Titolo originale | Sandheden om mænd |
Anno | 2010 |
Genere | Commedia |
Produzione | Danimarca |
Regia di | Nikolaj Arcel |
Attori | Thure Lindhardt, Tuva Novotny, Rosalinde Mynster, Signe Egholm Olsen, Henning Valin Jakobsen Karen Lise Mynster, Hans Henrik Voetmann. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 7 giugno 2011
Una disperata ricerca per vivere i suoi più grandi sogni, una ricerca per trovare il senso della vita.
CONSIGLIATO SÌ
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Avere trent'anni, un lavoro stabile come sceneggiatore seriale per la televisione e una fidanzata di lunga data, ed essere infelici. Ebbene, si può. Soprattutto se, come accade a Mads (Thure Lindhardt), il ragazzo in questione ragiona ancora come un sedicenne in piena tempesta ormonale, i produttori lo relegano al ruolo di elaboratore di colpi di scena (con una predilezione per le gravidanze inattese) e la fidanzata progetta un figlio senza chiedere il parere del diretto interessato. Ecco allora che anche un banale portasapone ricevuto in regalo per l'inaugurazione del nuovo nido d'amore può mandare in frantumi una vita in apparenza perfetta, che invece perfetta non è.
E mentre Mads, mollando tutto e tutti, si mette alla ricerca dell'amore vero, quello travolgente e indimenticabile come il film della vita che ha deciso di scrivere, il regista danese Nikolaj Arcel mette da parte gli uomini che odiano le donne (film diretto dallo svedese Niels Arden Oplev, di cui Arcel ha firmato la sceneggiatura) e si mette al servizio dei trentenni di oggi, per raccontarne pensieri, ansie e aspirazioni, con uno sguardo particolare al rapporto con le donne e alla cronica incapacità di sceglierne una, ed una soltanto, che sia "per sempre".
Adottando i toni della commedia fresca e scanzonata ma intelligente, che ruba un sorriso anche con tenerezza e complicità, Arcel ricorre al metacinema per provare a svelare tutta la verità sugli uomini attraverso un espediente narrativo che funziona sempre. Il cinema dentro il cinema. Intersecando la finzione cinematografica con la vita reale del suo protagonista in cerca di una svolta, compresa l'inflazionata gravidanza che sopraggiunge ad hoc per sgonfiare l'ultimo salvagente e smontare ogni più remota speranza di rimettere in ordine, ma senza convinzione, i pezzi di un puzzle mandato in frantumi. Gli schemi circolari delle storie scritte a tavolino diventano così motivo di ispirazione per riaccendere un'esistenza accomodata sulla più facile routine, così come gli eventi della vita vera si fanno spunto per riscrivere le storie di finzione con una rinnovata originalità. Fino a svelare i pensieri di una gioventù nordica abilmente rappresentata da un attore in continua trasformazione come Thure Lindhardt che con il suo Mads, goffo ed eternamente indeciso, dà voce ad una univesalità generazionale maschile che, in fondo, non conosce differenze di nazionalità.