Anno | 2008 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Ross McElwee |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ross McElwee, documentarista, documenta un lungo soggiorno in Paraguay per concludere il percorso burocratico di adozione di una bambina, Mariah.
CONSIGLIATO SÌ
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Mossi dal desiderio di allargare il proprio nucleo familiare, e regalare una tanto desiderata sorellina al primogenito Adrian, i coniugi McElwee decidono di adottare una neonata paraguaiana, Mariah. Una vola giunta ad Asunción, la famiglia si scontra col complesso apparato burocratico del Paraguay e, vedendo loro malgrado continuamente prolungare il periodo di soggiorno necessario all'ufficializzazione dell'adozione, riflette sulla condizione sociale di questo paese e sulle motivazioni storiche che hanno condotto ad essa.
Con il formato e il taglio tipico di un home movie vacanziero (ma con l'ausilio di una voce off ed una padronanza non comune della cinepresa 16mm a tradire l'esperienza dello sguardo), il documentarista indipendente Ross McElwee compone con una tessera ulteriore il piccolo mosaico della sua autobiografia e, contemporaneamente, quello più grande e smisurato dei problemi del nostro mondo. Quello che pare essere il più grande dono di questo cineasta americano (non a caso, insegnante di cinematografia documentaria ad Harvard) è infatti il saper utilizzare la propria cinepresa con la medesima naturalezza tanto nelle situazioni più intime del nido familiare, quanto in quelle più spinose delle difficoltà (burocratiche e non) del paese straniero.
La straordinaria capacità di McElwee sta nel riuscire a trovare sempre la giusta misura di educazione e rispetto per il suo spettatore e per la cultura altrui, tale da rendere il gradino che separa il ritratto familiare dal documentario antropologico un piacevole declivio. Senza alcuna apparente soluzione di continuità, o comunque senza avvertire alcun peso di cambio di ritmo o di direzione dello sguardo, In Paraguay sorprende per tutti quei momenti in cui l'intimità della nostra "famiglia avventura" diventa improvvisamente realismo sociale e documento storico. Così, il quinto compleanno del vispo e giudizioso figlio dei McElwee (Adrian, delizioso protagonista di più di un episodio del documentario) introduce alla storia della violenta dittatura di Stroessner; un'incidentale ustione domestica è motore del ricordo delle colpe passate e presenti del governo degli Stati Uniti per le condizioni che il Paraguay si trova ancora costretto a vivere. Accompagnatore "ufficioso" del racconto per immagini, è il musicista del secolo scorso Agustín Barrios, le cui composizioni per chitarra sono le note di commento più soavi a questo caloroso (ed educativo) viaggio in famiglia.