Titolo originale | Hâdo romanchikkâ |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Gu Suyeon |
Attori | Shôta Matsuda, Kento Nagayama, Tokio Emoto . |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 23 aprile 2012
Il film è tratto da un romanzo semiautobiografico scritto da Gu Suyeon, sulla sua infanzia a Shimonoseki, una città portuale difficile, sullo stretto tra le grandi isole giapponesi di Honshu e Kyushu.
CONSIGLIATO SÌ
|
Gu scappa sui tetti di Shimonoseki. Nella città portuale che si affaccia tra le grandi isole giapponesi di Honshu e Kyushu, la vita è dura perché anche solo uno sguardo sbieco può innescare la vendetta violenta della malavita. Gu è uno di loro ma non è né boss né soldato. Le sue imprese da criminale le avvia e le porta a termine da solo. Quando però due suoi vecchi amici di infanzia uccidono per sbaglio un'anziana signora, la colpa viene data a lui. Inizia una caccia spietata, a più livelli, tra le strade di una città allo sbando, dove la brutalità dell'istinto soffoca ragione e sentimento.
Tratto da un romanzo semiautobiografico del regista Su-yeon Gu, Hard Romanticker racconta una tradizionale storia di gangster, dando al giovane protagonista (interpretato dall'affascinante Matsuda Shota) la responsabilità di tenere (dis)unite le parti. Attorno a lui ruotano i delinquenti di periferia, intenti a rubare qualcosa o poco più, i violenti che stuprano e lasciano all'istinto il diritto di decidere e il gestore di un locale notturno frequentato solo da clienti altolocati. Tra loro vive e si alimenta il virus della criminalità. A fare da contrapposto a questo mondo deviato ci sono la nonna, trattenuta in ospedale dalle conseguenze di una malattia, un poliziotto buono e una ragazza timida e indifesa, della quale Gu si innamora perdutamente.
Matsuda Shota è bravo nel delineare il ritratto di un giovane anarchico, vittima e carnefice allo stesso tempo: i capelli ossigenati, lo sguardo impassibile e un corpo dinoccolato lo rendono un personaggio seducente, alla stregua dei ruoli interpretati dal padre di Shota, Matsuda Yusaki, che in passato aveva già portato sul grande schermo una cospicua varietà di tipi spavaldi, culminando poi nel gangster implacabile creato da Ridley Scott in Black Rain. In Hard Romanticker il punto di forza sta nella caratterizzazione di Gu; ciò che lo circonda viene mostrato da un punto di vista interno alla narrazione - il regista ha vissuto in prima persona un'adolescenza così tormentata - ma i personaggi rimangono intrappolati in loro stessi. Si lasciano agire e convincere dal desiderio di onnipotenza ma, ad un certo punto, anche la storia non trova più un obiettivo e sfilaccia ciò che nelle scene iniziali aveva accuratamente messo in piedi.
Il ritmo adrenalinico, costituito da pericolose corse sui tetti e da una travolgente musica pop-rock, non riesce a rendere armoniosa e convincente la sceneggiatura. E anche il gangster romantico Gu si ferma ad un passo dal diventare memorabile.