Le conseguenze dell'amore

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Un film di Paolo Sorrentino. Con Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Gianna Paola Scaffidi, Raffaele Pisu.
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Drammatico, durata 100 min. - Italia 2004. MYMONETRO Le conseguenze dell'amore * * * 1/2 - valutazione media: 3,97 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
tonino lunedì 2 gennaio 2006
le conseguenze dei sentimenti e della coscienza Valutazione 3 stelle su cinque
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Anche nelle situazioni più statiche può covare un fuoco sotto la cenere. Si tratta del fuoco dei sentimenti, più propriamente dell'amore. E come temeva il protagonista, è l'amore che metterà in moto una serie di fatti che, attraverso un travaglio di coscienza e di riflessioni sul senso della propria vita, porteranno ad un tragico epilogo. Al regista va dato il merito di aver sviluppato un discorso su due tempi. Il primo lento, fatto di poche parole e di sequenze lunghe, nelle quali le persone si muovono in modo asettico (la Svizzera che ne esce fuori è quella il cui unico target è il riciclaggio di denaro); qui il protagonista offre uno stato dell'essere imperscrutabile, ambiguo ma interessante. [+]

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quieromirar martedì 28 dicembre 2010
il “tacito tumulto” di titta di girolamo Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

Imporsi allo sguardo sottraendosi a esso, mostrare dissimulando, condurre su false piste nel momento in cui ci si svela. È costruito su un ossimoro che scompagina i tempi della narrazione allungandoli fino a dissolverli o giocando tra inversioni e sovrapposizioni “Le conseguenze dell’amore”, sofisticato film di Paolo Sorrentino che crea nello spettatore una serie di attese destinate puntualmente a condurre su di un percorso in cui quelle stesse attese non trovano conferma. Il corpo di Toni Servillo, inquadrato da angolazioni differenti come a tentare di scoprire cosa si nasconda dietro quella maschera triste, si offre continuamente alla telecamera e in quell’offrirsi si nega, refrattario a ipotesi e suggestioni, epicentro di una storia che rende riduttivo e fuorviante l’atto di osservare, scrutare, esaminare: il peso della scelta è evidenziato dalla dimensione soggettiva della vicenda, dato che il pubblico scopre man mano il senso degli avvenimenti attraverso gli occhi di Titta. [+]

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stefano capasso mercoledì 2 dicembre 2015
le emozioni che alimentano la vita Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Titta Di Girolamo vive da 8 anni in Svizzera, in un albergo, con rari contatti umani. Nasconde diversi segreti tra i quali quello della sua professione. E’ un intermediario di un associazione mafiosa, per la quale consegna settimanalmente una valigetta di soldi nella banca locale. La monotona routine si interrompe quando la giovane cameriera dell’albergo le manifesta il suo interesse e questo cambiamento porterà il protagonista verso un finale drammatico
Il secondo film di Paolo Sorrentino, che ho visto nell’incontro di cinema e counseling di Metis Teatro, colpisce per la bellezza della fotografia e toglie il fiato per l’evoluzione tragica del personaggio, eroe passivo che ridà valore alla sua esistenza quando sceglie di lasciarsi andare ad un emozione. [+]

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roma venerdì 27 maggio 2005
sorrentino nel segno della continuità. Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
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Il secondo lungometraggio di Sorrentino costituisce non già una rottura con la sua precedente opera, quanto piuttosto emerge in esso una profonda soluzione di continuità dettata da molteplici fattori: la profonda difficoltà nel realizzare ciò che ci renderebbe se non felici almeno sereni, lo sprofondare in un non luogo nell'estremo finale, la non banale personalità dei soggetti protagonisti i quali rimandano sempre ad altro attraverso dialoghi che non svelano mai del tutto, o meglio poco alla volta, la loro stessa condizione di sentimento vitale. Alla luce di queste considerazioni crediamo che entrambi i lungometraggi di Sorrentino costituiscano il nuovo all'interno del panorama cinematografico italiano, e che proprio per la sua genialità il secondo sia stato così tanto apprezzato a Cannes e non solo. [+]

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giovanni b. domenica 4 dicembre 2005
a cosa ci conduce il sentimento.... Valutazione 3 stelle su cinque
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La capacità di estremizzre ogni singolo agire umano: mosso dalle pulsioni delle passioni, dei sentimenti, dalle emozioni un uomo arriva a sacrificare tutto, anche la sua vita; forse alla fine ci si potrà chiedere se ne vale veramente la pena spingersi oltre , oltre quel limite che connatura il comune buonsenso e la capacità di autoconservazione: ma sì, come a volte hanno detto, c è un momento in cui ci si trova davanti ad un precipizio e bisogna saltare: se ci si riflette non lo si fa....E probabilmente non ha riflettuto, o forse lo ha fatto fino in fondo, il protagonista di quest' opera, Titta, nel nel suo lento, ma progressivo ribellarsi alla monotonia e alla routine che da anni lo avvolgono( nella vita in albergo, nella tossicodipendenza " a scadenze regolari", nei sentimenti ovattati)che nel sedersi al bancone del bar, pittosto che nel suo consueto angolino, in cui si reca quasi contro voglia da anni ,profetizza: "Questa è la cosa più pericolosa che abbia mai fatto in vita mia". [+]

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antrace martedì 5 gennaio 2010
un esercizio da esteti Valutazione 3 stelle su cinque
50%
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I testi di Sorrentino sembrano sospesi, quasi a lasciare allo spettatore il compito di ricomporre l'ordito: non sfugge a tale stile questo film ,spoglio, enigmatico, velato .Le riprese sempre in primo piano , i dialoghi radi, le mille pause ed il ritmo uguale fino all'epilogo , rendono il racconto asciutto, efficace dietro la maschera quasi immobile del protagonista . Titta è un contabile della mafia che si mostra freddo, elegante , avendo ormai acccettato di vivere in Svizzera come in una perenne prigionia, di cedere gli affetti personali per acquisire un ruolo da alto funzionario della malavita, riverito e temuto da Banche e da affaristi , perchè "pecunia non olet ". L'amore per una donna , la tentazione di riscoprire l' emozione perduta , una prateria vasta come un cuneo nei suoi occhi neri, lo conduranno a sfidare i capi del clan , in un empito romantico privo di qualunque spiraglio . [+]

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eliagne lunedì 3 settembre 2012
un eroe decadente Valutazione 4 stelle su cinque
50%
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Prendete una fredda Lugano, con le sue grandi banche e i suoi cavo imbottiti. Prendete un hotel lussuoso, con una giovane ed affascinante cameriera e metteteci dentro un cinquantenne scapolo che continua a vivere, o meglio, ad esistere, quasi per inerzia. Potrete fare tutto questo ma difficilmente riuscirete ad ottenere un risultato similare a "le conseguenze dell'amore". Proprio perchè la pellicola di Sorrentino NON è solamente questo. Non è solo la cronistoria degli ultimi anni di un vecchio commercialista in pensione relegato da cosa nostra in un albergo svizzero. Non può ridursi ad una così facile banalizzazione. Lo scempio sarebbe immeritato per un film di tale spessore. Il regista italiano delinea magistralmente la figura di un uomo che alla fine del film rimane impressa a fondo nello spettatore; quasi, ce ne si affeziona, se così posso dire. [+]

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byrne domenica 10 novembre 2013
"ogni tanto in cima a un palo della luce.." Valutazione 4 stelle su cinque
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 Abbiamo ancora registi geniali. Non che ci fosse bisogno di dirlo, specialmente per me (Il DivoL'amico di famigliaThis must be the place sono i miei preferiti), ma non fa mai male ricordare che ci sono ancora cineasti del suo calibro nel Belpaese, e che non sono vecchie glorie ma autori freschi e propositivi. [+]

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rita branca venerdì 29 maggio 2015
una vita grigia quanto il denaro sporco Valutazione 3 stelle su cinque
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Una vita grigia quanto il denaro di Rita Branca Le conseguenze dell’amore film (2004) di Paolo Sorrentino con Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Raffaele Pisu, ed altri Film drammatico che si concentra sulla vita mortalmente noiosa, come lui stesso la definisce, di un commercialista, ex operatore di borsa di successo che lavorando anche per conto della mafia, compie un’operazione sbagliata e fa perdere un’ingentissima somma. Tale involontario errore ne decreta una condanna non a morte fisica, ma a prigionia a vita in un albergo quattro stelle in cui risiede, impegnato solo nell’attesa snervante di una valigia piena di dollari che gli è recapitata regolarmente affinché ne depositi il contenuto in una banca svizzera compiacente. [+]

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daniela robberto mercoledì 5 ottobre 2016
mai sottovalutare le conseguenze di un amore Valutazione 0 stelle su cinque
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Le conseguenze dell'amore In una regia caratterizzata da un applombe quasi britannico si muove il protagonista della storia. A prima vista sembra un uomo d’affari distaccato inavvicinabile non contaminato o contaminabile da alcuna passione; dietro le sue lenti sembra vivere quasi in uno sprezzante isolamento. Una volontaria solitudine, avallata dal suo dichiarare di non avere immaginazione e di non essere frivolo (tranne che per il suo nome) ma il buco nella maglia esiste e va allargandosi nella mente di chi segue la vicenda e ci si chiede perché telefoni ad una famiglia sentimentalmente già lontana che non lo vuole più, vedendolo nell’inimmaginabile azione di origliare con un fonendoscopio le stanze degli altri, nell’afflizione di un insonnia cronica o nella dose settimanale di eroina che da anni lo sostiene; e poi il macigno della frase “ogni essere umano ha un segreto inconfessabile”; ma qual è il suo segreto inconfessabile? Tutta la vicenda si svolge in un albergo dai toni di una prigione dove è normale che un tempo dilatato trascorra oziosamente tra il fumo di innumerevoli sigarette; una sorta di domicilio coatto alla Bunnuel che vede altri ospiti fissi, una coppia di anziani che giocano sempre a carte. [+]

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