diego
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sabato 2 febbraio 2002
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il sorriso di amelie brilla su questo capolavoro
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Il genere commedia fantastica sembrava realmente lontano dal cinema contemporaneo.E invece ecco spuntare "Il favoloso mondo di Amelie".
Il film è narrato proprio come una favola,a cominciare dalla bellissima fotografia dai caldi color pastello.
A tratti tornano in mente le vecchie commedie del grande Jean Renoir (citato mediante la pittura del suo geniale padre Auguste).Quelle commedie sono lontane...La ricetta per farle rinascere è allora:prenderne gli strati,gonfiarli,e farli viaggiare a mille come girandole impazzite.Il bravissimo Jean-Pierre Jeunet realizza il tutto con uno stile moderno (ma con tocchi del "buon sapore antico"),fatto di inquadrature e movimenti di mecchina che riescono veramente a sorprendere lo spettatore.
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Il genere commedia fantastica sembrava realmente lontano dal cinema contemporaneo.E invece ecco spuntare "Il favoloso mondo di Amelie".
Il film è narrato proprio come una favola,a cominciare dalla bellissima fotografia dai caldi color pastello.
A tratti tornano in mente le vecchie commedie del grande Jean Renoir (citato mediante la pittura del suo geniale padre Auguste).Quelle commedie sono lontane...La ricetta per farle rinascere è allora:prenderne gli strati,gonfiarli,e farli viaggiare a mille come girandole impazzite.Il bravissimo Jean-Pierre Jeunet realizza il tutto con uno stile moderno (ma con tocchi del "buon sapore antico"),fatto di inquadrature e movimenti di mecchina che riescono veramente a sorprendere lo spettatore.
Ci troviamo di fronte ad un film che è stato capace di costruire un perfetto schema puntellato da personaggi che restano impressi nella memoria.Allora:c' è il padre che ha come migliore amico uno gnomo,un droghiere rozzo e il commesso imbranato e tanto buono...Poi c' è Nino,lo sconosciuto che gira nelle stazioni della metropolitana raccogliendo foto strappate.Sarà lui a spezzare il cuore di Amelie.Già...Amelie.Amelie è un personaggio mitico!
Il film,fa poi molto ridere...(gli scherzetti della nostra eroina,i tentati suicidi del pesciolino rosso!...).
E' da notare come in fondo la psicologia di ogni personaggio è ben delineata e descritta.
E pensare che non è stato accettato al Festival di Cannes...Forse perchè "troppo scomodo" per qualcuno?
Per la sua caoticità fa pensare al recente "Moulin Rouge!".Ma.mentre il film di Luhrmann si fermava alla superficie delle cose,quello di Jeunet riesce a colpire le corde del cuore dello spettatore.
E' un film più romantico e poetico di quel che si può pensare.La poesia nasce dai piccoli gesti quotidiani della protagonista,che prendono forme surreali e fantastiche.
Ci saranno anche questa volta i critici che non apprezzeranno in quanto l' operazione può apparire superficiale e/o commerciale.Lasciamoli perdere...
Un film che è già un classico,già un culto (oltre ad essere il più bello di questa stagione cinematografica).
Beh,bisogna spendere due parole sulla straordinaria Audrey Tautou:l' attrice si è immedesimata a tal punto col personaggio che sembra non ci sia alcuna differenza tra Audrey e Amelie.
E poi è troooppo carina...
Un modello,a partire "dalle cose che ci piacciono,e quelle che non ci piacciono",che sarà imitato nei prossimi anni.
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anders
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sabato 23 febbraio 2002
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di rara dolcezza...
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Non ho memoria di aver mai visto un film di così rara dolcezza,che colpisce senza riserve lo spettatore nell'intimo dei suoi sentimenti(a meno che egli non sia un pezzo di marmo!),il quale,da parte sua,non può far altro che rimanerne coinvolto.Dolcezza sì,ma mai eccessivamente sdolcinato o coercitivo verso un perbenismo a tutti i costi,cosa che già di per sè dimezzerebbe(se non di più)la qualità del film.La scena,che credo avrà colpito la maggior parte di voi,è quella del prefinale in cui lei dà,e richiede indietro,tre bacetti dei quali mai nessuno è mai dato veramente sulle labbra!Il ritmo della scena è lento,ma nessuno si sentirebbe di dire che è noioso o eccessivamente cadenzato,perchè è comunque intenso nella sua macchinosità e esprime appieno la sensibilità,il desiderio,ma anche la paura di amare di Amèlie.
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Non ho memoria di aver mai visto un film di così rara dolcezza,che colpisce senza riserve lo spettatore nell'intimo dei suoi sentimenti(a meno che egli non sia un pezzo di marmo!),il quale,da parte sua,non può far altro che rimanerne coinvolto.Dolcezza sì,ma mai eccessivamente sdolcinato o coercitivo verso un perbenismo a tutti i costi,cosa che già di per sè dimezzerebbe(se non di più)la qualità del film.La scena,che credo avrà colpito la maggior parte di voi,è quella del prefinale in cui lei dà,e richiede indietro,tre bacetti dei quali mai nessuno è mai dato veramente sulle labbra!Il ritmo della scena è lento,ma nessuno si sentirebbe di dire che è noioso o eccessivamente cadenzato,perchè è comunque intenso nella sua macchinosità e esprime appieno la sensibilità,il desiderio,ma anche la paura di amare di Amèlie.Già,l'introvertita Amèlie,destinata probabilmente a fallire la sua vita,poichè persino quando pensa di aver trovato il ragazzo giusto per lei,lo rifiuta,per paura di rivelare forse la sua reale personalità(pensate a cosa Amèlie si inventa solo per riconsegnargli l'album di fotografie!!!);beh però se fallire la vita vuol dire aiutare gli altri,non mi sento di condannarla veramente,perchè forse quello che le mancava(e che alla fine trova)era il coraggio di aiutare anche se stessa.Metà del successo del film Jeunet lo aveva già ottenuto decidendo di affidare l'interpretazione di Amèlie Poulain ad Audrey Toutau,il cui volto trovo squisito e delizioso nella sua innocenza e perfetto per questa parte,e poi e innegabilmente davvero tanto carina!!!A proposito,se a qualcuno è piaciuta Audrey Tautou può vedersi"Sciampiste&Co."di Tonie Marshall,di circa un anno fa dove Audrey fa una parte minore ma è ugualmente FAVOLOSA!!!
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fabio cerullo
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domenica 17 febbraio 2002
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tre stelle? non scherziamo...
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Un film delizioso, emozionante, divertente, coloratissimo. L'elogio delle piccole cose in un mondo che ognuno di noi può rivestire della polvere magica di cui sono fatti i sogni. Azzeccati i personaggi, il ritmo narrativo e le riprese originalissime. Una scena su tutte: Amelie che diventa gli occhi del cieco mentre lo aiuta ad attraversare la strada. Una morale: per ricevere amore bisogna provare piacere nel dare amore. Ma se ne trovate un'altra, ben venga. Amelie ci fa riflettere, ma non nel modo sofferente tipico dei film forzatamente intimisti, piuttosto con la leggerezza dell'aria, che però non significa superficialità. I francesi hanno imparato a sorridere e dopo "Il gusto degli altri" confezionano un'altra piacevolissima sorpresa.
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Un film delizioso, emozionante, divertente, coloratissimo. L'elogio delle piccole cose in un mondo che ognuno di noi può rivestire della polvere magica di cui sono fatti i sogni. Azzeccati i personaggi, il ritmo narrativo e le riprese originalissime. Una scena su tutte: Amelie che diventa gli occhi del cieco mentre lo aiuta ad attraversare la strada. Una morale: per ricevere amore bisogna provare piacere nel dare amore. Ma se ne trovate un'altra, ben venga. Amelie ci fa riflettere, ma non nel modo sofferente tipico dei film forzatamente intimisti, piuttosto con la leggerezza dell'aria, che però non significa superficialità. I francesi hanno imparato a sorridere e dopo "Il gusto degli altri" confezionano un'altra piacevolissima sorpresa. Non si può dare un voto mediocre ad un film finalmente tanto diverso. Non do 5 stelle solo perchè poteva avere un miglior finale, mentre quello che ha piomba improvvisamente a spezzare una narrazione nella quale ci si stà ancora cullando. Ma forse è solo il dispiacere perchè il film è finito...
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massimo
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mercoledì 28 agosto 2002
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film veramente interessante
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Gran bel film questo favoloso mondo di Amelie. Disegna una galleria di personaggi fornendo per ciascuno un quadro psicologico chiaro e preciso e li innesta in una storia irrealistica ma che una volta calati nell'atmosfera del film, acquista una sua razionalità divenendo credibile. Su tutti spicca Amelie,ingenua ragazza francese cui è stato negato affetto da un padre troppo freddo e una madre fin troppo rigida, che un bel giorno decide di spendere tutta sè stessa per la felicità degli altri. Alla fine realizzerà anche se stessa nell'amore per un ragazzo per certi versi simile a lei nel carattere; in questo modo il cerchio si chiude. Il messaggio che ho percepito è amare gli altri e spendersi per loro è giusto ma bisogna realizzare anche se stessi.
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Gran bel film questo favoloso mondo di Amelie. Disegna una galleria di personaggi fornendo per ciascuno un quadro psicologico chiaro e preciso e li innesta in una storia irrealistica ma che una volta calati nell'atmosfera del film, acquista una sua razionalità divenendo credibile. Su tutti spicca Amelie,ingenua ragazza francese cui è stato negato affetto da un padre troppo freddo e una madre fin troppo rigida, che un bel giorno decide di spendere tutta sè stessa per la felicità degli altri. Alla fine realizzerà anche se stessa nell'amore per un ragazzo per certi versi simile a lei nel carattere; in questo modo il cerchio si chiude. Il messaggio che ho percepito è amare gli altri e spendersi per loro è giusto ma bisogna realizzare anche se stessi. La fine del film chiude il cerchio; Amelie dopo aver fatto felici le persone vicine a lei, trova finalmente anche la sua felicità. Ottima storia, ottimi attori soprattutto la protagonista, miscela perfetta che fa riflettere sulla vita. Più intimista de La vita è bella di Benigni ma non per questo meno bello; anzi forse qui la storia calata nella realtà quotidiana di una semplice ragazza cresciuta in provincia è anche più sincera.
Non sarà un capolavoro ma gli si avvicina molto. Il cinema francese si conferma in grado di offrire periodicamente delle vere chicche.
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valina magai pierdominici
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martedì 12 febbraio 2002
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rompere il vetro...
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Un film emozionante, commovente che veicola sogni ed emozioni della vita quotidiana senza tralasciare il significato profondo e nascosto degli eventi che accadono in ogni città, non solo a Parigi.
Amélie cresce in provincia. Forse è malata di cuore, ma il suo è un malanno morale, è mancanza di Amore.La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida, quasi a significare che annullando la tua vita, annulli anche tutto ciò che avresti potuto fare per gli altri. Elementi che apparentemente potrebbero sembrare poco significativi, ma che nella vicenda della commedia, fanno riflettere.
Amelie non sa che cosa vuole fare da grande, va a vivere a Parigi.
Insegue l'arte e la rappresenta inconsapevolmente con la sua persona, il suo viso, il suo portamento e lo sguardo da osservatrice pura,la rendono un'opera d'arte.
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Un film emozionante, commovente che veicola sogni ed emozioni della vita quotidiana senza tralasciare il significato profondo e nascosto degli eventi che accadono in ogni città, non solo a Parigi.
Amélie cresce in provincia. Forse è malata di cuore, ma il suo è un malanno morale, è mancanza di Amore.La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida, quasi a significare che annullando la tua vita, annulli anche tutto ciò che avresti potuto fare per gli altri. Elementi che apparentemente potrebbero sembrare poco significativi, ma che nella vicenda della commedia, fanno riflettere.
Amelie non sa che cosa vuole fare da grande, va a vivere a Parigi.
Insegue l'arte e la rappresenta inconsapevolmente con la sua persona, il suo viso, il suo portamento e lo sguardo da osservatrice pura,la rendono un'opera d'arte... mano di un regista attento e lungimirante.
Fa la cameriera, un mestiere al servizio della gente.Il 31 agosto 1997 è il giorno decisivo della sua vita: rinviene dietro una piastrella una vecchia scatola di cianfrusaglie (figurine, la foto di un calciatore, un ciclista di ferro).
Quella scatola non è sua. Appartiene al passato di qualcuno, un passato che a volte dimentichiamo, un'infanzia di uno sconosciuto che riavrà, grazie a lei, uno dei capitoli mancanti.
Amelie non soffre di protagonismo, trova lo sconosciuto, gli restituisce il "ricordo" e gli cambia la vita per sempre, e quel dono le farà capire che quello è proprio ciò che vuole fare da grande. Da quel momento Amélie trova se stessa, smette di fingere orgasmi con persone vuote, si mette a fare giustizia da sola, punisce i cattivi insegnando il valore delle persone, e protegge i deboli.
Amélie è la rappresentazione di un mondo ideale molto al femminile, è l'istinto materno reso semplice e naturale nei confronti del prossimo, è uno spunto di riflessione per chi si crede buono e per chi ormai nella vita ha assunto il ruolo di cattivo.
Amèlie è una coraggiosa scelta di vita, è un punto di vista sano che porta alla convinzione che ognuno di noi ha un ruolo sociale importante. Bucando il vetro sottile dell'indifferenza, la felicità diventa una raggiungibile responsabilità di tutti.
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(di valentina)
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antonio limoncelli
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martedì 4 dicembre 2007
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il favoloso mondo di amelie
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C’era una volta… una splendida fiaba, la possibilità di giocare con il destino, ritoccare la vita degli altri come un pittore i personaggi d’un quadro. La splendida Amèlie Poulain, luminosa per la sua semplicità, per i suoi occhi limpidi, cameriera in un bar-tabacchi di Montmartre, decide di punire gli sfruttatori e di aiutare gli indifesi. Lei, così poco allineata alla quotidianità, si trova spesso in luoghi senza tempo alla ricerca d’ogni vicissitudine e scopre sulla sua pelle quanta alienazione produce l’informazione per immagini, il mondo della televisione. La trappola in cui l’uomo contemporaneo vive i propri problemi ne esaltano la duttilità emotiva, la freschezza ingenua dell’essere viva.
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C’era una volta… una splendida fiaba, la possibilità di giocare con il destino, ritoccare la vita degli altri come un pittore i personaggi d’un quadro. La splendida Amèlie Poulain, luminosa per la sua semplicità, per i suoi occhi limpidi, cameriera in un bar-tabacchi di Montmartre, decide di punire gli sfruttatori e di aiutare gli indifesi. Lei, così poco allineata alla quotidianità, si trova spesso in luoghi senza tempo alla ricerca d’ogni vicissitudine e scopre sulla sua pelle quanta alienazione produce l’informazione per immagini, il mondo della televisione. La trappola in cui l’uomo contemporaneo vive i propri problemi ne esaltano la duttilità emotiva, la freschezza ingenua dell’essere viva. E Amèlie è davvero viva… nella sua schizofrenia creativa riesce a stemperare i contrasti distruttivi per esaltarne i contorni su cui passeggiare insieme all’amato… l’altro ch’è diverso, come lei, dalla razionale volontà di conservazione che induce all’esasperante desiderio d’esserci indipendentemente. Amèlie vuole senza occupare altri spazi che non siano i propri, vuole per amare anche se non riesce a contenere le proprie emozioni. E finalmente il vivere diviene gioco, apparizioni e nascondimenti, bricolage di animazioni, fotografie, estetismi, e videoclip; tutto in un processo fantastico ed insieme nostalgico, un divenire quasi cristallizzato nel riflesso polifonico di mille voci fuori campo che la incitano ad essere quel che è.
Tutti siamo concordi nel definire bella la diversità anche se viviamo le stesse cose, ogni giorno, per raggiungere i nostri ingannevoli obiettivi… è dunque questo il film da vedere per uscire dalla normalità in cui siamo stati confinati e in cui restiamo per paura di non ritrovarci. E lo hanno capito in tanti…
J.-P. Jeunet usa tecnologia ed effetti speciali per scopi poetici, un modo nuovo di usare gli strumenti, di cesellare le sceneggiature. Una piccola riflessione mi porta ai primi del Novecento, la violenza della spettacolarizzazione resta limitata all’incubo d’un futuro non ancora nostro, l’orrida fessura ignota, il fantasma d’una presenza inquietante. E’ ancora lontano il mondo senz’amore che stiamo vivendo ed io passeggio con i miei sogni in una sera parigina e le mie idee, intrecciate ai mille pensieri della città, volano fino alla luna.
Antonio Limoncelli
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lilly
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giovedì 30 agosto 2007
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***
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Questo è in assoluto il mio film preferito..ce l' ho da quasi cinque anni e lo guardo almeno una volta a settimana..non saprei dire realmente cos' è che mi piace: la sua semplicità?No, è tutt' altro che un film semplice,è una messa a nudo della quotidianità delle persone,è una ripresa di ansie, timori e ostacoli che la gente comune, allo stesso modo di Amelie, vede come prove insormontabili ("Mia piccola Amelie, lei non ha le ossa di vetro, lei può scontrarsi con la vita; se lei si lascia scappare questa occasione con il tempo sarà il suo cuore che diventerà secco e fragile come uno scheletro..perciò si lanci..accidenti a lei!"); i suoi colori magici?Si, anche se non definirei l' accostamento verde-rosso "magico",sono colori che rimandano alla vita rustica, tipicamente mediterranea;le melodie che accompagnano tutta l' opera?Certo,sono le note ad ipnotizzare e a rivelare completamente una trama che coinvolge, rilassa e mette a proprio agio fin dall' incipit del film.
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sere
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venerdì 2 febbraio 2007
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colori magici
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E' un film che mi cattura, che mi affascina. La dolcezza, la grazia, l'astuzia, l'intelligenza, la semplicità, la gentilezza, la volontà, la pazienza sono aspetti ben miscelati nel personaggio di Amelie. Mi piace come sa stupirsi e captare il lato magico in ogni situazione, lo cattura e lo fa vivere a suo piacimento. Penso che anche l'aspetto tenico del film, sopratutto il particolare uso dei colori, dia quel senso di fantastico che affascina. Mi piacerebbe capire meglio il significato, o i significati che quei colori vogliono rappresentare, che cosa il regista voglia dirci attraverso di essi. Non so se questo aspetto del film abbia interessato anche altre persone che lo hanno visto. Se mi volete aiutare a capire i colori nel film di Amelie o fare un commento si di essi esprimendo il vostro parere, ne sarò contenta.
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E' un film che mi cattura, che mi affascina. La dolcezza, la grazia, l'astuzia, l'intelligenza, la semplicità, la gentilezza, la volontà, la pazienza sono aspetti ben miscelati nel personaggio di Amelie. Mi piace come sa stupirsi e captare il lato magico in ogni situazione, lo cattura e lo fa vivere a suo piacimento. Penso che anche l'aspetto tenico del film, sopratutto il particolare uso dei colori, dia quel senso di fantastico che affascina. Mi piacerebbe capire meglio il significato, o i significati che quei colori vogliono rappresentare, che cosa il regista voglia dirci attraverso di essi. Non so se questo aspetto del film abbia interessato anche altre persone che lo hanno visto. Se mi volete aiutare a capire i colori nel film di Amelie o fare un commento si di essi esprimendo il vostro parere, ne sarò contenta.
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silvia
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lunedì 22 gennaio 2007
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magari fossi amelie!
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Trama senza trama...forse ciò che stupisce è proprio questo...il film è un susseguirsi di immagini colorate, talvolta suggestive, come la mano che affonda nei piselli, il marcato senso del tatto e dei colori...le passeggiate lungo il mercato dove Amelie guarda le cose e la gente con occhi da bambina, come un' Alice nel suo paese delle meraviglie...La capacità di stupirsi ancora...I piccoli dispetti a fin di bene e gli aiuti silenziosi per far nascere l'armonia intorno a lei. Amelie cresce sola e, reduce da una triste infanzia, si porta dietro questo "bagaglio" di sfrenata immaginazione che le permette di difendersi dalla solitudine e dalla noia della realtà quotidiana, di aggiungere una nota di magia anche nella vita delle persone più anonime e inosservate.
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Trama senza trama...forse ciò che stupisce è proprio questo...il film è un susseguirsi di immagini colorate, talvolta suggestive, come la mano che affonda nei piselli, il marcato senso del tatto e dei colori...le passeggiate lungo il mercato dove Amelie guarda le cose e la gente con occhi da bambina, come un' Alice nel suo paese delle meraviglie...La capacità di stupirsi ancora...I piccoli dispetti a fin di bene e gli aiuti silenziosi per far nascere l'armonia intorno a lei. Amelie cresce sola e, reduce da una triste infanzia, si porta dietro questo "bagaglio" di sfrenata immaginazione che le permette di difendersi dalla solitudine e dalla noia della realtà quotidiana, di aggiungere una nota di magia anche nella vita delle persone più anonime e inosservate...La scena che mi è rimasta più impressa è certamente quella in cui Amelie accompagna un anziano cieco per un breve tragitto di strada, descrivendogli meticolosamente tutto ciò che il vecchio non può vedere...La reazione è il sorriso che illumina il volto dello sconosciuto, quasi come se egli stesso vedesse attraverso gli occhi della giovane donna...Amelie migliora concretamente la vita delle persone intorno a lei...Non si può così escludere un messaggio latente da parte del regista..."Fai del bene e ne riceverai altrettanto"...infatti è ciò che accade alla protagonista, che trova la sua anima gemella e infine non è più sola...Ottima la colonna sonora, dal ritmo incalzante, quasi a scandire i tempi del film. Al bacio
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[+] brava
(di lupo)
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anorak
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domenica 5 gennaio 2003
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per non smettere di sognare!
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Tempo fa avevo letto una recensione di Salman Rushdie che diceva di Ameliè meraviglie. Il cinema è parte dell'"industria dell'intrattenimento" e sono sicuro che ci sono divisioni all'interno di grandi aziende che cercano di prevedere quello "che il pubblico vuole". Ma forse non ci sono alternative... Oggi sono contento, ho visto un tentativo di traduzione: traduzione di una idea, bella o brutta non importa, ma il tentativo di trasformare un pensiero in qualcosa che ha preso forma sullo schermo. Amelie porta sullo schermo i pensieri di un bambino. Mi ha fatto ricordare quando con la testa vagavo per luoghi impossibili, completamente narcotizzato dai sogni, dalle illusioni e le fantasie, libero da vincoli e da ogni realtà.
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Tempo fa avevo letto una recensione di Salman Rushdie che diceva di Ameliè meraviglie. Il cinema è parte dell'"industria dell'intrattenimento" e sono sicuro che ci sono divisioni all'interno di grandi aziende che cercano di prevedere quello "che il pubblico vuole". Ma forse non ci sono alternative... Oggi sono contento, ho visto un tentativo di traduzione: traduzione di una idea, bella o brutta non importa, ma il tentativo di trasformare un pensiero in qualcosa che ha preso forma sullo schermo. Amelie porta sullo schermo i pensieri di un bambino. Mi ha fatto ricordare quando con la testa vagavo per luoghi impossibili, completamente narcotizzato dai sogni, dalle illusioni e le fantasie, libero da vincoli e da ogni realtà. Sogni di bambino, di nuvole che diventano quello che mi suggerisce la testa. Forse per questo il film mi è piaciuto a tratti: una bambina bellissima mi incanta dallo schermo. Occhi neri e dolci, riescono a esprimere gioia, simpatia. Lei è li, con la capacità di vivere in un mondo con le nuvole che tornano animali e cose. Lei sogna ancora ed e lì a ricordarci che possiamo farlo anche noi, forse. Film incantevole, dolce, di una ragazza che forse esiste, di persone che riescono a vivere di piccole cose, di semplici cose, relalandoci un sogno a portata di mano, agli antipodi rispetto a quelli propinato dalle major americane. Sono ancora contento. Amelie trasmette ottimismo, dimostra che si può trarre felicità anche aiutando qualcuno. Ma chi se ne frega se questo non è un posto di sognatori. La felicità è questione di istanti. Il resto non vale nulla. Amelie mi racconta che bisogna provarci, di non fregarsene. E sono d'accordo. Che senso ha rinunciare a qualcosa, a fare quello che mi va di fare, a lottare per la ragazza che voglio, a rinunciare ai sogni, alle coccole, alle carezze vere, ai baci, a... camminare sulle nuvole. Amelie vola, vive con i suoi sentimenti e riesce a trovare e a prendere il coraggio di fare il salto dall'altra parte della barricata. Finale con il vento che sfiora la faccia di Amelie, seduta abbracciata al suo amore, al suo sogno e respirando l'aria-smog di una... incantevole città.
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