Titolo originale | The Man from Laramie |
Anno | 1955 |
Genere | Western |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Anthony Mann |
Attori | James Stewart, Arthur Kennedy, Donald Crisp, Cathy O'Donnell, Alex Nicol, Aline MacMahon Wallace Ford, Jack Elam, John War Eagle, James Millican, Gregg Barton, Boyd Stockman, Frank DeKova. |
Tag | Da vedere 1955 |
MYmonetro | 3,49 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 agosto 2014
Un ex ufficiale vuol vendicare la morte del fratello ucciso in un'imboscata degli indiani. Non se la prende con i pellirosse, ma con il rinnegato bian...
CONSIGLIATO SÌ
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Un ex ufficiale vuol vendicare la morte del fratello ucciso in un'imboscata degli indiani. Non se la prende con i pellirosse, ma con il rinnegato bianco che fornì le armi. I rinnegati però sono due, il figlio di un ranchero e il suo capoccia. Il capoccia elimina il complice, ma poi deve vedersela con l'ex ufficiale. Questi però non lo uccide, lascia che ci pensino gli indiani.
Di L'uomo di Laramie è stata spesso sottolineata la dimensione tragica, stabilendo paragoni còn opere come il Re Leardi Shakespeare. che condivide con il film di Mann il tema della successione al potere; nel western non abbiamo ovviamente un reame ma un patrimonio, un grandissimo allevamento, vero e proprio feudo moderno, da dividere fra tre figli: quello carnale, Dave, quello adottivo, Vic, e quello ideale, Will. Ognuno di questi personaggi porta una maschera tragica: il primo deve portare il peso della propria inadeguatezza, è instabile, collerico, vile, sente che suo padre Io ama ma al tempo stesso lo disprezza,
è roso dall'invida per il capo mandriano, che viene trattato come un figlio dal patriarca. Neanche questo secondo personaggio, però, è felice: Waggoman, il vecchio possidente, non fa una scelta decisa, lascia intendere a Vic che una parte dell'eredità sarà sua, poi si tira indietro causando le violente proteste del cowboy che viene trattato da cadetto, è amato e rispettato ma non ha diritti. In questo contesto lacerato interviene il terzo incomodo: Will Lockhart, che il vecchio vedrebbe bene al posto di Vic. Ma Lockhart non è dominato dal desiderio di diventare il padrone di tutte quelle terre che si estendono in ogni direzione attorno alla cittadina di Coronado, lui è posseduto da un altro demone, quello della vendetta, il secondo cardine su cui ruota la tragica storia dell'Uomo di Laramie.
La vendetta è uno dei grandi temi del western. Nelle sconfinate praterie, dove ancora non è arrivata la legge, l'eroe ha il dovere morale di fare giustizia. Di farsi giustizia, dato che di solito i torti che ripara sono quelli suoi personali. Nel selvaggio Ovest la distinzione fra giustizia e vendetta è labile e si regge su un equilibrio instabile. Ha però un suo "galateo":
uomo contro uomo in un duello leale, oppure uno (il buono) contro molti (i cattivi), Il linciaggio è quanto di più lontano dalla morale dell'eroe western, che spesso interviene per proteggere le vittime della giustizia sommaria. A volte l'eroe incarna più la giustizia, fino a rivestire i panni dello sceriffo, come in Sfida infernale (John Ford, 1946), altre volte è la personificazione di una sinistra vendetta, come in Rancho Notorius (Fritz Lang, 1952). NeI paese di Coronado, isolato dagli attacchi degli indiani, l'unica possibilità di far giustizia del trafficante che rifornisce gli apache di armi è l'intervento di un singolo, audace, determinato vendicatore. Incarnato da un ex militare, un uomo che ha passato la sua vita al servizio della società: tant'è vero che, quando infine si tratta di mettere una pallottola in corpo al responsabile della morte del fratello, la mano di Lockart trema. In L'uomo di Laramie la vendetta non ha niente di liberatorio. Pesa, con tutta la gravità assoluta di un gesto risolutivo, ancestrale nella sua semplicità: occhio per occhio. Ma Lockhart non è un uomo premoderno, come quelli interpretati da John Wayne, è un uomo della modernità, è un uomo responsabile, problematico. Se conosce dolore e sacrificio questo non è sufficiente a lasciare senza briglie la parte violenta, feroce del suo animo. È il protagonista di un cinema western che ha perso l'innocenza.
L'uomo di Laramie viene spesso citato per la brutalità di alcune scene, come per esempio quella in cui Lockhart viene storpiato: in questo il regista è in sintonia con la tendenza del cinema americano del periodo e porta un contributo essenziale all'evoluzione del western dando una fragilità più che umana ai suoi eroi. Lo storico Viviani ha scritto: "Mann è stato un cineasta essenziale nella tendenza a rendere vulnerabile un eroe a suo temPO indistruttibile. Violenti senza compiacimento, i western di Mann comportano sempre scene d'aggressione fisica che il cineasta fissa con secchezza. Filmata in campo lungo, giustapposta a un paesaggio duro, la violenza gioca Io stesso ruolo dell'ambientazione: riporta l'uomo alle giuste proporzioni e ricollocano la saga western nella sua prospettiva umana".
L'UOMO DI LARAMIE disponibile in DVD o BluRay |
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Si tratta di una delle più riuscite espressioni del cinema western classico e una delle migliori prove della collaudata accoppiata Anthony Mann James Stewart, che quando fanno un western difficilmente falliscono il bersaglio. La pellicola ha numerosi pregi, ma come si conviene ad un film western ha principalmente quello di riescire a ad avvincere lo spettatore, che in questo caso resta inchiodato [...] Vai alla recensione »