vari Clooney, Pitt e Damon ci presentano una buona prestazione e l'innesto della Zeta-Jones è un buon contorno ma la trama naufraga ed è poco convincente. Consigliato solo agli appassionati di grandi attori per vederli tutti insieme ancora una volta.
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dellos
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martedì 12 luglio 2011
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migliora la regia, ma è un sequel mediocre
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Il mio commento è tutto nel titolo: Soderberg dirige con un'ottima regia, attori bravi, ma la storia, e quindi la sceneggiatura, è lontana anni luce dal primo Ocean's eleven. Alcuni brani della colonna sonora non erano azzeccati.
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superinzaghi
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giovedì 26 maggio 2011
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bu
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orrendo..la scelta di julia robert che si traveste da julia roberts è bruttissima
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marvelman
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lunedì 30 agosto 2010
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piacevolissimo
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Veramente un bel sequel: particolare, umoristico, pazzesco e con un cast di bravi attori che riprendono molto bene in linea con il primo capitolo i loro ruoli. Poi sono davvero una chicca certe trovate di sceneggiatura come l'inserimento di bruce willis nel ruolo di se stesso, julia roberts che interpreta se stessa e il bravissimo vincent cassel che fa il ladro acrobata in stile capoeira. Veramente un bel film che qui vedo ingiustamente sottovalutato, merita 4 stelle ma gliene do volentieri 5.
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riccardo.it
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venerdì 21 agosto 2009
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scialbo
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Un sequel con una storia insulsa piena di vuoti e di passaggi senza senso. Non bastano un bravo regista, ottimi attori e una bella colonna sonora a fare una buona pellicola.
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paride
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mercoledì 24 settembre 2008
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schifoso
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ely
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giovedì 14 agosto 2008
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bruce
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Varrebbe la "pena" vederlo solo per la parte in cui c'è Bruce Willis!!! Mamma mai è sexy da morire!!
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serena
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domenica 27 luglio 2008
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bellissimo,unico,imperdibile!
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E' proprio un bel film ,mi piacono molto anche le musiche!!!!!
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